Romaco è un gruppo internazionale fornitore di macchinari, soluzioni e sistemi integrati per lo sviluppo, la produzione e il packaging nel settore farmaceutico, nutraceutico e cosmetico. L’azienda conta oltre 850 dipendenti; le sue tecnologie sono installate in 160 Paesi del mondo e la presenza globale è assicurata da nove centri di vendita e servizi internazionali, sei siti produttivi e sei laboratori.

Schneider Electric collabora da tempo con Romaco, supportando con le sue architetture di automazione innovative e con l’attività dei suoi esperti lo sviluppo di soluzioni completamente personalizzate e altamente evolute, che rispondono perfettamente alle complesse esigenze operative dei clienti.

Il più recente esempio di questa collaborazione riguarda la macchina MicroRobot 50 sotto isolatore, che Romaco presenterà in occasione di Interpack.

MicroRobot 50 è una delle soluzioni di punta proposte da Romaco, progettata, sviluppata e costruita nella sua sede italiana nel bolognese, a Pianoro.

La macchina è dedicata al dosaggio asettico di polveri e di liquidi per il settore farmaceutico, nell’ambito del packaging primario. La dosatrice, che integra tecnologie robotiche evolute, è dotata anche di un sistema di contenimento che permette di manipolare in ambiente sterile e in completa sicurezza polveri e sostanze ad alto valore,che non possono venire a contatto con gli operatori e con l’ambiente circostante.

Questa dosatrice di dimensioni compatte consente di dosare fino a 3.000 flaconi all’ora, utilizzando un sistema di riempimento innovativo che è particolarmente adatto alla manipolazione delle polveri di più difficile gestione, quali le polveri igroscopiche, sensibili all’umidità, polveri con cristalli molto fini o grossolani, polveri di composizione mista. 

Il sistema adottato nella macchina in commercializzazione è nato ad hoc, proprio per soddisfare l’esigenza di un cliente che non riusciva a trovare sul mercato una dosatrice in grado di manipolare correttamente la polvere farmaceutica di sua produzione.

In questo senso MicroRobot 50  è la macchina ideale per evidenziare il valore aggiunto, basato sulla co-innovazione, della collaborazione con Schneider Electric, che si è “seduta al tavolo” di sviluppo di questa soluzione insieme a Romaco e al suo cliente finale per trovare la soluzione di automazione giusta.

Infatti, come puntualizza Fabrizio Castellari, Engineering & R&D Director di Romaco “con soluzioni di così elevata complessità e costo è necessaria una capacità di innovazione altrettanto elevata, che può nascere solo da una collaborazione continua e regolare tra costruttore di macchina e fornitore di tecnologie ed expertise. In questo senso, Schneider Electric è un partner di valore strategico per raggiungere i risultati che i nostri clienti ci chiedono”.

L’architettura di automazione della macchina MicroRobot 50 è completamente realizzata con tecnologie Schneider Electric dell’architettura dedicata al packaging PacDrive 3, da cui provengono azionamenti, controllori e motori. Grazie alla grande flessibilità e capacità, le tecnologie Pac Drive consentono a Romaco di regolare le performance del macchinario sulle esatte richieste del cliente e di adottare strategie di automazione innovative. 

MicroRobot 50 è una macchina robotica composta da quattro elementi. Dalla zona di accumulo un primo robot preleva i flaconi e li colloca su due celle di carico in cui avviene il dosaggio del farmaco; un secondo robot porta i flaconi dosati alla tappatrice e infine da qui avviene un ultimo passaggio verso la ghieratrice che completa la sigillatura del flacone. 

Ulteriore caratteristica fondamentale di questa macchina è la più completa capacità di adattarsi alle esigenze dei clienti, a partire dalla possibile gestione di flaconi ready-to-use oppure di integrarsi con macchine di processo per il lavaggio e depirogenazione dei flaconi stessi, la capacità di gestire liquidi o polveri e di accoppiarsi anche con liofilizzatori gestendo anche la ghieratura finale.

Manipolando polveri ad alto valore, è indispensabile ridurre al minimo gli sprechi; per questo i robot lavorano secondo una logica “zero loss”. Grazie a un sofisticato sistema di telecamere se vengono rilevati errori il robot è in grado di “tornare sui suoi passi” e correggere l’errore. 

I flaconi che presentassero comunque un errore di dosaggio vengono in ogni caso inviati anche alle stazioni di tappatura e sigillatura, in modo da evitare ogni potenziale contatto o dispersione dei prodotti citotossici con l’ambiente e gli operatori

La totale automazione delle procedure, deputata ai bracci antropomorfi e alle stazioni di processo, permette l’integrazione di MicroRobot 50 in isolatore, ottenendo così una totale separazione dell’operatore dal processo; separazione non solo funzionale, ma anche fisica, riducendo al minimo il rischio di contaminazione del prodotto e allo stesso tempo proteggendo l’operatore da eventuali sostanze tossiche processate.

Uno dei temi emergenti nel settore industriale e nei mercati in cui Romaco opera è certamente quello della sostenibilità.  Un primo contributo in questo senso, può venire dall’adozione di tecnologie nativamente progettate con caratteristiche di sostenibilità: è questo il caso della componentistica Schneider Electric che Romaco adotta per la MicroRobot 50, che è dotata dell’etichetta “Green Premium” che certifica le specifiche del prodotto, la sua elevata efficienza energetica e offre informazioni complete sul suo profilo ambientale così da assicurarne la corretta gestione fino al suo fine vita. 

La sostenibilità, però, è qualcosa che si costruisce in concreto e progressivamente agendo in modo olistico andando a ricomprendere l’intero ciclo di vita dei prodotti, ma anche l’attività dell’azienda nel suo complesso. In questo senso Romaco  ha avviato un processo di valutazione e di misurazione della propria impronta di CO2 ed ha iniziato ad attuare progetti volti a seguire  un percorso di efficientamento e decarbonizzazione. 

Infine, un’altra area di sviluppo su cui Romaco sta lavorando con Schneider Electric riguarda il tema dei servizi digitali, in particolare per l’implementazione di una “control room” che consenta all’azienda di monitorare da remoto il parco installato tenendo sotto controllo funzionalità, consumi, comportamenti dei sistemi e di ricevere allarmi per attivare rapide azioni di ripristino, fornendo al cliente finale un’assistenza più efficace ed evoluta.