Amgen ha annunciato i risultati dettagliati dello studio globale di fase 3 CodeBreaK 200, primo trial clinico controllato randomizzato di un inibitore di KRASG12C. Lo studio ha dimostrato come LUMYKRAS, somministrato per via orale una volta al giorno, abbia determinato, rispetto alla chemioterapia endovenosa con docetaxel, una sopravvivenza libera da progressione significativamente superiore e un tasso di risposta obiettiva significativamente più elevato in pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule e mutazione KRASG12C. Questi dati sono stati presentati in occasione del Congresso della Società Europea di Oncologia Medica di Parigi.
«Tutte le evidenze raccolte in questo studio confermano il ruolo di sotorasib quale importante opzione terapeutica mirata per i pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule con mutazione KRASG12C e rafforza la necessità di un’analisi molecolare approfondita in tutti i pazienti con malattia in stadio avanzato», ha dichiarato David M. Reese, vicepresidente esecutivo della Ricerca e Sviluppo di Amgen. «Sottoporremo questi dati alle autorità regolatorie dei Paesi in cui sotorasib ha ottenuto un’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio per proseguire il dialogo con le autorità regolatorie».
La revisione centrale indipendente in cieco ha determinato che sotorasib ha migliorato in misura significativa la PFS, rispetto a docetaxel in pazienti pretrattati che avevano effettuato trattamenti importanti e in tutti i sottogruppi clinicamente rilevanti. La percentuale di pazienti liberi da progressione a un anno è stata del 25% per sotorasib, contro il 10% per docetaxel. Sotorasib ha evidenziato una riduzione del tumore completa o parziale significativamente più elevata rispetto a docetaxel, con tassi di risposta doppi nel braccio sotorasib, e ha dimostrato un beneficio costante in tutti gli altri endpoint di efficacia secondari, incluso un miglioramento del tasso di controllo della malattia. La sopravvivenza globale non è risultata significativamente diversa tra i due bracci di trattamento. Lo studio non era stato disegnato per rilevare una differenza statistica nell’OS e prevedeva la possibilità di passare da docetaxel a sotorasib dopo la progressione della malattia.
Gli eventi avversi correlati al trattamento sono stati numericamente inferiori per sotorasib rispetto a docetaxel. I TRAEs di Grado ≥3 e i TRAE gravi sono stati inferiori per sotorasib rispetto a docetaxel. I TRAEs più comuni, riportati almeno dal 15% dei pazienti in uno dei gruppi di trattamento, sono stati diarrea, fatigue, alopecia, nausea e anemia.
Ad oggi in Italia sono oltre 500 i pazienti trattati con sotorasib, nell’ambito del piano di studi clinici e del programma di uso compassionevole. In particolare, lo studio di Fase 3 CodeBreaK200, che in tutto il mondo conta 345 pazienti, in Italia ha coinvolto 16 centri sul territorio e ha arruolato 26 pazienti.
«Lo studio di Fase 3 CodeBreak 200 conferma i dati riscontrati nel precedente studio di Fase 2, situazione che nella storia della ricerca non sempre accade», commenta Silvia Novello, Responsabile Oncologia Toracica, Dipartimento di Oncologia Azienda ospedaliera universitaria San Luigi, Università di Torino e presidente di WALCE Onlus. «Un trial importante che, in oltre 300 pazienti con NSCLC e mutazione di KRASG12C, ha raggiunto l’obiettivo primario di miglioramento della sopravvivenza libera da progressione, risultato statisticamente superiore con sotorasib rispetto a docetaxel, attuale standard di cura». La professoressa evidenzia un altro aspetto importante che emerge dai dati dello studio. «Oggi, anche per le persone con NSCLC e mutazione di KRASG12C vi è la possibilità di accedere alla medicina di precisione con un trattamento targeted. È, tuttavia, fondamentale a tal proposito un adeguato screening dei pazienti per avere informazioni sul profilo molecolare del tumore. Dalla biopsia ai risultati dei test molecolari può passare del tempo, ma se da un lato questa attesa può essere psicologicamente impegnativa per i pazienti e i caregiver, si tratta di un investimento fondamentale per costruire il miglior piano di cura possibile. In 4 casi su 10 i pazienti possono accedere a terapie mirate che migliorano la qualità e il tempo di vita».
NSCLC è un tumore che nel 60% dei casi presenta mutazioni geniche, tra cui la mutazione G12C dell’oncogene KRAS che è presente nel 13%5 dei casi, per questo risulta fondamentale ricorrere a test molecolari per individuare specifiche alterazioni genetiche.
Per favorire la conoscenza sull’importanza di una diagnosi tempestiva, Amgen promuove in collaborazione con l’Associazione IPOP Onlus e WALCE Onlus la campagna digital “L’esame più importante della tua vita”. L’iniziativa ha l’obiettivo di informare i pazienti sul ruolo giocato dalle possibili alterazioni genetiche del tumore del polmone, stimolando un approfondimento con lo specialista sulle opzioni diagnostiche oggi disponibili per individuarle con precisione.
Sui siti associazione-ipop.org, womenagainstlungcancer.org e www.amgen.it è possibile rispondere in modo anonimo a un questionario composto da 11 domande specifiche, grazie al quale si potranno acquisire gli elementi utili per affrontare il percorso terapeutico oncologico in modo più consapevole e attivo.