La pandemia da coronavirus non ha mobilitato solo il mondo strettamente biomedico. Al fianco di clinici, infermieri e ricercatori sono scese in campo risorse tecnologiche estremamente innovative. Una sfida ingegneristica che ha cambiato il modo di seguire i pazienti, dalla robotica all’uso delle reti per “aprire” gli ospedali all’esterno, raggiungendo i cittadini in modi mai visti prima.
Dai primissimi giorni dell’emergenza, l’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS) si è impegnato su questo fronte, ed oggi arriva il riconoscimento internazionale, con i ricercatori dell’Istituto di Pozzilli chiamati a dirigere un numero speciale della rivista “Journal of Healthcare Engineering”. Titolo dell’edizione speciale: “Supportare l’assistenza sanitaria durante la pandemia COVID-19 per mezzo della robotica e dell’intelligenza artificiale”. In questa pubblicazione saranno raccolti i lavori di ricerca e le applicazioni pratiche che sono stati messi in campo dagli ingegneri biomedici di tutto il mondo per affrontare efficacemente il coronavirus.
Due sono gli ingegneri Neuromed impegnati: Daniele Cafolla (nella foto), Responsabile del Laboratorio di Biomeccatronica, che ricopre il ruolo di direttore del numero speciale, e Luigi Pavone, dell’Unità di Bioingegneria Clinica, nel ruolo di Guest Editor. “Lo scopo di questa special issue – dice Cafolla – è di raccogliere tutti i progressi sulla robotica e sull’intelligenza artificiale che hanno supportato l’assistenza sanitaria durante la pandemia COVID-19, in modo da superare uniti questa battaglia.”
In questi stessi giorni, inoltre, un altro risultato viene raggiunto in un campo completamente diverso: le tecnologie di stampa 3D: Daniele Cafolla sarà ancora Lead editor di un numero speciale, questa volta della rivista scientifica “Crystals”, dedicato ai materiali semicristallini innovativi. “Negli ultimi anni – commenta Betsy D.M Chaparro Rico, del Laboratorio di Biomeccatronica, che affianca Cafolla come Guest Editor – la stampa 3D è diventata uno strumento di sviluppo nell’industria e in molti campi di ricerca, soprattutto nelle applicazioni mediche, dove sono necessari materiali dalle caratteristiche molto elevate con caratteristiche biocompatibili.”
“L’attribuzione della responsabilità di numeri speciali da parte di importanti riviste internazionali – commenta l’ingegner Fabio Sebastiano, Direttore Operativo e Consigliere delegato alla ricerca del Neuromed – è un importante riconoscimento all’innovazione portata avanti dal nostro istituto. Nel caso della pandemia da COVID-19, in particolare, le risorse ingegneristiche del Neuromed hanno visto una mobilitazione immediata, con soluzioni che hanno fatto scuola: dalla stampa rapida 3D di dispositivi di protezione al drone per la raccolta di test o per la consegna di farmaci, fino al sistema di telemonitoraggio per seguire a casa loro i pazienti di neuroriabilitazione”.