Il 16 maggio 2006 è stata collocata la prima pietra. Il 2 maggio 2011 ne è stata inaugura la prima parte. Oggi si pone un altro, fondamentale tassello di quello che di fatto si configura come il “nuovo ospedale di Rimini”. Sono stati infatti inaugurati stamane i locali che ospiteranno i servizi di “Ostetricia e Sala parto”, “Terapia intensiva neonatale – Neonatologia” e Pediatria.
Come illustrato dall’architetto Sabatini, l’edificio Dea è letteralmente cresciuto di anno in anno. Dopo l’inaugurazione del Pronto Soccorso Generale e della Medicina d’Urgenza, nel 2012 è stato completato il reparto di Rianimazione che ha occupato la parte residua del piano di smistamento generale.
Al secondo e terzo piano, con relativi collegamenti con la parte già esistente dell’ospedale, è stato attivato, nel 2015, il nuovo reparto di Cardiologia. L’anno successivo è stata la volta del Blocco operatorio e della Recovery room, con 5 posti letto, al primo piano.
Si è proceduto in parallelo per il quinto e sesto piano, che ospitano i servizi che si inaugurano oggi.
Nel dettaglio, al quinto piano è stata collocata l’Area Ostetrica che ospita un punto nascita di terzo livello con 6 sale travaglio/parto, 2 sale operatorie ostetriche, il reparto di degenza pre e post-parto, il Nido ed un’area ambulatoriale di accettazione, urgenze/emergenze ostetrico-ginecologiche e monitoraggio. Per quanto riguarda i relativi lavori, è stato effettuato il completamento interno di tipo edilizio ed impiantistico, nonché la parte tecnico-impiantistica a servizio anche degli altri piani.
Al sesto piano è invece collocata l’Area Pediatrica. Si tratta di una struttura di pediatria di terzo livello con reparto di degenze pediatriche, Day Hospital Oncoematologico e reparti di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale.
I lavori hanno riguardato superfici di circa 2.800 metri quadrati per ogni piano più ulteriori 1.770 metri di “volumi tecnici”. Costo, quasi 11 milioni di euro finanziati con il progetto regionale “AP 69”.
Infine, è in corso la progettazione ed il completamento interno del quarto ed ultimo piano rimasto al grezzo nell’edificio Dea dove sono previsti i servizi di Chirurgia generale, Chirurgia pediatrica e Ginecologia.
E’ ovviamente di alto livello anche la dotazione di apparecchiature elettromedicali, acquisite grazie, principalmente, al Progetto Regionale “APB 24” che ha previsto un finanziamento di 3.500.000 euro su un valore complessivo di circa 3.700.000 euro.
Nel nuovo reparto di Ostetricia, nell’ambito delle due sale operatorie, oltre a pensili e lampade scialitiche, sono presenti tavoli operatori, apparecchio per anestesia, monitoraggio dei parametri e sistema di integrazione delle immagini. Le sei sale parto, di cui due complete di vasca per parto in acqua, sono dotate di letti per il travaglio-parto, isole neonatali, ecografo, lampade scialitiche, monitoraggio centralizzato cardiotocografico e monitoraggio dei parametri vitali della madre.
Nell’area dedicata alla Terapia Intensiva Neonatale, sono stati allestiti 9 posti di terapia intensiva, di cui 1 con postazione chirurgica, 9 posti di assistenza intermedia e 8 posti di assistenza minima. L’allestimento tecnologico ha previsto l’installazione di pensili e lampade scialitiche nella terapia intensiva neonatale per ogni posto letto. Ogni postazione di terapia intensiva neonatale è stata dotata di incubatrice ibrida, di ventilatore neonatale ad alta frequenza per la terapia intensiva e di ventilatori pressometrici per l’assistenza intermedia e di sistema di monitoraggio centralizzato dei parametri vitali per tutte le 18 postazioni.
E’ presente infine il monitoraggio dei parametri vitali e della saturimetria nelle stanze della degenza pediatrica e della oncoematologia, per i 16 posti di pediatria e gli 8 di oncoematologia pediatrica. Completano l’allestimento di entrambi i piani ulteriori dotazioni, quali aspiratori, monitoraggio di anidride carbonica e delle funzioni celebrali, defibrillatori, elettrocardiografi, incubatrici da trasporto, frigoriferi, lampade da fototerapia.
La valorizzazione di questi Servizi risponde all’esigenza di ulteriore sviluppo del dipartimento, in cui l’ambito territoriale di Rimini riveste per numeri e competenze un ruolo di Hub aziendale, come da Linee d’Indirizzo per il Riordino ospedaliero in Ausl Romagna.
