Inaugurata l’ala storica riqualificata dell’ospedale San Sebastiano di Correggio
Sono stati inaugurati gli spazi storici dell’Ospedale di Correggio (Reggio Emilia) che tornano all’operatività al termine di importanti interventi di riqualificazione durati qualche anno. Insieme ai due padiglioni di ampliamento “Riccarda Nicolini” e “Vittorio Balli” inaugurati rispettivamente nel 2007 e nel 2010, il recente adeguamento del Padiglione Cottafavi, datato 1915, permette all’Ospedale San Sebastiano di raggiungere un definitivo assetto organizzativo e funzionale.
Gli interventi hanno interessato 8mila dei quasi 19mila metri quadri di superficie totale, rispettando la tendenza ormai consolidata a progettare e ristrutturare ospedali non più solo come luoghi di cura ma anche di socializzazione, con ambienti votati al comfort di pazienti, operatori e visitatori.
Il nuovo assetto porta da 3 a 12 i posti letto del Centro Dialisi, accoglie con 19 posti letto le degenze del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura sinora ospitato nell’area dell’Ospedale Santa Maria Nuova a Reggio Emilia e quelle della Riabilitazione Estensiva, con 32 posti letto, sinora ospitate nella Residenza sanitaria riabilitativa di Albinea.
L’esecuzione delle opere, che ha avuto inizio alla fine del 2010 e ha subito tra il 2014 e il 2016 un’interruzione di quasi 30 mesi per ragioni estranee alla committenza, è stata articolata in una successione temporale che ha salvaguardato, quanto più è stato possibile, la continuità dell’attività sanitaria. Il completamento dell’intervento sull’edificio storico ha comportato una spesa di circa 6 milioni 354 mila euro concorrendo all’investimento complessivo di quasi 44 milioni di euro che negli ultimi 15 anni ha cambiato il volto dell’Ospedale di Correggio.
L’area degenze è stata intitolata al Prof. Spalato Signorelli, per un trentennio primario internista dell’ospedale di Correggio. Scomparso nel 2010, il professionista era unanimemente considerato figura autorevole di maestro oltre che esempio di disponibilità e rettitudine morale. Nel corso della cerimonia sono state scoperte due statue in marmo nel parco dell’ospedale, donate alla Città di Correggio dal benefattore Antonio Casarini.
Il percorso di riconversione iniziato alla metà degli anni Novanta è stato consolidato dalla programmazione sanitaria locale degli anni successivi che ha confermato per il San Sebastiano la vocazione prevalentemente riabilitativa, con valenza provinciale ed extra provinciale, sino a farne uno dei nodi di riferimento della rete regionale Gracer per la riabilitazione delle gravi cerebrolesioni acquisite.
Accanto a questa connotazione, l’ospedale continua a essere punto di riferimento per la popolazione del distretto di Correggio. Svolge le funzioni ospedaliere di base in ambito internistico e chirurgico e l’attività ambulatoriale, secondo un modello di stretta integrazione con i servizi sanitari del territorio e gli altri cinque ospedali che formano la rete ospedaliera provinciale. È sede, inoltre, dell’unità operativa aziendale di oculistica a valenza provinciale dotata di sofisticata tecnologia per il trattamento delle principali patologie quali cataratta, glaucoma e retinopatia diabetica.
La dotazione del settore degenze è di 161 posti letto di cui 154 di degenza ordinaria e 7 di day hospital cui si aggiungono i 12 post letto del Centro Dialisi ad assistenza limitata. Gli operatori sono 347 di cui 55 dirigenti, 201 infermieri e operatori di supporto, 68 tecnici sanitari e 23 tra altre figure sanitarie e non sanitarie. Nel 2016 sono stati dimessi 2.618 pazienti, di cui l’86% in regime ordinario di ricovero e il 14% in regime di day hospital. Sono stati effettuati 3.603 interventi chirurgici, 40.507 esami di diagnostica per immagini, 32.280 prestazioni di riabilitazione e fisiatriche, 2.751 esami di endoscopia digestiva, 1.819 sedute dialitiche. Il Punto di Primo Intervento ha registrato 14.662 accessi di cui 2.344 seguiti da ricovero o trasferimento in altri ospedali e 1.207 seguiti in Osservazione Breve. Gli accessi per codici di gravità maggiore sono stati pari al 23.7% della casistica trattata e l’automedica ha svolto 1.347 interventi di emergenza territoriale.