Philips ha scelto Milano per l’Innovation Experience: un evento esperienziale per scoprire e vivere l’innovazione che “conta davvero”, quella cioè che risponde concretamente ai bisogni delle persone migliorandone la qualità della vita.
Entro il 2050 la popolazione degli over ottanta passerà da 125 a 434 milioni. La popolazione mondiale è quindi destinata ad essere sempre più anziana e più numerosa: l’allungarsi della vita e l’adozione di stili di vita non sempre salutari, causano una sempre più ampia diffusione di patologie croniche. In risposta a ciò, il sistema sanitario deve affrontare più richieste e soprattutto più costi. Nella visione di Philips anche la sanità può trarre beneficio delle innovazioni tecnologiche grazie alle nuove possibilità di interconnessione che possono stimolare la “cura continua” di sé, attraverso app specifiche sulla salute, sistemi di analisi dei dati sanitari attraverso cloud, gestione digitale delle strutture ospedaliere e molto altro.
Nel grande processo di trasformazione attraverso la digitalizzazione anche la luce gioca un ruolo fondamentale: si sta vivendo una nuova era dell’illuminazione guidata dall’innovazione digitale. L’utilizzo della tecnologia LED rappresenta una grande rivoluzione, ma si è andati oltre. Si parla, oggi, di luce connessa: sistemi e soluzioni di illuminazione che possono essere collegati in modalità wireless e comunicare con le persone che le utilizzano rendendo le loro esperienze più coinvolgenti, personalizzate e sicure. La luce si accende in casa con lo smartphone, migliora la produttività in ufficio, fa rivivere le bellezze architettoniche valorizzando il patrimonio artistico, rende sicuri strade e quartieri nelle città. Sistemi di illuminazione connessi per abitazioni, città, stadi, uffici, ospedali possono rendere ancora più vicino e realistico l’ideale di smart city dove, in futuro, i sistemi di illuminazione connessi saranno in grado persino di rispondere alle variazioni meteorologiche, alle condizioni del traffico, agli eventi e saranno dotati di sensori capaci di monitorare la qualità dell’aria, il livello dell’inquinamento acustico.
Il potere della digitalizzazione permetterà di vincere la più importante sfida per il benessere dell’umanità, quella di mettere il paziente nelle condizioni di poter “collaborare” con il medico con un ruolo attivo e consapevole. In un futuro ormai prossimo, infatti, i medici comunicheranno e consulteranno le informazioni su banche dati digitali, i pazienti saranno monitorati con servizi per smart device che collegano 24 ore su 24 i reparti ospedalieri all’assistito; le piattaforme opensource potenzieranno la connessione tra sistemi sanitari o semplici reparti. L’ospedale del futuro è all’insegna dello “share and connect”. Grazie alle tecnologie digitali, si può finalmente pensare di attuare il grande salto alla telemedicina e alla cura dei pazienti da remoto portando le cure fuori dall’ospedale, riducendo i costi per la sanità e aumentando il comfort dei pazienti che possono curarsi a casa propria con tutto il supporto e l’affetto di cui hanno bisogno e progettando così un futuro sanitario sostenibile per le generazioni future.