E’ in attività al San Matteo dall’1 febbraio scorso, come nuovo responsabile della struttura di Endoscopia Digestiva: ha sostituito Costanza Alvisi passata all’Ospedale di Voghera.
E’ Federico De Grazia, cremasco, per molti anni impegnato, con diverse migliaia di procedure all’attivo- di cui una buona parte operative – presso l’Ospedale Maggiore di Crema.
Importanti e rilevanti, per la sua formazione specialistica, sono state le esperienze svolte al Policlinico Gemelli di Roma, presso l’Hospital Durand di Buenos Aires, il St Michael Hospital di Toronto, il National Cancer Center di Tokio.
De Grazia, nei primi otto mesi di attività, ha contribuito non poco all’incremento dell’operatività endoscopica: discreto, ad esempio, è l’aumento- circa il 20% – delle ERCP, un esame che accerta che cosa ostruisce il normale deflusso della bile e del succo pancreatico nell’intestino e che consente di rimuovere contestualmente, già in sala endoscopica, ciò che ostruisce. In aumento anche l’asportazione di lesioni della parete dello stomaco; stabili invece il numero di gastroscopie.
“Nell’ottica di offrire una qualità sempre maggiore – racconta lo specialista del San Matteo – si sono acquisiti quest’anno e si stanno acquisendo ancora, nuovi strumenti endoscopici che consentono di eseguire “colorazioni” elettroniche in corso di esame: con la somministrazione di mucolitici e con l’utilizzo di sostanze coloranti, l’innovazione introdotta – continua De Grazia – aumenta la capacità di vedere, quindi diagnosticare, lesioni anche piccole ed in fase iniziale, che talvolta possono essere curate con la asportazione endoscopica”.
“Per eseguire ciò che si chiama gastroscopia e colonscopia di alta qualità – aggiunge – stiamo sforzandoci di migliorare continuamente sia la nostra capacità diagnostica che quella operativa”.
Già dai primi mesi del prossimo anno, inoltre, all’enteroscopia con video capsula , si affiancherà la enteroscopia “single ballon” che si avvale di un palloncino che si gonfia e sgonfia alternativamente per rendere più efficace l’indagine e l’eventuale trattamento: “stiamo, infatti acquisendo – racconta il responsabile dell’endoscopia – un enteroscopio di ultima generazione: uno strumento che ci consentirà non solo di vedere le lesioni del piccolo intestino ma anche di eseguire biopsie o asportare polipi in tale sede”.
Attualmente operano presso la struttura di Endoscopia digestiva sei medici, con comprovata esperienza in endoscopia ed in fisiopatologia dell’apparato digerente.  Impegnati, dal punto di vista assistenziale, anche 10 infermiere e 4 OTA, operatori tecnici addetti all’assistenza.