Migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da scompenso cardiaco, attualmente la principale causa di morte a livello mondiale, anche grazie ai “suggerimenti” di un algoritmo terapeutico. E’ questo l’obiettivo dell’innovativo progetto di ricerca “Drug Management in Heart Failure – DRUM-HF”, ossia “Gestione dei farmaci nello scompenso cardiaco”, al quale partecipa la Cardiologia-UTIC dell’Ospedale della Murgia. La struttura di Altamura, infatti, fa parte del progetto – assieme all’IRCCS “San Raffaele” di Roma e all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Catanzaro – che si è aggiudicato un importante finanziamento, 140mila euro sul totale di 696mila, previsto da un bando PNRR nell’ambito della sezione Malattie Croniche non Trasmissibili ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali, inserito tra le finalità della Missione 6 – Componente 2 – Investimento 2.1 “Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN”.

La Cardiologia-UTIC di Altamura, diretta dal dr. Francesco Massari, si occuperà di gestire nei prossimi due anni 130 pazienti affetti da scompenso cardiaco, al fine di ottimizzare la terapia farmacologica e, di conseguenza, ridurre l’alto tasso di mortalità della patologia oltre che ottenere effettivi benefici sulla qualità di vita dei pazienti.

Dal punto di vista pratico, il dr. Pietro Scicchitano sottoporrà i 130 pazienti ad uno stretto follow-up ambulatoriale che potrà permettere loro di migliorare la gestione della propria patologia, modulare la terapia in relazione alla propria sintomatologia e verificare tempestivamente miglioramenti e variazioni dello status clinico. Ad aiutare i clinici, sin dalla fase di arruolamento, la possibilità di sottoporre i pazienti all’analisi di un algoritmo terapeutico che consentirà un’efficace implementazione del trattamento personalizzato e, inoltre, potrà proporre suggerimenti per i pazienti non conformi in modo da meglio regolare l’appropriatezza prescrittiva. Una modalità di gestione del paziente con scompenso cardiaco significativamente più aderente alle linee guida internazionali, che avrà un impatto positivo a breve termine sull’esito per il paziente stesso in termini di prognosi e minore ri-ospedalizzazione e, in prospettiva, sul Sistema sanitario anche sul versante dell’ottimizzazione delle risorse economiche impiegate.