“La mente crea la cultura, ma la cultura crea la mente”: con queste parole il noto psicologo statunitense Jerome Seymour Bruner definiva la parola cultura, un termine che al giorno d’oggi corre a braccetto con la tecnologia del momento, ovvero l’intelligenza artificiale. Il motivo? L’artificial intelligence è l’argomento più discusso e, allo stesso tempo, meno conosciuto della contemporaneità e, proprio per questo, genera dubbi, ansie e paure nelle menti dei professionisti. Nel solo settore farmaceutico, secondo quanto indicato dall’International Journal of Endorsing Health Science Research, il fenomeno coinvolge 2 addetti ai lavori su 10, i quali temono di essere sostituiti dall’innovazione. Una soluzione per invertire il trend? Secondo gli esperti è proprio la cultura che aiuta i singoli professionisti a cambiare punto di vista. L’AI, infatti, non è un nemico da cui scappare, ma un più che valido aiutante che può perfezionare, in particolar modo, ricerche e valutazioni.
Restando sulla stessa lunghezza d’onda, emergono iniziative ed eventi utili proprio a scacciare la paura e, di conseguenza, acculturare sul tema il mondo farmaceutico come, ad esempio, l’AI Pharma Insight, una serie di video contenuti strutturati da Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice, la più grande community italiana dedicata alla scoperta dell’AI, insieme ai partner Aristea International e Osmosia. “L’intelligenza artificiale sta facendo il bello e il cattivo tempo nelle menti di grandi e piccini – afferma Graziano Pallotta, Product Manager dell’App AI Play – Il futuro è alla nostra portata e, per farlo, dobbiamo soltanto essere aperti al cambiamento. Per aiutare i professionisti delle principali industrie operative scendiamo in campo in qualità di cultori del mondo «AI addicted» grazie alla nostra piattaforma AI Play in cui creiamo e mettiamo a disposizione contenuti formativi in compagnia d’esperti di fama internazionale. L’AI Pharma Insight rientra alla perfezione in questo contesto infatti, grazie a questa serie, ci siamo posti l’obiettivo di aiutare gli addetti ai lavori dell’industria pharma ad apprezzare la tecnologia e, in particolar modo, lo studio dei suoi punti di forza per migliorare l’operatività quotidiana”.
Entrando più nel merito rispetto all’AI Pharma Insight, si tratta di una serie riservata gratuitamente agli iscritti alla piattaforma AI Play, quest’ultima disponibile anche in versione App, e strutturata in 5 appuntamenti in compagnia di altrettanti esperti di fama internazionale, ovvero Luca Alessandro Cappellini, Membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana Intelligenza Artificiale in Medicina, Elisa Stefanini, Partner di Portolano Cavallo – Life Sciences, Pharmaceuticals, Biotechnology and Healthcare – Regulatory Lawyer, Federico Germani, PhD in Molecular Life Sciences presso l’Università di Zurigo, Samuel Algherini, Professore dell’Università Roma Tre e, infine, Diana Ferro, Dottore di Ricerca oltre che Health Data Scientist. A livello prettamente logistico, dopo le prime puntate del 25/10 e del 1/11, sono previsti altri 3 appuntamenti di grande spessore culturale nelle seguenti date: 8, 15 e 22 novembre. I temi che verranno trattati? Innumerevoli, in particolar modo, verrà effettuato un focus importante sulle applicazioni delle nuove tecnologie nel mondo sanitario. Ma non solo, l’attenzione degli esperti si concentrerà anche sulla regolamentazione dell’utilizzo dell’artificial intelligence all’interno dell’universo health addicted. Infatti, l’AI, che può essere applicata in fase di ricerca, diagnosi e per usi terapeutici, viene regolamentata da ben 3 normative fondamentali, ovvero il Regolamento sui Dispositivi Medici, l’AI Act e, infine, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati.
Ulteriori considerazioni in merito alla serie giungono dai partner coinvolti per l’occasione. In primis, ecco l’opinione di Stefano Campioli, DG di Aristea International: “Aristea ha scelto di contribuire alla serie AI Pharma Insight per offrire a professionisti sanitari e aziende del settore farmaceutico un percorso formativo semplice e pratico, pensato per esplorare il potenziale trasformativo dell’intelligenza artificiale in ambito medico e sanitario. Aristea considera l’AI come un companion essenziale, in grado di affiancare i professionisti della sanità e di impattare positivamente sulla ricerca scientifica, sull’efficienza delle strutture sanitarie e sulla qualità di vita dei pazienti”. Per ultimo, ma non meno importante, non poteva mancare Osmosia, rappresentata dal CEO e co-founder Simona Purrello: “Nella progettazione di AI Pharma Insight ci siamo concentrati su come supportare i professionisti del settore pharma nella comprensione del potenziale dell’intelligenza artificiale non solo come tecnologia, ma come forza propulsiva capace di trasformare il modo di interpretare i dati scientifici, ottimizzare la comunicazione e potenziare le strategie di marketing. Il nostro impegno è costruire un ponte tra tecnologia e competenza umana, offrendo una formazione pratica che consenta di affrontare il cambiamento con consapevolezza e visione strategica”.