Come evidenziato al dottor Spelzini, il punto nascita rappresenta l’unico esempio in sanità in cui l’ospedalizzazione non si correla ad una patologia ma ad un evento fisiologico ed imprescindibile quale il venire alla luce. Allo stesso tempo vi si svolgono attività ad alto contenuto tecnico e genericamente considerate “ad alto rischio”. Il comportamento dei clinici è dunque grandemente influenzato dalla logistica e dalla organizzazione degli spazi in cui è collocato il contesto lavorativo. Inoltre il Punto nascita di Rimini, che conta 44 posti letto, è per numero di parti e per complessità assistenziale, il principale punto di riferimento nel contesto della rete ospedaliera della Romagna.
La storia dell’ostetricia moderna, negli ultimi 30 anni ha vissuto un profondo mutamento sotto il profilo assistenziale, dovuto senza dubbio allo sviluppo delle tecnologie e delle conoscenze mediche, ma anche alla progressiva consapevolezza che una diffusa ed a volte ingiustificata medicalizzazione dell’evento nascita non avrebbe portato a migliorare gli esiti bensì avrebbe paradossalmente condotto ad un aumento degli eventi avversi, soprattutto a carico della madre. Un approccio ostetrico moderno infatti si basa prevalentemente sulla previsione e sull’identificazione precoce dei fattori di rischio, individualizzando quindi il percorso assistenziale sulla base delle reali esigenze e minimizzando gli interventi inutili o inappropriati. Questo concetto significa ad esempio visitare una partoriente solo quando è necessario, permetterle la massima libertà di movimento in ogni fase del travaglio, garantirle un accompagnamento one-to-one con l’ostetrica, minimizzare le procedure invasive e mettere in atto metodiche farmacologiche e non farmacologiche per alleviare il dolore.
Questa innovativa strategia assistenziale, che si basa sulla preparazione, competenza e collaborazione dei membri dell’equipe, si snoda come un sentiero sempre più intimo e profondo che parte dalla soglia dell’Ospedale, transita dalle zone di accoglienza e dagli gli spazi condivisi con pazienti e familiari, passa dal reparto di degenza e giunge fino in sala parto per poi essere percorso a ritroso con in braccio il proprio bambino. Il connubio tra comfort per la paziente, sicurezza ed ergonomia per gli operatori ha rappresentato il principio ispiratore per lo sviluppo di questo progetto, che è all’avanguardia sotto ogni punto di vista.
Innanzitutto i diversi ambienti pur comunicando in maniera diretta e quindi agevolando i trasporti urgenti allo stesso tempo creano un filtro protettivo funzionale alla privacy e alla sicurezza nei confronti degli ambienti ad alta intensità di cura quali sala parto e blocco operatorio. La disponibilità di due sale operatorie e di una sala di osservazione completamente attrezzate e operative permette la gestione di più urgenze concomitanti e l’osservazione sub-intensiva della puerpera in condizioni critiche, mentre il reparto di degenza è dotato di presidi specifici per la movimentazione delle pazienti con limitazioni motorie. Tanto in sala parto, dove da lungo tempo viene promossa la presenza del partner, quanto in sala operatoria in caso di taglio cesareo, sono stati creati i presupposti per agevolare la presenza e la partecipazione all’evento nascita da parte della persona che la paziente vorrà al suo fianco. Per quanto riguarda le sale parto, saranno dotate di vasche per il travaglio e per il parto in acqua, con la possibilità di monitoraggio wireless del benessere fetale anche in immersione. Il tutto contestualizzato in un ambiente gradevolmente arredato, decorato e dotato della possibilità di effettuare cromoterapia, aromaterapia e musicoterapia interfacciando tramite Bluetooth anche il proprio dispositivo portatile. Il monitoraggio dei parametri vitali materni potrà essere effettuato con dispositivi wireless che agevolano il movimento e la trasportabilità della paziente, interfacciabili con le dotazioni di sala operatoria e sala parto. La possibilità di visualizzazione in remoto e di registrazione delle immagini da parte delle lampade per illuminazione presenti in sala operatoria permetterà inoltre di effettuare formazione a distanza per medici in formazione specialistica e allieve ostetriche, nel rispetto della privacy e della sicurezza delle pazienti. Per quanto riguarda gli spazi comuni sono previste diverse zone di relax e condivisione per pazienti e parenti, in modo da agevolare la permanenza in ospedale, con un significativo aumento delle superfici intese a tale scopo. L’area dedicata all’allattamento al seno, posta nel cuore del reparto di degenza rappresenta un percorso innovativo volto alla promozione dell’allattamento, al sostegno delle madri ed alla condivisione.
