Bilancio economico in salute per l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS, che ha chiuso il 2020 con un utile di +1,044 milioni di euro, nonostante si sia diffusamente trattato di un annus horribilis per via dell’emergenza sanitaria Covid-19. Il bilancio complessivo 2020 è salito ad oltre 175 milioni; l’incremento maggiore si registra sulla voce della remunerazione della mobilità sanitaria, ovvero sul valore della produzione di prestazioni sanitarie erogate a favore di pazienti provenienti dalle aziende sanitarie territoriali del Veneto e da fuori Veneto. Significativo anche l’incremento delle entrate a favore della ricerca determinato dall’assegnazione da parte del Ministero del contributo 5×1000 da parte dei privati in dichiarazione dei redditi per le annualità 2018 e 2019 e dall’incremento del finanziamento per ricerca corrente assegnato dal Ministero. Contribuiscono poi all’incremento i contributi dal Ministero della Salute per il finanziamento dei contratti dei ricercatori e quelli regionali a copertura dei costi sostenuti per l’emergenza Covid19. Parte delle maggiori entrate 2020 sono state già destinate a copertura di investimenti previsti e in parte già attuati per l’acquisizione di nuove tecnologie.
Sul fronte dei costi i complessivi gli incrementi registrati nel 2020 rispetto al 2019 si concentrano sui beni sanitari e sul personale. La voce di costo che incide maggiormente sul bilancio dell’Istituto è sicuramente rappresentata dalla spesa per farmaci che da sola vale 70 milioni pari al 41% dell’intero costo della produzione.
«Questi numeri dimostrano come, malgrado le difficoltà operative e l’impegno aggiuntivo richiesto al personale dalla emergenza Covid19, le strutture sanitarie dell’Istituto – sottolinea il Direttore generale, Patrizia Benini – abbiano saputo mantenere, e in alcuni casi anche aumentare, i livelli di attività erogata ai pazienti, come evidenzia l’incremento del valore dell’attività di ricovero, di specialistica e di somministrazione di farmaci. Su questo ha certamente contribuito in maniera decisiva la progressiva messa a regime dei reparti chirurgici e medici e dei servizi attivati presso la sede di Castelfranco Veneto, ma anche l’insieme delle azioni di gestione della pandemia, che nel complesso hanno permesso di poter continuare ad erogare in sicurezza le prestazioni ai pazienti».
L’attività di ricerca, come evidenziato, ha registrato un importante aumento di risorse economiche ed è fortemente cresciuta, come dimostrano il numero di pubblicazioni, che è salito di oltre il 30%, e l’impact factor incrementato del 50%; tutto ciò malgrado i costi complessivi sostenuti nel 2020 si siano attestati appena sopra i 10 milioni, sostanzialmente invariati rispetto al 2019. L’importante crescita di attività di ricerca a parità di risorse economiche rappresenta di per sé un indicatore, in quanto l’aumento di efficienza testimonia la bontà degli investimenti fatti in passato sul personale ricercatore e sulle tecnologie acquisite. Le ulteriori risorse economiche destinate alla ricerca che si sono rese disponibili nel 2020 sono state accantonate per utilizzarle in progetti di ricerca e investimenti nei prossimi esercizi.
«Il risultato economico unitamente all’incremento di pazienti trattati confermano – sottolinea Francesco Favretti, Direttore amministrativo dello IOV – la correttezza delle scelte della programmazione regionale con l’incremento delle strutture di offerta sanitaria dello IOV-IRCCS, che vede oltre Padova, le sedi di Schiavonia e di Castelfranco, i cui crescenti costi gestionali generati hanno trovato immediata risposta in un incremento dei ricavi derivanti dalla maggiore produzione di prestazioni sanitarie, segno che la nuova offerta generata ha trovato ampio riscontro nella domanda di cure altamente specialistiche da parte dei pazienti Veneti e non solo».
«Nel corso del 2020 – tira le somme il Dg Benini – si è proceduto nel percorso di miglioramento intrapreso volto alla tutela della salute, alla valorizzazione delle persone e al rispetto della sostenibilità del sistema. Gli obiettivi aziendali sono stati individuati in un contesto fortemente contrassegnato dall’emergenza causata dal diffondersi del virus Covid-19. L’Istituto ha saputo però tenere testa all’emergenza, anche dal punto di vista economico-finanziario. Sul fronte della ricerca, pilastro della nostra attività, è aumenta la capacità attrattiva dello IOV, alimentata dal sempre più elevato impegno dell’Istituto in questo ambito e anche dalla certezza del buon utilizzo dei fondi, cioè da una credibilità e da una fiducia che l’Istituto sa consolidare di anno in anno».