Un Metodo di 28 giorni per riattivare in cinque fasi il circolo virtuoso degli ormoni che regolano il benessere psico-fisico e l’invecchiamento biologico. È questo l’affascinante percorso illustrato nel libro “La dieta del restart ormonale” del Dottor Emanuele De Nobili, esperto in medicina rigenerativa e anti-aging, e della giornalista scientifica Margherita Enrico, edito da Sperling & Kupfer. Disponibile nelle migliori librerie e su tutti gli store online, il volume è una guida alla ri-scoperta degli ormoni, “interruttori di benessere” troppo spesso sottovalutati, attraverso uno stile di vita equilibrato, a partire da una dieta sana fino agli esercizi di ginnastica ormonale tibetana e alla meditazione.

“Gli ormoni sono alla regia di un equilibrio complesso, che regola, ad esempio, la sensazione di fame, lo stress, il funzionamento tiroideo, l’efficienza mentale, il desiderio sessuale e persino il tono del nostro umore”, spiega Emanuele De Nobili, Direttore del Longevity Medical Center “Eden’s Health” all’interno dell’hotel 5 stelle lusso Villa Eden a Merano. “Un’orchestra perfetta, con la quale dobbiamo entrare in sintonia grazie ad una nutrizione attenta e ad uno stile di vita sano, che non può prescindere dalla ginnastica e dalla meditazione”.

“La dieta ormonale è unica nel suo genere perché asseconda il ritmo circadiano che regola l’orologio biologico del nostro organismo e la produzione degli ormoni collegati ai principali processi del nostro organismo”, prosegue Margherita Enrico, giornalista, autrice televisiva e co-autricedel libro.

Efficaci e precisi messaggeri, gli ormoni accompagnano e stimolano lo sviluppo corporeo in stretta collaborazione con le cellule. Degli ormoni e del loro equilibrio, però, si parla ancora troppo poco o in maniera superficiale. Eppure il reset dei livelli endocrini è la chiave per riattivare il metabolismo, abbassare l’età biologica e conquistare il peso ideale, ritrovando una pelle liscia e luminosa, capelli forti e lucenti, un sonno ristoratore, muscoli tonici ed una nuova energia, sia fisica che mentale.

Riequilibrando i singoli ormoni è possibile agire in modo mirato sugli accumuli adiposi, ottenendo un fisico scolpito, ossa più forti e un sistema cardiovascolare sempre sotto controllo grazie alla riduzione dei livelli di colesterolo e glicemia. Infine, miglioreranno lucidità, concentrazione e memoria, insieme al ritorno del desiderio sessuale e al generale tono dell’umore.

Fra i grandi “sabotatori” del dimagrimento ci sono sicuramente alcuni ormoni come la grelina, nota come l’ormone della fame, che stimola l’appetito e spinge il cervello a inviare i segnali necessari per farci assumere più cibo. Senza dimenticare la leptina, un ormone prodotto dagli adipociti, le cellule del grasso, che regola l’appetito, segnalando il senso di sazietà ai recettori presenti nell’ipotalamo e l’adiponectina, ormone coinvolto nel controllo del grasso corporeo che influisce sull’appetito e sull’attivazione del metabolismo consentendo così di perdere peso grazie ad un maggior dispendio calorico. E poi ci sono l’insulina, l’ormone deputato al controllo dello zucchero nel sangue, e il cortisolo, la cui produzione in gran parte indotta dallo stress, che può interferire con il metabolismo di grassi, carboidrati e proteine.

Fragole, lamponi, mirtilli, quinoa, avocado, olive, spinaci e bietole sono preziosi alleati per tenere sotto controllo l’insulina, mentre occorre evitare il miele, lo zucchero e il succo d’acero, oltre a qualsiasi alimento ricco di zuccheri in modo da stemperare la sensazione di fame provocata da questo ormone.

