Nell’ambito della Call for IDEAs per l’Area Istruzione e Ricerca scientifica, la Fondazione TIM finanzierà per 369mila euro un progetto di ricerca sulle leucemie acute promosso dal Laboratorio THEC dell’Università di Parma all’interno della UOC di Ematologia e CTMO dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretti da Giovanni Roti.

Il progetto, intitolato Profilo Predittivo di Risposta ai Farmaci nelle Leucemie ‘Hopeless’, promette di raggiungere un obiettivo ambizioso: ridefinire il panorama della terapia personalizzata nelle leucemie acute, basandosi su due elementi: il Drug Response Profiling, sviluppato in questi anni dal gruppo dell’Università di Parma contro le forme più aggressive di leucemia, e la sua componente predittiva “P-DRP”, incentrata sulla costruzione di “gemelli digitali”.

Utilizzando il DRP e un’analisi tumorale dettagliata delle lesioni genetiche ricorrenti attraverso il Next-Generation Sequencing, effettuato nella Piattaforma Aziendale di Diagnostica Molecolare Avanzata, si esamina direttamente sulle cellule dei pazienti la sensibilità dei tumori ai farmaci, fornendo un’analisi dettagliata della risposta ai trattamenti. Parallelamente, i “digital twins” simulano la risposta tumorale ai farmaci attraverso l’integrazione di dati genomici e clinici, offrendo un’anticipazione della reazione del tumore ai trattamenti proposti.

Il valore di questa innovazione si riflette nella sua capacità di personalizzare le terapie, migliorando l’efficacia dei trattamenti e riducendo gli effetti collaterali, fino a dettare il timing ideale per il trapianto di cellule staminali e delle terapie cellulari per il quale Ematologia e CTMO vantano una decennale esperienza. In un campo come quello delle leucemie acute, dove le opzioni terapeutiche sono limitate e la sopravvivenza spesso ridotta, il P-DRP offre un’alternativa testabile in particolare nei casi recidivati e refrattari considerati appunto “hopeless”. L’obiettivo è audace: identificare biomarcatori predittivi per una selezione accurata delle terapie attraverso l’impiego di tecnologie avanzate, come reti neurali artificiali e algoritmi di apprendimento automatico, per prevedere l’efficacia dei trattamenti e ottimizzare le loro possibilità di successo.

La replicabilità e la capacità di impatto su vasta scala rendono il DRP un’opzione promettente per una gestione più efficace delle leucemie acute recidivate/refrattarie, come dimostrato da studi no-profit multicentrici promossi dall’Ematologia di Parma. In questi ultimi anni infatti essa ha affiancato numerosi centri ematologici italiani nel testare cellule di pazienti affetti da leucemia acuta non altrimenti curabile, fornendo un’indicazione concreta e fruibile per eseguire una terapia personalizzata. Questo nuovo importante successo da parte del Laboratorio THEC conferma la vocazione alla ricerca traslazionale di Ematologia e CTMO, volta al continuo miglioramento dell’assistenza clinica dei pazienti.