Una nuova, recente e miniinvasiva tecnica endoscopica, sviluppata in Giappone per curare i disturbi motori dell’esofago, è stata applicata per la prima volta in Umbria dalla equipe di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Azienda Ospedaliera di Perugia diretta dal dott. Carlo Clerici. La suddetta equipe, composta dall’anestesista dott.ssa Enrica Sciascia e dagli infermieri Cristina Piffarotti, Goffredo Pompei, Mirko Gaggiotti, Diego Catoggio e Andrea Brecchio, coordinata dal dottor Raffaele Manta, che ha eseguito una tecnica utilizzata in Italia solo presso gli ospedali di Modena, La Cattolica di Roma, il S.Raffaele e Humanitas di Milano.
La nuova tecnica è utilizzata per il trattamento della Acalasia, patologia non frequente che attiene un severo disturbo della deglutizione a seguito del restringimento del muscolo dell’esofago ed è stata eseguita nei giorni scorsi su una donna di 70 anni della provincia di Perugia, che presentava un quadro clinico impegnativo, con un vistoso calo di peso “per l’impossibilità di assumere cibo per via orale con stato di malnutrizione e di invalidità”, come sottolinea lo stesso dottor Manta.
“I pazienti con i disturbi riferiti dalla paziente trattata con la nuova tecnica – sottolinea il Prof Gabrio Bassotti, responsabile del centro di Fisiopatologia Digestiva – di norma vengono sottoposti a trattamento con cicli di dilatazioni endoscopiche pneumatiche, con un intervento chirurgico di miotomia per via laparoscopica, ma ora anche presso la nostra struttura può essere attuata la tecnica di miotomia endoscopica, che consente il trattamento più radicale, cioè la miotomia esofago-cardiale, senza necessità di ricorrere all’intervento chirurgico tradizionale”.
“La POEM – spiega il Dott. Manta, responsabile del Servizio di Endoscopia Digestiva, esperto della metodica eseguita per la prima volta nella nostra regione – consiste nel praticare un tunnel nello spessore della parete esofagea, fra gli strati della tonaca della “sottomucosa” e della “muscolare propria” per accedere agli strati muscolari ed eseguirne il taglio fino al cardias compreso, in modo da annullare l’ipertono muscolare che rappresenta la causa della patologia da non permette la progressione del cibo. Per la POEM l’accesso alle fibre muscolari proprie dell’esofago avviene dall’interno e tramite il gastroscopio si evita di ricorrere a tagli sulla parete addominale e all’utilizzo di bisturi chirurgici “. L’intervento eseguito presto la struttura di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva ha avuto la durata di un’ora e la paziente, dopo tre giorni dal suo arrivo in ospedale è stata dimessa. I sanitari sottolineano che generalmente la durata della degenza con intervento a cielo aperto è di circa due settimane Altri vantaggi legati alla mini-invasività del trattamento sono rappresentati dai costi limitati e da una migliore qualità della vita dei pazienti che possono alimentarsi senza difficoltà dopo una breve riabilitazione dell’apparato masticatorio e della deglutizione.