Una sfida impossibile solo pochi anni fa, ma le sfide impossibili accendono gli entusiasmi di tanti e possono trasformarsi in realtà. E’ il caso di Halcyon, terzo acceleratore lineare inaugurato alla Radioterapia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Un peso piuma nella categoria acceleratori lineari ma un peso massimo in prestazioni ed efficacia che, grazie alla collaborazione tra tecnici dell’azienda ospedaliera e del fornitore, personale medico della Radioterapia, della Fisica sanitaria e de servizi aziendali, è stato collocato a tempo di record nei locali del reparto, riqualificati e adeguati per poterlo ospitare. 

“Un regalo alla sanità del nostro territorio – ha dichiarato Nunziata D’Abbiero direttrice della Radioterapia – frutto di una grande sfida che ha impegnato tanti, tecnici, progettisti, personale e donatori. Insieme l’abbiamo vinta. Adesso avremo la possibilità di ridurre i tempi d’attesa in maniera significativa”.

“Il terzo acceleratore – spiega Massimo Fabi direttore generale di Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – ci insegna che la squadra vince. Grazie al sostegno della Regione e ad una alleanza tra Aziende sanitarie, donatori e forze produttive del territorio. Anche in questi ultimo e difficilissimo anno abbiamo messo in atto investimenti importanti per migliorare ulteriormente i servizi ai nostri pazienti”.

Al taglio del nastro l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini ha sottolineato come questo nuovo strumento all’avanguardia “permette di compiere un ulteriore, importante passo avanti nella cura dei pazienti oncologici, a partire da quelli più fragili e dai bambini. Ma in questa inaugurazione – aggiunge Donini – parliamo anche di un modello di collaborazione pubblico e privato che ha funzionato al meglio, grazie alle capacità dei tanti professionisti coinvolti e alla generosità dei donatori. Anche in piena pandemia, nella nostra regione gli investimenti per strutture, macchinari e un’assistenza sanitaria sempre più qualificata non si sono mai fermati, e questa ne è una testimonianza di cui siamo tutti orgogliosi”.

“Un risultato importantissimo – sottolinea il Rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei – frutto del lavoro, dell’impegno e della generosità: dimostrazione evidente che quando le forze di un territorio si uniscono a trarne vantaggio è l’intera comunità. Un’alleanza in questo caso ancora più importante poiché messa in campo nel nome della cura e della salute dei cittadini, due elementi che devono sempre avere la massima priorità”.

“Continuare a investire in innovazione tecnologica è fondamentale per migliorare costantemente la qualità delle cure per i pazienti del sistema provinciale, soprattutto in un ambito così importante come quello oncologico”, aggiunge Anna Maria Petrini, commissaria straordinaria dell’Azienda Usl di Parma.  

Ruolo decisivo lo hanno avuto i donatori, in particolare Fondazione Cariparma che ha finanziato il progetto con 986mila euro ai quali si sono aggiunti un milione di euro da due disposizioni testamentarie delle signore Ives Benassi e Giuliana Cavalli e 450mila euro della raccolta fondi “Insieme con te” per il nuovo Centro oncologico di Parma, oltre a fondi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

“Questa nuova dotazione per il reparto di Radioterapia del Maggiore di Parma è un importante risultato – spiega Franco Magnani, Presidente di Fondazione Cariparma – un’apparecchiatura all’avanguardia in grado di offrire un rilevante miglioramento alla qualità prestazionale del nostro Ospedale; con un significativo contributo la Fondazione ha supportato tale acquisizione, sostegno che va ad implementare il forte impegno della Fondazione per la realizzazione del futuro Centro Oncologico.”

Che cosa sia Halcyon lo spiega Caterina Ghetti direttrice Fisica Sanitaria che ha effettuato i controlli: “E’ un acceleratore lineare di particelle per radioterapia caratterizzato da un’elevata velocità di erogazione. La tranquillità e la sicurezza del paziente sono garantite da un sistema informatico completamente integrato e da un design innovativo per un’esperienza di cura in radioterapia efficace e confortevole”.

 “L’installazione di queste particolari attrezzature sanitarie pongono sempre sfide progettuali e realizzative decisamente complesse che richiedono una multidisciplinarità di conoscenze tecniche – ha proseguito l’ing. Daniele Maiorano, del Settore interaziendale Attività Tecniche – e solamente un sinergico lavoro di squadra può risolvere. A partire dal gruppo di progettisti, proseguendo con i tecnici dedicati alla direzione dei lavori ed a tutte le imprese esecutrice, è stato possibile, in tempi contenuti, raggiungere questo importante risultato in termini di efficienza della risposta sanitaria”.

Dal 30 giugno, giorno della sua messa in funzione, il nuovo acceleratore lineare consentirà di aggiungere gradualmente fino a 40 trattamenti radioterapici al giorno per un potenziale di 500 cicli di terapia/anno potenziando le prestazioni del reparto che ad oggi raggiungono le 1.250 cicli di trattamenti all’anno ai quali si aggiungono 1.500 prime visite e 2.700 follow up. In particolare sarà dedicato al trattamento dei pazienti fragili e dei bambini, anche grazie alle sue forme e dimensioni meno d’impatto rispetto alle apparecchiature tradizionali.