Presso la sala conferenze della Cittadella della salute di Viterbo, si è tenuto un incontro con la stampa di presentazione del nuovo piano di investimenti della Asl di Viterbo per il triennio 2024 – 2026 finalizzato alla riqualificazione, all’ammodernamento e al potenziamento dell’intera azienda, sotto il profilo strutturale, tecnologico e del personale.
Nello specifico, il piano prevede la messa a terra di oltre 341 milioni di euro di investimenti, di cui oltre 305 milioni di lavori, 24,5 per le nuove tecnologie e 11 milioni di euro per l’Itc.
Fondi, dunque considerevoli, a cui va aggiunto l’altrettanto importante piano di consolidamento in termini di risorse umane, da portare a termine entro il 2025, che l’azienda sanitaria della Tuscia sta già realizzando a seguito delle 707 assunzioni autorizzate dalle Regione Lazio, di cui circa 248 sono le unità di personale medico e 459 le unità di personale tecnico e del comparto.
All’incontro di oggi hanno partecipato il commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi, e il consigliere regionale Daniele Sabatini, delegato del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
“Quello che presentiamo oggi – ha commentato il commissario straordinario, Egisto Bianconi – è un vero e proprio resetting delle strutture ospedaliere della Tuscia, che va di pari passo con gli investimenti in corso che riguardano il territorio e la creazione delle case e degli ospedali di comunità, finanziati con fondi Pnrr, NexGenerationEU. Uno sforzo considerevole che si pone l’obiettivo ambizioso di riorganizzare complessivamente l’assistenza sanitaria, per rispondere a una moltitudine di bisogni di salute, molti nuovi o in evoluzione, diversificando l’offerta attraverso la creazione di una rete di strutture dislocate sul territorio, ognuna pensata per rispondere a specifiche esigenze in un sistema tarato sulla valutazione delle differenti complessità clinico assistenziali e sulla garanzia della sicurezza delle cure e della prossimità dei servizi. Abbiamo, dunque, ripensato l’architettura e l’ingegneria, in particolare degli ospedali della Tuscia, secondo un modello organizzativo orientato alla gestione per processi che rispondano ai diversi livelli di necessità assistenziale, con azioni e scelte che andranno a influire direttamente sulla qualità della cura al paziente e sull’operatività delle équipe mediche e infermieristiche. L’ambito strutturale, infatti, ha un’influenza determinante sulla funzione, in particolare quella ospedaliera, in quanto condiziona significativamente i processi clinico assistenziali e, di conseguenza, l’impiego delle risorse sanitarie e la loro efficienza operativa. Inoltre, ottimizzare il layout degli ambienti ospedalieri significa anche aumentare l’attrattività della struttura, sia per gli operatori che per gli utenti, ed eliminare i fattori di stress ambientali che possono influenzare negativamente la guarigione”.
Anche la scelta presente nel piano di favorire soluzioni volte alla sostenibilità ambientale nelle strutture sanitarie fa riferimento non solo a criteri economici, ma anche a obiettivi di più ampia valenza etica. “Se la missione dell’ospedale – ha aggiunto Bianconi – è quella di curare, non può arrecare danno alla salute a causa della sua azione inquinante”.
Tutta la rete ospedaliera, dunque, a partire dall’ospedale di Belcolle, risponderà a criteri di efficienza e sarà dotata di sistemi di accoglienza e orientamento, riconoscibili e sostenibili, con la finalità di garantire ai cittadini assistiti una efficace gestione degli accessi: presupposto, questo, irrinunciabile per una organizzazione vitale, efficiente e sicura dei servizi. “Per il personale medico e delle professioni sanitarie – ha spiegato il commissario straordinario della Asl -, guidare e orientare i visitatori e i pazienti può diventare un compito dispendioso in termini di tempo, che, inevitabilmente, viene sottratto all’assistenza”.
Entrando nello specifico, per raggiungere questi obiettivi, ogni ospedale del Viterbese sarà dotato di un unico ingresso principale da cui si potrà accedere alle diverse aree: della diagnostica, delle degenze e ambulatoriali. Presso gli ambulatori saranno disponibili totem multifunzione che consentiranno il disbrigo di alcune prassi amministrative e di sistemi elettronici a chiamata, organizzati nel rispetto della privacy.
