Nei prossimi tre anni la sanità trentina sarà impegnata per realizzare il nuovo Fascicolo sanitario elettronico, adeguando l’attuale Fse agli standard tecnologici definiti a livello nazionale, con l’obiettivo di alimentarlo con dati nativi digitali e omogenei per tutto il Paese. Un progetto che consentirà una gestione integrata e unificata delle informazioni sanitarie, comprendendo anche la parte sociosanitaria, favorendo la continuità delle cure e la gestione delle risorse e promuovendo al contempo una medicina più personalizzata e la centralità del paziente.

Per rendere l’attuale Fascicolo sanitario elettronico omogeneo su tutto il territorio nazionale e accessibile dagli assistiti e dagli operatori sanitari si agirà quindi su due livelli di intervento, uno tecnologico e uno formativo e comunicativo. I dati attualmente disponibili in Trentino sono già in parte utilizzabili dal cittadino sulla piattaforma TreC+ ma Pnrr e Fse 2.0 rappresentano un’opportunità unica per spingere la trasformazione digitale della sanità italiana e trentina dal punto di vista tecnologico e di nuovi servizi offerti ai cittadini.

L’intervento Fse 2.0 si colloca all’interno della missione 6 del Pnrr, nello specifico la linea di attività M6 C2 1.3 “Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione” con due linee di attività. La prima relativa al potenziamento dell’infrastruttura digitale dei sistemi sanitari, a cui sono destinati a livello nazionale circa 300 milioni di euro, di cui circa 2 milioni e mezzo assegnati alla Provincia autonoma di Trento. La seconda linea di attività riguarda l’incremento delle competenze digitali dei professionisti del sistema sanitario, a cui sono destinati a livello nazionale poco più di 311 milioni di euro, di cui più di 2 milioni e mezzo assegnati alla Provincia autonoma di Trento.

«Il Pnrr rappresenta una strategia di rilancio e di sviluppo per il nostro Paese con l’obiettivo di affrontare le sfide e le conseguenze provocate dalla pandemia da Covid-19 – ha dichiarato l’assessore alla salute Stefania Segnana – e la Missione 6, ambito salute, prevede tutta una serie di interventi a sostegno del Servizio sanitario nazionale per rendere la sanità più sicura, equa e sostenibile. Il nuovo Fascicolo sanitario elettronico è destinato a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria offerta ai cittadini, con un accesso immediato e sicuro a livello nazionale alle informazioni di salute, contribuendo al tempo stesso ad una maggiore efficacia nell’ambito della ricerca medica e pianificazione sanitaria. Confido che l’incontro di oggi sia l’occasione per costruire una base di conoscenza comune perché, solo attraverso una collaborazione sinergica e un impegno congiunto, faremo sì che il Fascicolo sanitario elettronico diventi una realtà concreta a beneficio di tutti i professionisti e operatori della salute e dei cittadini. Sono fiduciosa che insieme riusciremo a compiere passi significativi verso una sanità più efficiente, integrata e centrata sul paziente».

L’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, pur impossibilitato a partecipare, ha tenuto comunque ad evidenziare come: «L’evoluzione del Fascicolo sanitario elettronico 2.0 rappresenti un passo cruciale per la rivoluzione digitale dei servizi e dei trattamenti personalizzati per i cittadini che vede il coinvolgimento attivo del sistema trentino della ricerca e dell’innovazione. Grazie all’avanzamento della ricerca sull’intelligenza artificiale e la sua applicazione nella nostra quotidianità, ci troviamo di fronte a una prospettiva concreta in cui le tecnologie innovative diventano strumento efficiente, veloce e affidabile a portata di pazienti e operatori sanitari per accedere a distanza ed in modo semplice ed intuitivo a nuovi servizi digitali».

«Siamo di fronte ad un cambiamento epocale per tutta la sanità italiana – ha spiegato nel suo intervento il direttore generale di Apss Antonio Ferro – e questo progetto, che vedrà impegnati tutti gli attori della sanità pubblica e privata per i prossimi tre anni, sarà sicuramente una sfida impegnativa. Sono sicuro che con il contributo di tutti gli ambiti professionali della sanità provinciale si riuscirà a raggiungere l’obiettivo nazionale. Lavoreremo per far sì che il nuovo Fascicolo sanitario elettronico diventi il punto di accesso al servizio sanitario per tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione di provenienza e lo strumento che permetta a strutture e professionisti sanitari un’assistenza ai pazienti sempre più personalizzata e di prossimità».