La nuova centrale di trigenerazione – realizzata in project financing – serve tutto il Policlinico con un taglio a regime dei consumi energetici del 27% e di emissioni inquinanti del 31%. Sono questi i due principali indicatori che raccontano la capacità della nuova centrale di trigenerazione del Sant’Orsola di soddisfare le esigenze di energia elettrica, riscaldamento e refrigerazione del Policlinico diminuendo drasticamente consumi energetici e inquinamento atmosferico. Un investimento realizzato con una formula innovativa di project financing.
La necessità di rinnovare completamente la dotazione impiantistica del campus ospedaliero nasceva sia dall’usura dell’impianto precedente – realizzato oltre 40 anni fa – sia dallo sviluppo in questi anni di nuove strutture all’interno del Policlinico, come il Polo Chirurgico e delle Emergenze e il Polo Cardio Toraco Vascolare.
Per la realizzazione dell’intervento, dal valore di 37,4 milioni di euro, 4 milioni sono arrivati da fondi statali e regionali, mentre l’importanza del progetto ed il piano economico finanziario messo a punto da Sinloc hanno permesso al raggruppamento di imprese di integrare gli investimenti diretti accedendo a un finanziamento ventennale erogato dal Fondo Europeo per l’Efficienza Energetica EEEf. I lavori sono partiti nel 2012.
A regime la nuova centrale di trigenerazione del Sant’Orsola consentirà un taglio ai consumi energetici del 31% (già oggi siamo al 27%) e una riduzione delle emissioni in atmosfera pari al 27% (oggi siamo al 22%).
Prima degli interventi, il Sant’Orsola poteva contare su due centrali termiche che producevano acqua surriscaldata e vapore distribuiti in tutto il Policlinico con un rendimento, a causa dell’età dei generatori e delle caratteristiche della rete,
pari a circa il 60%. La refrigerazione era a carico di numerose centrali frigorifere al servizio di diversi padiglioni.
La centrale termica del Malpighi è stata riconvertita e destinata alla produzione del solo vapore. Sono state riqualificate le reti di distribuzione dei fluidi per riscaldamento e refrigeramento, dell’acqua potabile e dell’energia elettrica, con le relative sottocentrali e cabine. La parte più impegnativa del progetto edilizio è consistita nella costruzione della centrale termica sotterranea, che arriva fino a 10 metri di profondità.
La centrale di cogenerazione occupa tre livelli del vicino padiglione 19, dove si trova anche la centrale di trasformazione, che eleva l’elettricità prodotta dai cogeneratori alla media tensione per l’immissione nell’anello di distribuzione dell’ospedale. Ultima in ordine di realizzazione (gennaio 2017) è la centrale frigorifera, situata sempre in questo padiglione.