Con l’avvio della Fase 2 e la conseguente riapertura di molti poli industriali e aziendali diventa necessario dottarsi di dispositivi di sicurezza che possano prevenire possibili contagi all’interno del luogo di lavoro. Per questi motivi Innovery, system integrator italiano specializzato nel settore della sicurezza informatica e fisica, lancia T-Gate, un termoscanner ideato per controllare la temperatura dei dipendenti prima che entrino in azienda.

Si tratta di una soluzione studiata appositamente per essere posizionata in prossimità di ogni accesso alle sedi aziendali, rilevando le persone con temperatura corporea alterata ancor prima che possano accedere agli spazi interni, come ad esempio la zona reception, con una bassissima percentuale di errore.

Il dispositivo progettato da Innovery in collaborazione con NEXT2U, spin-off dell’Università G.D’annunzio di Chieti e Pescara, è costituito da una termocamera per la misurazione corporea, che effettua lo screening della temperatura in un tempo estremamente ridotto rispetto alle soluzioni tradizionali, e da sorgente di riferimento calibrata, utilizzato per migliorare la precisazione nel rilevamento della temperatura.

Il dispositivo è completamente indipendente, facile da installare e con un’elevata precisione nella misurazione; è pensato per rilevare la temperatura corporea di soggetti in movimento, ed è stato realizzato per essere utilizzato da grandi aziende, con personale superiore alle 500 unità.

Il mercato della termografia in Italia e in Europa si è trovato impreparato di fronte alle necessità emerse con la crisi sanitaria del coronavirus, in quanto prima dell’avvento della pandemia l’80% del mercato era focalizzato in ambiti militari e il rimanente 20% si era di dominio industriale, con solo una piccola percentuale dedicata al campo biomedicale, che oggi sta vivendo una rapida espansione.

“In queste settimane si sono moltiplicate le offerte, ma non tutti i modelli sembrano rispettare appieno le direttive dell’Istituto Superiore di Sanità e le normative ISO su accuratezza e sensibilità – spiega Arcangelo Merla, esperto di termografia dell’Università G. D’annunzio di Chieti e Pescara – Una rilevazione valida deve essere effettuata su una persona alla volta, con una termocamera con una accuratezza di 0,5 gradi centigradi. La temperatura deve essere inoltre rilevata in un’area non inferiore a 3 millimetri per 3 nella regione perioculare, eventualmente tenendo vicino al soggetto un black body, la cui funzione è di compensare gli errori di misura comuni a tutti i dispositivi”.