È stato inaugurato il nuovo mammografo installato presso la SC Radiologia dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Gorizia.
Hanno partecipato all’evento: il Direttore Generale di ASUGI dott. Antonio Poggiana, l’Assessore di Gorizia Silvana Romano, la dott.ssa Martina Locatelli responsabile della SS Radiologia Senologica, il dott. Paolo Cassetti direttore della SC Radiologia di Gorizia e Monfalcone e l’Assessore regionale alla salute, politiche sociali e disabilità Riccardo Riccardi.
Il nuovo Mammografo digitale con tomosintesi 3D Siemens Mammomat Revelation, dal valore di 205.692,00 euro, produce immagini di eccellente qualità ottenute con il più basso livello di dose radiante attualmente possibile e offre tecnologie aggiuntive quali la tomosintesi, biopsia in tomosintesi e la mammografia con il mezzo di contrasto.
La tomosintesi consente di visualizzare lo studio volumetrico della mammella, diversamente dalla mammografia convenzionale, nella quale l’intera mammella è proiettata su un solo piano. Inoltre attraverso la tomosintesi, con una sola acquisizione si ottengono 25 esposizioni da vari angoli e per ogni esposizione è richiesta solo una frazione della dose di una mammografia convenzionale, rendendo possibile ridurre fino al 30% la dose totale dell’esame.
Durante l’acquisizione, la sorgente delle radiazioni compie un arco di 50 gradi attorno al seno compresso. Le immagini che ne derivano rappresentano il seno come un pacchetto di piani sottili in cui ogni dettaglio viene esaltato. La nostra apparecchiatura, che copre un arco così ampio in fase di acquisizione, permette di ottenere immagini particolarmente definite, pur garantendo una bassa esposizione alle radiazioni. L’ angolo di scansione consente una risoluzione in profondità fino a 3,5 volte maggiore rispetto ai sistemi ad angolo ridotto, aumentando così l’accuratezza delle immagini e consentendo una elevata capacità di svelare lesioni di piccole dimensioni, che potrebbero talvolta sfuggire alla mammografia classica.
La tomosintesi è particolarmente efficace in associazione alla mammografia clinica nello svolgimento dei dettagli anatomici e aiutando nella identificazione di piccole lesioni. È inoltre il primo step nella valutazione delle donne richiamate all’approfondimento dopo la mammografia di screening.
La tomosintesi svolge inoltre un ruolo fondamentale come guida nel posizionamento preoperatorio del filo guida, che traccia il percorso tra il piano cutaneo e la lesione non palpabile, così come nel posizionamento preoperatorio del semino magnetico che è recentemente entrato in uso a Gorizia. Si tratta di una tecnologia innovativa in cui una clip magnetica viene posizionata in sezione di radiologia senologica a livello di lesione non palpabile. In seguito viene identificata in sala operatoria con un’apposita sonda che produce un debole campo magnetico tale da identificare la precisa posizione del semino in modo da permetterne la asportazione chirurgica al fine di asportare la lesione mammaria.
La biopsia delle lesioni che si identificano non in ecografia bensì solo in mammografia passa ora dalla guida in stereotassi alla guida in tomosintesi. La tomosintesi ci permette di eseguire le procedure bioptiche in modo più rapido, accurato e con meno passaggi rispetto a prima. Ne risulta un guadagno netto nel comfort delle pazienti, nella erogazione di raggi e nella tempistica della procedura.
Inoltre, il nuovo mammografo è dotato di un modulo per contrastografia con mezzo di contrasto e filtro in titanio che amplia la capacità diagnostica. La mammografia con il mezzo di contrasto permette di ottenere un’indagine per tanti versi parallela alla risonanza magnetica nucleare. Rispetto a quest’ultima ha però molte meno controindicazioni. Inoltre non è gravata dal rischio di claustrofobia, è più rapida, più economica e ha il vantaggio di una maggiore accessibilità alla apparecchiatura.
La nuova apparecchiatura permette di regolare automaticamente e in maniera ottimale per ogni donna la forza di compressione del seno, garantendo alle pazienti maggiore confort durante l’esecuzione dell’esame.
Il nuovo sistema di pulsantiere e pedaliere, così come i compressori ergonomici, agevolano il lavoro al personale tecnico e migliorano la percezione delle pazienti.
Per quanto riguarda l’iniziale esperienza già si è potuto apprezzare il miglioramento complessivo nel flusso di lavoro, nella qualità delle immagini e il grande impatto nelle procedure interventistiche.