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OPEN HOSPITAL: software open source per la gestione ospedaliera delle strutture sanitarie dei Paesi a basso reddito

È online la nuova versione del software Open Hospital, frutto del bando di Innovazione per lo Sviluppo di Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo. Da sempre open-source, gratuito, multiutente, multilingua, Open Hospital presenta funzionalità aggiuntive ed un nuovo portale paziente per rispondere in modo sempre più adeguato alle esigenze delle strutture sanitarie in Paesi a basso/medio reddito.

Tutto nasce da un’esigenza. Era il 2005 quando il dottor Mario Marsiaj, una vita spesa al Saint Luke’s Hospital di Angal, in Uganda, si rivolgeva per la prima volta ad un gruppo di informatici veneti per manifestare la necessità di avere un software di gestione ospedaliera semplice, gratuito, adatto alle reali necessità di un ospedale rurale africano. Così è nato Open Hospital, un progetto supportato, sviluppato ed implementato da Informatici Senza Frontiere. Da quel lontano 2005 l’associazione ha fatto molta strada ed Open Hospital è evoluto con essa. Il software è cresciuto ed è stato impiegato in molte realtà ospedaliere in contesti difficili, dall’Uganda al Kenya, dal Benin al Congo, all’Etiopia all’Afghanistan, dalla Somalia al Mozambico; in Italia è diventato un Sistema Informativo Clinico utilizzato, ad esempio, per la gestione di una realtà particolare come il CESAIM – CEntro SAlute IMmigrati di Verona.

Liberamente scaricabile da internet, Open Hospital richiede poche risorse, è utilizzabile anche senza connessione internet, è multilingua, leggero e performante, aperto e integrabile con altri sistemi, facile da usare, gratuito e open-source, anche se ad oggi non accessibile via web. Un sistema solido che consente la tracciatura dei casi epidemiologici, delle malattie non trasmissibili, la prevenzione della malnutrizione, delle problematiche gestazionali, di parto e delle morti premature. Permette, inoltre, la gestione dei laboratori e magazzini interni degli ospedali e la produzione automatica di parte della reportistica richiesta dai governi dei PVS.

Open Hospital, inoltre, non è solo un software: è un progetto che coinvolge tutta la community di OH, spazio virtuale in cui volontari di ogni parte del mondo possono decidere di adottare il software e contribuire alla sua evoluzione, in cooperazione e collaborazione con il team di Informatici Senza Frontiere. Anche alcune aziende hanno deciso di fornire un contributo concreto allo sviluppo di OH; tra queste, l’azienda veronese Intesys che nell’ambito del suo programma di Corporate Social Responsibility ha deciso di supportare ISF ed Open Hospital con l’obiettivo di realizzare una interfaccia web per il software.

Intesys ha inoltre deciso di diventare partner cofinanziatore del progetto “Open Hospital 2022, l’health information system per il territorio”, finanziato da Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Tecnologie per lo sviluppo sostenibile 2021. Il progetto, ora alle sue battute finali, si poneva l’obiettivo di estendere e potenziare il sistema Open Hospital e di rendere disponibile alle istituzioni che gestiscono presidi sanitari e ospedalieri un software che oltre ad essere semplice e gratuito, fosse anche adeguato alle normative di privacy per la gestione dei dati, facilmente integrabile con altre applicazioni e dotato di un sistema di monitoraggio integrato. Grazie ad un lavoro di squadra durato 18 mesi, che ha coinvolto anche le associazioni Cuamm Medici con l’Africa e l’ospedale St. Luke Catholic Hospital di Wolisso – Etiopia, in particolare per la costruzione della user experience, il paziente è diventato cuore del progetto e, grazie al nuovo portale ospedale-paziente fruibile via web e da dispositivi mobili, può ora consultare i propri dati da remoto ed interagire con la struttura sanitaria per visite, controlli, scadenze, uso dei farmaci. Il portale è in fase prototipale, ma rappresenta un primo importante passo verso la realizzazione di servizi sanitari collaborativi di prossimità, una novità dall’impatto potenziale enorme specialmente in contesti connotati dalla scarsa diffusione di strutture sanitarie. In linea con i SDG 3 e 9, al fine di garantire i bisogni di privacy e riservatezza degli utenti, senza inficiare la qualità delle prestazioni sanitarie offerte, Open Hospital è stato poi adeguato ai più recenti requisiti di sicurezza per il trattamento e la gestione di informazioni di carattere sanitario. Il sistema di raccolta e analisi dati anonimizzati è stato, infine, integrato con un sistema di reportistica / business intelligence per ottenere indicatori di controllo attendibili, concreti e sempre aggiornati sulle metriche di utilizzo del software.

Al progetto ha collaborato, oltre al gruppo di ISF, anche UNI2GROW Cameroun, società di Information Technology basata a Dschang, che dal 2014 collabora con Informatici Senza Frontiere per lo sviluppo di Open Hospital e nel corso degli anni ha gestito l’installazione di OH in ben dieci ospedali in West Africa. Trasferire le competenze digitali, formare personale, avviare e supportare progetti locali, rendere indipendenti le realtà che operano direttamente nel contesto fanno parte del modo di operare di ISF, che si pone l’obbiettivo di accompagnare i tecnici di U2GC in un percorso proficuo di affiancamento, crescita ed indipendenza.

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