Sono a disposizione del Suem118 le nuove “sedie” per la movimentazione dei pazienti a Venezia. Si tratta della versione moderna, in lega di metallo, della tradizionale sedia in legno dotata di bracci utilizzata dal personale sanitario, indispensabile per trasportare i pazienti nella particolare realtà veneziana.
La sedia in legno, in uso da molti decenni, va quindi “in pensione”. Ma poiché ha permesso fin qui l’operatività nei trasporti nelle case, sulle scale, sulle idroambulanze, è stata il punto di partenza da cui il Suem118 ha elaborato le nuove sedie metalliche. Queste riprendono il concetto della sedia dotata di bracci per il sollevamento e il trasporto, ma aggiungono leggerezza e flessibilità, grazie alle soluzioni telescopiche dei bracci e alle diverse posizioni per l’utilizzo in situazioni differenti, nelle calli, lungo le scale delle abitazioni, sui ponti.
La nuova versione, in lega leggera di metallo rosso, è stata realizzata alcuni mesi fa, grazie alle indicazioni del personale del SUEM118, che ha a lungo sperimentato il prototipo. Ora la nuova sedia ha raggiunto l’efficienza desiderata, e dieci esemplari sono in servizio sulle idroambulanze, strumento indispensabile e innovativo per gli operatori dell’Ulss 3 Serenissima.
Le nuove sedie integrano le innovazioni pensate dall’Ulss 3 Serenissima per le idroambulanze, e in via di sperimentazione. La prima innovazione è il tetto dell’idroambulanza, scorrevole “a tambuccio”: l’innovazione permette agli operatori di entrare in cabina di operare sull’utente trasportato in posizione eretta. Soluzione mutuata dalla tradizione cantieristica, il tetto “a tambucio” amplia lo spazio di manovra e migliora le condizioni di lavoro degli operatori, fin qui costretti a muoversi in un vano alto circa cm 160. La seconda innovazione è una piattaforma mobile con gradini a scomparsa, che facilità le operazioni di imbarco e di sbarco dell’utente barellato e dell’utente sulla classica “sedia da trasporto” in uso al Suem118. Altre innovazioni in fase di sperimentazione riguardano le postazioni di seduta degli operatori in cabina e la dotazione di particolari “zaini” integrati all’idroambulanza.