Come illustrato dalla dottoressa Gina Ancora, gli spazi a disposizione della nuova Tin di Rimini rispondono a precisi criteri architettonici, tecnologici ed assistenziali. Il reparto è dotato di 9 posti letto intensivi, corredati da attrezzature all’avanguardia, per fornire tutte le cure necessarie, dalla ventilazione meccanica, alla nutrizione parenterale, al monitoraggio invasivo e non invasivo di tutte le funzioni vitali. Tutte le postazioni sono dotate di incubatrici ibride che permettono di evitare gli spostamenti del neonato da una postazione all’altra e che a seconda delle esigenze, si trasformano da lettino rianimatorio, a incubatrice da trasporto, termoculla, lettino chirurgico, riducendo significativamente la mortalità e morbilità nei pazienti più piccoli e fragili. Queste speciali incubatrici sono state dotate anche di un particolare software, denominato developmental care, cioè cura dello sviluppo, che permette di riprodurre, all’interno della incubatrice stessa la voce della mamma, come se fosse nel suo utero, di regolare la intensità e le gradazioni di colore della luce, di misurare e controllare il livello di rumore al suo interno. Un’altra caratteristica delle postazioni di Tin è la possibilità di monitorare in continuo, oltre al battito cardiaco, al respiro, all’ossigenazione, alla temperatura ed alla pressione sanguigna, anche la funzionalità e lo sviluppo cerebrale, in modo da cogliere precocemente eventuali alterazioni e mettere così in atto terapie farmacologiche o riabilitative. Il nuovo reparto è inoltre dotato di due stanze che possono accogliere fino 9 neonati bisognosi di cure semi-intensive e una stanza che può accogliere fino a 8 neonati bisognosi di cure non intensive. Una delle stanze intensive è stata inoltre attrezzata per potere eseguire al suo interno interventi chirurgici in Tin, evitando osì di trasferire il neonato critico in sala operatoria. Vi sono poi 28 culle di accoglienza del neonato anche nel reparto di ostetricia e ginecologia, nell’ambito di un modello assistenziale definito rooming-in che non separa mai mamma e neonato dopo il parto in ospedale.
Ma la moderna neonatologia sta scoprendo che la tecnologia non può raggiungere i massimi risultati senza la relazione amorevole tra il neonato e la sua famiglia. Il nuovo reparto infatti è stato pensato come un luogo di cura aperto 24 ore su 24 in cui i genitori svolgono un ruolo fondamentale durante tutto il difficile percorso di sopravvivenza e di crescita. Adiacenti al reparto ci sono, ad esempio, ambienti a disposizione delle mamme, con camere dove dormire la notte e spazi diurni ricreativi in cui riposare, mangiare o rilassarsi insieme agli altri membri della famiglia. Un ambiente prezioso all’interno del reparto è la “family room”, uno spazio riservato ai genitori di neonati ricoverati per diversi mesi.
Un ulteriore aspetto che caratterizza il nuovo reparto è la cura della bellezza così che il luogo di cura non sia stressante e depersonalizzante. L’opera di umanizzazione degli ambienti si lega ad un processo di cambiamento culturale: la cura della bellezza del luogo, non è un mero fattore estetico, ma aiuta a lenire sentimenti di impotenza, fragilità e spesso di rassegnazione e paura di non farcela delle famiglie e aiuta anche il personale a ridurre lo stress e burnout legati al lavoro intensivo ed emozionale.
L’umanizzazione del reparto è stata resa possibile dalla forte sinergia con l’Associazione “La Prima Coccola” a sostegno della Tin di Rimini che ha convogliato le donazioni provenienti da tantissimi enti e soggetti privati per realizzare spazi pittorici e pannelli artistici retroilluminati nelle stanze di degenza, oltre che un soffitto dipinto a cielo. Fanno parte di questo progetto sostenuto da donazioni, la biblioteca di reparto ed un pianoforte messo a disposizione per quanti vorranno venire a suonare in Tin per i bambini e le loro famiglie.
Nel nuovo reparto troverà collocazione anche il centro di formazione internazionale NIDCAP, il quattordicesimo in Europa ed il secondo in Italia che nei prossimi anni potrà accogliere medici e infermieri che vorranno formarsi in questo settore.
Sono circa 700-800 all’anno i neonati della provincia di Rimini o provenienti da altre province della Romagna, e dalle Marche che varcano la soglia della neonatologia/terapia intensiva neonatale. Si tratta di bambini pretermine, cioè nati prima della 37esima settimana di gestazione, e di neonati con rischio infettivo, nati da parto difficoltoso, con patologie congenite, con difficoltà a nutrirsi autonomamente, oppure nati da mamme con particolari patologie quali diabete, malattie della tiroide, ipertensione e altro.
