La cartella oncologica informatizzata migliora la prescrizione medica: lo dice uno studio del Massaia di Asti
Con la cartella oncologica on line i pazienti sono assistiti, in modo più coordinato, dall’ospedale e dai medici di famiglia: ne deriva una maggiore appropriatezza del loro percorso diagnostico e terapeutico. Questa la conclusione dello studio sperimentale finanziato dal Ministero della Sanità e condotto dalla struttura del Cardinal Massaia di Asti diretta dal dottor Franco Testore.
L’indagine, sostenuta da fondi statali nell’ambito di un progetto di monitoraggio sull’utilità delle tecnologie innovative nella cura delle malattie croniche, da giugno a dicembre ha messo a confronto il lavoro di due gruppi di medici: da un lato quelli della Case della salute di Canelli e Nizza, collegati on line con l’Oncologia del Massaia, dall’altro quelli del Distretto Asti Nord che non dispongono di una connessione telematica con l’ospedale.
La postazione informatizzata consente ai 14 camici bianchi delle Case della salute di visualizzare la cartella clinica dei pazienti oncologici, ricavando indicazioni aggiornate sulla diagnosi e cura della patologia, sui risultati degli esami del sangue e radiologici, sugli eventuali ricoveri in Pronto Soccorso. Dati di cui non dispongono, in tempo reale, i 14 medici del Distretto Asti Nord entrati nella sperimentazione voluta dal Ministero.
Nei sei mesi dello studio, i medici della Casa della salute si sono occupati di 37 pazienti in trattamento chemioterapico al day hospital del Massaia, mentre quelli del Distretto Asti Nord ne hanno ricevuto 54. “Dall’analisi preliminare dei risultati – spiega il primario Franco Testore – emerge chiaramente una riduzione della richiesta di accertamenti diagnostici e degli accessi in Pronto Soccorso da parte dei medici di famiglia collegati on line con la nostra struttura. Con tutti i limiti che comporta l’esame di piccoli numeri, va comunque sottolineato che per gli assistiti dai medici che hanno a disposizione la loro cartella informatizzata è stato richiesto un solo esame radiologico in sei mesi (ovviamente in aggiunta a quelli eseguiti dall’Oncologia come accertamenti di routine) rispetto agli otto prescritti nell’area del Distretto Asti Nord”.
Per i pazienti seguiti nelle Case della salute, inoltre, sono stati richiesti 18 esami del sangue (28 per i malati di Asti Nord) e proposti 17 accessi in Pronto Soccorso (19 per l’altro gruppo di malati).
L’inclusione dell’Oncologia astigiana nella ricerca promossa dal Ministero non è casuale: “La nostra struttura – conferma Testore – dispone dal 1999 di un software gestionale che consente di organizzare tutte le attività cliniche e amministrative con modalità informatizzata, mentre nel tempo è divenuta punto di riferimento per l’attuazione di iniziative sperimentali, l’ultima delle quali ha riguardato il progetto sulla farmacista di reparto finalizzato al contenimento della spesa farmaceutica”.
Quella sulla cartella oncologica è una delle sperimentazioni che hanno coinvolto finora le Case della salute. “Studi come quello appena concluso – indica il commissario dell’Asl AT Valter Galante – sono importanti per meglio comprendere come si può sviluppare il rapporto tra ospedale e territorio, per quanto attualmente ancora manchi una valutazione sulla sostenibilità economica delle Case della salute per il sistema sanitario astigiano”.
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