Un bastone bianco hi-tech con due dispositivi in microelettronica ultraleggera che ne illuminano l’estremità e lo rendono ricettivo ai messaggi vocali di autobus, semafori e negozi. E un servizio che integra intelligenza artificiale, telecamere e rete 5G per orientare e condurre il viaggiatore con disabilità visiva verso luoghi di suo interesse in tutta sicurezza, indicando marciapiedi, strisce pedonali e ostacoli.
A pochi giorni dalla Giornata Mondiale della vista che si è celebrata il 10 ottobre, sono LETIsmart e Tourist Eyes i progetti che si aggiudicano la quarta edizione di Make to Care, l’iniziativa di open innovation ideata da Sanofi Genzyme per incoraggiare e supportare lo sviluppo di soluzioni innovative che rispondano ai bisogni delle persone che vivono una disabilità. Entrambi prendono le mosse da esperienze dirette con la disabilità.
LETIsmart è ideato da Marino Attini, Presidente della sezione di Trieste dell’Unione Italiana Ciechi, ed è realizzato in collaborazione con SCEN, azienda leader nel settore della microelettronica, e con il supporto dell’Unione Italiana Ciechi e Irifor.
Tourist Eyes è un progetto di vEyes, onlus siciliana fondata da Massimiliano Salfi come progetto di ricerca per la realizzazione di ausili tecnologici per bambini con disabilità visiva, a seguito della scoperta di una patologia rara della vista della figlia.
Otto i finalisti che si sono sfidati a colpi di “pitch” mercoledì 16 ottobre durante la finale del contest nella suggestiva cornice della Galleria del Cardinale a Roma. Tra loro, il Comitato di valutazione indipendente ha voluto premiare l’inventiva e la creatività di due soluzioni che consentono di migliorare l’autonomia delle persone con disturbi della vista.
I due vincitori si aggiudicano un’esperienza formativa completamente nuova: non più la Silicon Valley, ma sarà Israele, fertile e brillante “startup nation”, la meta dell’intensa settimana di incontri, realizzati con il supporto dell’Ambasciata di Israele a Roma e finalizzati ad acquisire conoscenze e contatti utili a sviluppare ulteriormente le proprie idee. Israele vanta infatti il più alto numero di startup pro capite e ha oggi un ecosistema di innovazione e hi-tech molto dinamico che traina l’economia e attira investimenti. Tra i settori di punta, anche le Scienze della Vita e, in particolare, la tecnologia al servizio della disabilità.
Vincitori e i finalisti, oltre a poter beneficiare delle competenze dei due nuovi partner di Make to Care – Venture Factory – avranno l’opportunità di presentare i propri progetti al pubblico della Maker Faire Rome – The European Edition dal 18 al 20 ottobre presso il MaketoCare Village, l’area di Sanofi Genzyme in Fiera.
Nato nel 2016 in collaborazione con Maker Faire Rome – The European Edition per avvicinare il mondo dei pazienti a quello dei maker e stimolare la co-creazione di innovazioni capaci di migliorare la quotidianità di persone con disabilità e dei loro caregiver, Make to Care è oggi la contaminazione virtuosa tra 3 mondi: ospedali e centri di ricerca universitari che collaborano, fianco a fianco, con pazienti, insieme a esponenti della manifattura digitale.
Grazie alla partnership tecnico-scientifica di Polifactory e il supporto di Fondazione Politecnico di Milano, dal 2018 Make to Care è anche un progetto di ricerca permanente sull’open-innovation e la manifattura digitale in ambito healthcare. Un nuovo ecosistema dell’innovazione che nasce e si sviluppa anche fuori da ospedali, centri di ricerca, università, guidato da start-up e pazienti-innovatori, spesso in cosviluppo con maker e fablab.