Anche la realizzazione del nuovo reparto di Pediatria e Oncoematologia Pediatrica risponde all’esigenza dell’ulteriore sviluppo dell’area pediatrica e materno infantile riminese, come evidenziato dal dottor Vergine. Negli ultimi anni il reparto ha registrato un costante aumento del numero di pazienti ricoverati, che sempre più presentano patologie complesse croniche ad elevata complessità assistenziale tali da richiedere un’assistenza medica ed infermieristica spesso di tipo subintensivo. Il nuovo reparto risponde proprio a queste nuove e mutate esigenze, con l’obiettivo migliorare sempre più la qualità delle cure dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.
Gli elementi di miglioramento riguardano in particolare l’adeguamento strutturale e tecnologico e l’umanizzazione delle cure. Per quanto riguarda l’adeguamento strutturale vi è stato un aumento del numero di posti letto che da 22 sono saliti a 26 complessivi; 2 in più in pediatria e 2 in più in oncoematologia. Sono stati allestiti nuovi spazi di lavoro ampi e confortevoli che comprendono studi medici, sala riunioni, stanza di preparazione dei farmaci.
Nel reparto trova nuova collocazione anche la sezione di Oncoematologia pediatrica che si trova in una area dedicata, con stanze a bassa carica microbica. Nello stesso piano è collocato anche il Day Hospital Oncoematologico dotato di 5 posti letto.
Il nuovo reparto è inoltre dotato di innovativi sistemi di monitoraggio dei parametri vitali con due centraline di controllo in pediatria e in oncologia e un ulteriore apparecchio per ossigenazione ad alti flussi per il trattamento dei pazienti con insufficienza respiratoria.
Importante il lavoro di umanizzazione pittorica con la collocazione di disegni realizzati da Sally Galotti in ogni stanza di degenza e negli spazi comuni. Per rendere inoltre più confortevole la permanenza in ospedale, ogni stanza di degenza è stata dotata di due divani letto per il riposo dei genitori.
Il tutto si va ad aggiungere agli altri progetti di umanizzazione già in corso nel reparto quali: “Dr Clown terapia”, “Nati per Leggere e Biblioteca”, “Pet Therapy”, “Gioco e Studio in ospedale”, “Kids Kicking Cancer”, “Magie di Smemorina”, “Gioco in reparto” con Porto dei Piccoli. Un ringraziamento particolare alla signora Serafina Giuliani in Mazzocchi e ai suoi famigliari: grazie al suo generosissimo lascito è stato possibile è stato possibile realizzare il day hospital oncoematologico pediatrico.
L’umanizzazione del reparto è stata resa possibile dalla forte sinergia con l’Associazione “Qualcosa di Grande per i Piccoli” che ha convogliato le donazioni provenienti da tantissimi enti e soggetti privati per realizzare il progetto pittorico del reparto. Sentiti ringraziamenti anche all’associazione “Dr Clown” per la donazione del monitor e del pc della sala riunioni e la falegnameria Lippoli per aver donato gli arredi della sala giochi della Pediatria. Si ringraziano comunque tutte le associazioni che da sempre sostengono il reparto: AROP, AIL, IOR, Diabete Romagna.
Ogni anno il reparto di Pediatria e Oncoematologia Pediatrica effettuata circa 1.250 ricoveri in degenza ordinaria, nella maggior parte dei casi dovuti a polmoniti e insufficienza respiratoria, neoplasie, patologie ematologiche, infettive, gastrointestinali e traumatiche, e 150 i ricoveri in day hospital. Il numero di accessi in Ambulatorio urgenze pediatriche si attesta intorno ai ventimila all’anno mentre le prestazioni ambulatoriali sono ogni circa dodicimila, di cui circa cinquemila visite specialistiche. Per quel che riguarda l’Oncoematologia pediatrica – il Centro riminese è uno dei 54 centri AIEOP – ogni anno le nuove diagnosi di patologia oncoematologica sono circa 40, le procedure in sala operatoria 450, le infusioni di chemioterapici 1.530 e le trasfusioni 480.
Attualmente il reparto partecipa a 10 studi di ricerca multicentrici nazionali ed internazionali nell’ambito dell’oncoematologia, della nefrologia, della reumatologia, dell’endocrinologia e diabetologia e dell’allergologia. Negli ultimi due anni sono stati pubblicati 12 gli articoli scientifici su riviste internazionali e 10 su riviste nazionali. Il reparto è uno dei 27 centri italiani della rete di Reumatologia pediatrica ed uno dei 25 centri italiani di Nefrologia pediatrica.