E per riequilibrare la leptina, meglio evitare gli alcolici e non mangiare peperoni, melanzane, pomodori e patate. Prediligere, invece, i carciofi, le carote, i broccoli, la zucca e i piselli. E ancora: per ridurre i livelli di cortisolo meglio stare lontani da caffè e bevande gasate, optando per le verdure a foglia, i legumi e l’acqua con zenzero e limone. Infine, ormoni tiroidei in equilibrio senza le farine, il pane e i cereali con glutine e l’alcol e con un menù invece ricco di verdure, pesce, carni bianche e spezie. Ultimo, ma non per importanza, l’ormone GH, la cui carenza è in grado di determinare l’accumulo adiposo nei tessuti e la perdita di massa muscolare. Per mantenerlo nella norma meglio non assumere prodotti industriali e prediligere pesce, carne, e verdure. Evitare poi le sostanze chimiche come ad esempio i conservanti, in grado di impigrire il metabolismo e di far abbassare i livelli di testosterone.

Il programma alimentare si compone di cinque fasi ed è il risultato di decenni di esperienze cliniche con migliaia di pazienti che ne hanno sperimentato i benefici. Le linee guida del metodo sono: consumare cibi naturali, vegetali e preferibilmente biologici; privilegiare le proteine di pesce azzurro, uova e proteine vegetali e ridurre al minimo il consumo di carne; evitare i latticini e i cereali con glutine; limitare i cibi con sale, zuccheri semplici e grassi aggiunti; mantenersi ben idratati, eliminando però sia alcolici che caffè.

“Il Metodo del restart ormonale abbina a periodi di semi digiuno programmato, come quello della prima fase detox che stimola la rigenerazione e il ringiovanimento cellulare grazie ai meccanismi di autofagia attivati dalla restrizione calorica, a periodi di alimentazione proteica, perlopiù pescetariana, che preservano il tono muscolare”, racconta il Dottor De Nobili.

La prima fase è quella di detossificazione, nella quale il corpo si libera dall’eccesso di sodio e di acqua grazie ad un menù a base di frutta e verdure cotte e crude e tanti liquidi. In questi primi tre giorni, gli alimenti ormonali funzionano da subito come co-fattori nel riequilibrio del sistema endocrino grazie alla loro composizione minerale – basti pensare all’importanza di kiwi, anguria, cetrioli, carciofi, verdure a foglia. Il calo di peso nella fase iniziale è molto soggettivo: durante la prima settimana avviene un vero e proprio riequilibrio idrico e si possono perdere fino a tre chili, di cui un chilo di grasso e i rimanenti di acqua.

La seconda fase reintroduce alcuni alimenti – come i carboidrati derivati da cereali senza glutine e i legumi, mentre la terza prevede la reintegrazione delle proteine di origine sia vegetale sia animale. La quarta fase è a base prevalentemente proteica. Infine, la quinta fase ristabilisce l’equilibrio ormonale grazie alla qualità degli alimenti utilizzati e alla sequenza con cui sono stati reintrodotti. Il piano alimentare di questa ultima settimana costituisce il modello per proseguire in modo autonomo dopo il ventottesimo giorno.

È consigliato praticare un’attività aerobica moderata, come per esempio la camminata veloce, la pedalata in bicicletta, il nuoto, lo step. L’ideale sarebbe associare all’allenamento aerobico quello anaerobico, cioè uno sforzo breve ma intenso. L’esercizio aerobico richiede 40-60 minuti al giorno mentre per quello anaerobico sono richiesti 10-15 minuti e si suggerisce di praticarlo almeno tre volte alla settimana. Ultima, ma non per importanza, la ginnastica ormonale tibetana: un potente antidoto allo stress da declinare in nove esercizi suggeriti dagli autori per ritrovare la propria essenza spirituale con gesti semplici.

Un ricco menù di ricette ideate e realizzate personalmente dal dottor De Nobili completa questo percorso virtuoso, che promette una perdita di peso fino a 3 chili nella prima settimana, con un successivo calo medio di 1 chilo ogni sette giorni.