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Inaugurato il nuovo reparto universitario di maternità dell’ospedale Sant’Anna di Torino

Prende avvio un nuovo reparto universitario di maternità all’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, tra i più grandi d’Europa per la ginecologia e l’ostetricia, in cui, ogni anno, nascono oltre 7.000 bambine e bambini da genitori provenienti da quasi 90 Paesi.
Il nuovo reparto è stato concepito per un approccio bio-psico-sociale alla cura, considerando il contributo che i luoghi e il senso di armonia possono dare al benessere individuale e collettivo.
Dal centro di accoglienza del reparto si sviluppano in direzioni contrapposte due corridoi il cui pavimento è il risultato di un restauro accurato del marmo originale. Nell’area centrale sono contenuti tutti i locali operativi: sale visita, area di monitoraggio delle condizioni materne e fetali e sale di consultazione.
In un’area contigua al reparto è stata prevista un’ampia zona di attesa per i visitatori. Il reparto è interamente condizionato con aria trattata per mantenere un’umidità costante, sia in inverno che in estate.
Le nuove camere con servizi favoriscono la privacy. L’area occupata dai letti è demarcata da un inserto di colore verde per richiamare l’immagine del giardino che ha ispirato gli interventi artistici realizzati.
Le aree di attesa sono luminose, pensate per la relazione. Le postazioni di consultazione sono raccolte, per indurre all’ascolto. Le forme, i colori, la luce naturale, i materiali e le opere d’arte scelte sono fattori determinanti per l’ergonomia visiva e sono stati pensati per concorrere positivamente al clima complessivo di cura.
Emerge un habitat che, a fianco di competenza e professionalità ai massimi livelli, offre una maggiore possibilità di orientamento alla persona, alle sue complesse necessità, facilitandone la permanenza in reparto, creando un luogo confortevole, accogliente e rassicurante sia per le pazienti che per il personale.
Il nuovo reparto è frutto di un cantiere durato due anni: un progetto del valore complessivo di 2.447.000 euro in cooperazione inter-istituzionale, tra pubblico e privato, tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza, che ha investito 240.000 euro, la Compagnia di San Paolo – principale investitore con un contributo di 2.000.000 di euro – e la Fondazione Medicina a Misura di Donna, che ha partecipato con 207.000 euro alla realizzazione di opere, grazie ai contributi diretti e indiretti di coloro che hanno creduto nel progetto – imprese, privati, artisti – ed alle competenze del proprio Consiglio e network.
“Le Arti per la vita” è un luogo pensato per l’Arte della Cura, in cui le Arti, come affermava già Bertolt Brecht, contribuiscono al ben-essere. Il Maestro toscano Massimo Barzagli ha concepito per l’accoglienza delle nuove vite un grande progetto. Invitato dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna nel 2013 a intervenire nello storico ingresso dell’ospedale appena ristrutturato dall’Ente, Barzagli ha scelto di portare al Sant’Anna il suo percorso pittorico “Save our flowers”. Dal dicembre 2013, l’opera partecipata del ciclo, realizzata coralmente con impronte di fiori, dà il benvenuto ad ogni visitatore, ed è la nuova carta d’identità dell’ospedale. L’autore ha donato per il nuovo reparto una grande opera in ceramica realizzata su dodici lastre in grès porcellanato, maiolicato e dipinto a terzo fuoco dall’autore nella Bottega Gatti a Faenza. La grande opera di Barzagli è stata esposta nel 2016 a Palazzo Madama, in occasione della sua mostra personale Save Our Flowers. L’intervento autoriale lungo tutti i corridoi del nuovo reparto maternità è stato dipinto con acrilici Liquitex Heavy Body durante l’inverno 2017-2018.
Al piano troviamo anche l’opera scultorea “Ragazzina alla Finestra”, realizzata da Donato Barcaglia nel 1924, anno di nascita dell’anonima donatrice, Maria, e della prima apertura del blocco ospedaliero oggetto di intervento.
Inoltre, nella sala di attesa inondata di luce naturale, gli ospiti e le nuove generazioni verranno accolti con un benvenuto in molte lingue, grazie all’azione partecipata dell’artista calligrafa Chen Li, con decine di persone che hanno tradotto il messaggio: un segno dell’interculturalità che caratterizza l’infrastruttura sociale.
Il benvenuto che, grazie ai progetti della Fondazione Medicina a Misura di Donna, è rinnovato con le Vitamine musicali – oltre cento esibizioni di musica dal vivo all’anno, grazie alla generosità dei musicisti del territorio – e con il Passaporto Culturale consegnato ai nuovi nati dai medici con il kit della salute per raccomandare la Cultura per una buona crescita. Progetti che fanno parte del percorso di umanizzazione della cura e dei suoi luoghi, che la Fondazione ha varato nel 2011, con una inedita piattaforma di ricerca-azione sulla relazione virtuosa tra “Cultura & Salute”, alla quale hanno aderito oltre trenta istituzioni territoriali.

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