Sappiamo ormai molto bene in che modo una patologia fisica può inficiare sul nostro stato d’animo e compromettere la nostra serenità. In egual misura, però, proseguono anche gli studi che evidenziano il modo in cui il nostro corpo risente degli stati della nostra psiche. Dunque, si analizzano sempre più a fondo le somatizzazioni che derivano dal proprio stato emotivo.

Pelle e cervello: una sola connessione

La pelle è un organo importantissimo, nonché il più ampio. Ci difende da batteri e virus esterni e ci aiuta a preservare la nostra salute fisica. È anche un organo particolarmente sensibile, perché prova dolore, avverte la pressione e percepisce i cambiamenti di temperatura. Oggi sappiamo che anche un disturbo o disagio psicologico può compromettere l’equilibrio cutaneo.

Ci sono, infatti, momenti della vita stressanti o difficili da gestire che si ripercuotono sulla salute della pelle, manifestandosi con eruzioni, rossore, prurito, arrossamenti, macchie e brufoli. Si tratta delle cosiddette “malattie psicosomatiche” come eczema, acne, eruzioni di herpes simplex. Anche la neurodermatite, che ha comunque cause genetiche, può peggiorare in casi di forte stress.

Quest’ultimo, infatti, porta il soggetto ad assumere abitudini ed atteggiamenti che comportano altre patologie. Si pensi all’onicofagia, che scaturisce dal mangiarsi le unghie o l’iperidrosi, che si manifesta con l’eccessiva sudorazione e si autoalimenta proprio a causa del disagio provato.

Come gestire le malattie psicosomatiche

Una volta appurato che i disturbi legati alla pelle possono indicare un disagio più profondo, se si sospetta di avere una malattia psicosomatica, non resta che rivolgersi ad un professionista.Oggi online è semplicissimo cercare specialisti nella propria città. Ad esempio, per richiedere una visita dermatologica a Bologna, basta ricorrere ad un portale di prenotazioni sanitarie online.

Dopo la visita e la diagnosi, se viene appurata la malattia psicosomatica quasi sicuramente viene richiesto l’intervento di uno psicologo. Quest’ultimo valuterà il percorso migliore per aiutare il paziente a ridurre il disagio causato dalla malattia, ma anche a gestire lo stress e tutti quei comportamenti che tendono ad alimentarla. Del resto, se la pelle e la mente sono connessi, il beneficio dell’uno fa bene anche alla salute dell’altro.