E, ancora: le unità di degenza saranno accorpate in aree omogenee definite per linee di attività, di natura chirurgica o di natura medica; le aree chirurgiche saranno collocate contiguamente alle sale operatorie, al fine di ridurre le distanze e facilitare i percorsi; le aree dell’emergenza saranno calibrate sulla base degli accessi e con percorsi dedicati per evitare che si sovrappongano i flussi di transito. Anche i blocchi della diagnostica verranno centralizzati al fine di facilitare l’accesso da parte di tutte le unità di degenza, oltre che degli utenti esterni.
“Le strutture, principalmente quelle ospedaliere – ha concluso Egisto Bianconi -, offriranno un’immagine più decorosa anche esternamente, liberando l’ingresso dalla presenza delle autovetture e creando zone verdi di sollievo, prevedendo inoltre la riorganizzazione dei parcheggi con un aumento di posti auto, e rivedendo, se necessario, i sistemi della viabilità. L’ospedale, così come lo stiamo concependo, dovrà essere in grado di adattarsi continuamente, come parte integrante di un sistema più vasto rappresentato dall’intera rete dell’assistenza sanitaria locale. La flessibilità da parte delle strutture sanitarie è infatti un requisito fondamentale, come insegna la recente pandemia. Se, a tutto ciò, aggiungiamo gli ambiti che nel piano fanno riferimento all’arricchimento del parco tecnologico, alla digitalizzazione dei sistemi e alla revisione dei processi organizzativi, è facilmente comprensibile come lo strumento di programmazione e operativo che stiamo introducendo intende creare i presupposti per fornire ai pazienti la più elevata qualità della cura e consentire al personale medico-sanitario di lavorare nelle migliori condizioni. È, quindi, un piano che intende anche promuovere l’azienda e i suoi servizi nei confronti dei nuovi professionisti della sanità ai quali deve arrivare il messaggio che nella provincia di Viterbo si è in presenza di una realtà dinamica e all’avanguardia, dove poter crescere e sviluppare nuove competenze e capacità”.
“Il piano degli investimenti che presentiamo oggi – ha commentato il consigliere regionale, Daniele Sabatini – è il prodotto della nuova e innovativa politica della giunta Rocca nel comparto sanitario. Con il programma della rete ospedaliera 2024/2026 abbiamo infatti messo in campo una serie di ambiziosi interventi rivolti a riqualificare e valorizzare la sanità, restituendo soprattutto centralità alle province attraverso il rilancio dei principali presidi territoriali, dopo anni di tagli che hanno purtroppo depauperato i nostri nosocomi. Per quanto riguarda il Viterbese la nostra politica è incentrata su tre obiettivi strategici: ammodernare, ampliare e potenziare le strutture ospedaliere per offrire un’offerta sanitaria completa ma diversificata su tutto il territorio, in grado di coprire e soddisfare in maniera adeguata i diversi bisogni dell’utenza; puntare sugli investimenti tecnologici, con la dotazione di strumentazioni sempre più moderne, in grado di supportare lo sviluppo di specializzazioni per i cittadini, ma fondamentali anche per attrarre nuove professionalità nella nostra Azienda grazie alla prospettiva concreta di realizzare interventi innovativi e all’avanguardia, come quelli che ultimamente abbiamo visto realizzati a Belcolle nel campo oncologico; valorizzare le risorse umane con il cospicuo piano di stabilizzazioni e assunzioni messo in campo che consentirà di superare le criticità legate agli organici, migliorando l’erogazione dei servizi”.
“Oggi possiamo affermare – ha concluso Sabatini – di aver avviato una grande stagione di rinnovamento che porterà la sanità provinciale a migliorare i propri standard qualitativi sotto tutti i punti di vista, grazie al lavoro del commissario straordinario Egisto Bianconi e alla professionalità dei nostri medici e operatori sanitari cui va il mio ringraziamento personale e dell’intera amministrazione regionale”.