I conti dell’oncologico barese documentano un risultato operativo in continuo miglioramento, nonostante le norme impongano un rigido contenimento dei costi. Si riduce lo scostamento tra costi e ricavi, grazie ad azioni di contenimento della spesa, soprattutto quella farmaceutica. Aumenta in maniera continua e sensibile la domanda assistenziale. Si azzerano i contenzioni con i fornitori, grazie ad una sempre migliore tempestività dei pagamenti delle fatture.

L’Istituto Tumori, quindi, è in equilibrio finanziario, efficiente ed in continua crescita, soprattutto per l’assistenza ambulatoriale ed ospedaliera: sempre più pazienti, anche da fuori regione, decidono di farsi curare qui, scegliendo visite specialistiche, esami strumentali, terapie ambulatoriali ed interventi chirurgici.

Cresce anche il settore della ricerca: nell’ultimo anno sono state sottoscritte importanti collaborazioni nazionali e internazionali, capaci di attrarre finanziamenti sempre più cospicui.

«I risultati raggiunti nel 2023 – così il direttore generale Alessandro Delle Donne (nella foto) – insieme ad un piano di rilancio definito e concordato con la Regione Puglia concorrono a trasformare questo Istituto in un polo oncologico di rilevanza nazionale. Finora abbiamo fatto tanto: investimenti, riorganizzazione di ambienti e reparti, ammodernamento del parco tecnologico. Adesso all’aumento dell’attività assistenziale deve corrispondere  l’incremento del personale sanitario e l’adeguamento del tetto di spesa per l’acquisto di farmaci e presidi che, siamo convinti, la Regione ci concederà».

Il bilancio d’esercizio del 2023 ha acquisito il parere favorevole del CIV, il Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto, composto da Giuseppe Losappio e Antonella Demarco e presieduto da Gero Grassi, che commenta: «Il bilancio che è stato presentato riduce il debito rispetto allo scorso anno e, soprattutto, registra un aumento considerevole di pazienti e prestazioni. Ciò conferma l’impegno profuso da parte di tutta la direzione dell’Istituto che deve continuare ad essere sostenuta, nell’obiettivo di rendere sempre migliore l’assistenza ai malati oncologici».

La produzione dell’assistenza sanitaria dell’Istituto Tumori di Bari è cresciuta del 9%, passando da 36 milioni di euro a 39 milioni di euro. I ricoveri hanno fatto registrare, in termini di fatturato, un incremento del 3%, pari a oltre 500 mila euro, mentre l’attività ambulatoriale ha registrato un aumento del 16%, con una maggiorazione di fatturato di 2 milioni e 700mila euro.

Per tutte le unità operative si registra un aumento degli interventi e della complessità degli stessi.

Significativo è il numero di pazienti che, da fuori regione, ha deciso di farsi curare a Bari: +42%, in regime ambulatoriale, per i pazienti provenienti da altre regioni.

Questa crescita indica una migliore e più efficace presa in carico dei nuovi pazienti che optano per l’Istituto Tumori di Bari, sinonimo di una migliore qualità percepita e di sinergia tra tutti gli operatori sanitari che concorrono al raggiungimento degli obiettivi istituzionali, nell’ambito della rete oncologica.

Anche dal settore della ricerca arrivano numeri in crescita: l’impact factor medio per singolo ricercatore è cresciuto di un punto rispetto all’anno precedente, insieme al numero delle sperimentazioni cliniche avviate nell’Istituto, che è il quarto in Italia per numero di trials clinici interventistici. Aumentano sensibilmente anche i fondi pubblici e privati per finanziare la ricerca, grazie soprattutto alla capacità di lavorare in rete con le università e i centri di ricerca d’Italia e d’Europa.