Oltre la metà degli italiani cerca informazioni sanitarie in rete
Sono stati presentati oggi i risultati del quinto "Barometro internazionale sulla Salute”.
L’indagine, realizzata dall’Istituto di Ricerca Internazionale CSA su commissione del Gruppo Europ Assistance in partnership con il Cercle Santé, mette a confronto i cittadini di 10 Paesi (Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Svezia, Polonia, Austria, Stati Uniti e, da quest’anno, Spagna e Repubblica Ceca) su sette grandi temi d’attualità sanitaria: valutazione del proprio sistema sanitario nazionale e qualità delle cure, istanze sociali, mobilità nell’accesso alle cure, invecchiamento della popolazione, nuove tecnologie, prevenzione e contributo del settore sanitario allo sviluppo economico.
La ricerca è stata condotta nel periodo maggio – giugno 2011 su un campione di 5.500 cittadini maggiorenni.
Sono quasi la metà gli italiani che consultano internet per ottenere informazioni sui temi legati alla salute: gli utenti che dichiarano di farlo regolarmente si attestano al 5%, mentre gli internauti occasionali il 40%. Informazioni che vorrebbero comunque nel 78% dei casi completate dal medico curante.
Interrogati sul consulto medico a distanza gli italiani si confermano tradizionalisti: l’80% del campione si dichiara infatti contrario a video collegarsi con medici generici per ricevere pareri e informazioni così come il 69% del campione è contrario a consulti a distanza con medici specialisti.
Percentuali che scendono, pur mantenendoci nelle ultime posizioni della classifica, se si chiede un parere sullo sviluppo del monitoraggio medico continuo attraverso mobile phone: il 53% del campione è favorevole all’utilizzo di queste applicazioni.
La relazione personale con il medico rimane per gli italiani di primaria importanza e fra tanti (47%, valore più alto in assoluto) è diffuso il timore che l’utilizzo delle nuove tecnologie possa in qualche modo condizionare negativamente la relazione umana medico/paziente.
Le nuove tecnologie irrompono invece nell’assistenza alle persone anziane: l’83% degli italiani (secondi in classifica dopo gli Stati Uniti) si dichiara favorevole ad adottare sistemi di sorveglianza a distanza come il braccialetto elettronico o il rilevatore di caduta. Così come il 54% dei cittadini del Belpaese ritiene che il telemonitoraggio delle condizioni di salute via telefono o internet regali maggiore indipendenza alle persone non autosufficienti, permettendo loro di essere più autonome presso il domicilio.
Le nuove tecnologie (telesorveglianza e robotica) non cancellano comunque l’importanza e l’indispensabilità dell’assistenza domiciliare indicata in assoluto (96%) come la migliore soluzione per prolungare la permanenza a casa delle persone anziane o non autosufficienti.
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