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L’intelligenza artificale per prevenire i tumori

Un innovativo progetto del Policlinico di Sant’Orsola per individuare le donne affette da endometriosi a rischio tumore ovarico e agire subito.

L’endometriosi è malattia ginecologica cronica, invalidante, che colpisce il 10-15% delle donne in età riproduttiva. E’ caratterizzata dalla presenza di tessuto simil-endometrio che si localizzano all’esterno dell’utero coinvolgendo spesso il peritoneo, pelvico e le ovaie.

Le cause dell’endometriosi sono poco conosciute e sebbene non sia una malattia maligna, condivide caratteristiche comuni con il cancro. Inoltre, le donne con endometriosi hanno un rischio più elevato di sviluppare il tumore ovarico rispetto alla popolazione senza endometriosi. Studi epidemiologici, e di biologia molecolare hanno mostrato che l’endometrioma è un possibile precursore del tumore ovarico. Ad oggi, non è chiaro il motivo per cui l’endometriosi benigna si trasformi in carcinoma ovarico. Questo processo di trasformazione avviene in più fasi e offre la possibilità di identificare i precursori del tumore ovarico consentendo una diagnosi precoce di questo tumore ginecologico che rimane il più letale, con una sopravvivenza a 5 anni del 25-35% .
Ad oggi, la diagnosi, la stadiazione e quindi la prognosi dipendono da una valutazione soggettiva e dall’esperienza clinica dello specialista, per cui lo studio di metodologie di standardizzazione di queste fasi rappresenta una svolta nella diagnosi del tumore ovarico legato all’endometriosi e non solo.

Un nuovo ramo promettente della ricerca sul cancro è l’uso dell’intelligenza artificiale per identificare nuovi biomarcatori dalle indagini radiologiche che insieme alle informazioni cliniche sono in grado di permettere una diagnosi precoce e non invasiva.
L’IA non è mai stata utilizzata in questo tipo di pazienti. Il progetto è nato dalla collaborazione di tre unità operative dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna: Fisica Sanitaria, Ginecologia Oncologica e Anatomia Patologica. Il gruppo vuole indagare se queste metodologie possono supportare e persino migliorare la diagnostica attuale.

L’arruolamento delle pazienti avverrà presso l’Unità di Ginecologia Oncologica dove i chirurghi Pierandrea De Iaco e Anna Myriam Perrone saranno coadiuvati non solo dalle analisi di radiomica condotta dalla Dott.ssa Lidia Strigari ma anche dalla ricostruzione ad alta definizione delle immagini pre-operatorie integrate con la caratterizzazione istologica e genetico-molecolare supportata dalla Dott.ssa Donatella Santini, ginecopatologo dell’IRCCS.

Lo studio si avvale della consolidata collaborazione con l’Università di Bologna ed in particolare della Dott.ssa Gloria Ravegnini, del Dott. Dario De Biase, del Prof Alessio G. Morganti e del Dott. Antonio De Leo, membri del gruppo multidisciplinare delle Neoplasie Ginecologiche.

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