Ogni anno in Italia, su circa 458mila bambini che nascono, più di 30mila sono prematuri. Una parte di questi rischia di essere affetto da retinopatia del pretermine, una patologia della retina che colpisce alcuni nati prematuri e può comportare ipovisione permanente o addirittura cecità. Ma la ROP può essere individuata e trattata grazie alla diagnosi precoce. Oggi Fondazione Poliambulanza dà il via al nuovo servizio di Oculistica Neonatale e Pediatrica e mette a disposizione RETCAM 3, un’attrezzatura di assoluta avanguardia per lo screening della ROP e di altre patologie malformative, ereditarie, vascolari e tumorali che colpiscono i neonati e i bambini. “Siamo onorati di disporre, insieme a pochissimi altri centri in Italia, di uno strumento di ultima generazione per lo screening oftalmico, ottenuto anche grazie al generoso contributo di UBI Banca – commenta il dott. Alessandro Triboldi, Direttore Generale di Fondazione Poliambulanza -. È una grande acquisizione, di cui potranno fruire tutti i bambini, nati prematuri e non, che affluiranno al nostro centro. Un team multidisciplinare ed esperto prenderà in carica il neonato non solo in fase di diagnosi ma per l’intero percorso di cura garantendo una continuità assistenziale sia ai piccoli che alle loro famiglie”.

“E’ un investimento nella comunità a cui UBI Banca dedica costante e continua attenzione e risorse economiche significative, a sostegno di partnership consolidate per lo sviluppo di nuovi progetti ad elevato impatto sociale, che accrescano il bene comune – dichiara Stefano V. Kuhn, Direttore della Macro Area Territoriale Brescia e Nord Est di UBI Banca -. Un progetto per una diagnosi precoce e precisa nei neonati, condiviso con Poliambulanza che opera da oltre cento anni sul territorio, distinguendosi per livello delle prestazioni erogate ed efficienza gestionale”.

RETCAM 3 è un’unità mobile dotata di monitor collegato ad una particolare telecamera che consente di visualizzare in tempo reale il fundus oculi del neonato, di fotografare il segmento anteriore e la retina ad ampio campo e di memorizzare le immagini in un database. Diventa quindi possibile conoscere e documentare lo stato reale di una patologia che potrebbe modificarsi nell’arco di poche ore. L’imaging digitale permette anche di eseguire la fluorangiografia, cioè la colorazione del circolo vascolare retinico, che visualizza le aree ischemiche e tutte le alterazioni vascolari che caratterizzano i diversi stati della ROP. Offre perciò nuove informazioni utili per predire la progressione della malattia e per effettuare il trattamento tempestivamente e in modo più accurato.

“La retinopatia del prematuro si manifesta poiché la retina del bambino non è completamente vascolarizzata alla nascita e l’ambiente postnatale non riesce a riprodurre le condizioni che in utero consentono un normale sviluppo dei vasi retinici – chiarisce la dottoressa Sara Pini, Responsabile del servizio Oculistica Neonatale di Fondazione Poliambulanza e membro dell’Associazione gruppo di studio per la Retinopatia del pretermine -. Da qui emerge l’esigenza di esaminare i bambini potenzialmente a rischio di ROP (fase di screening), di stabilire i tempi dei successivi controlli (timing) e di identificare lo stadio soglia della ROP cioè quel momento della malattia che necessita di immediato intervento. L’obiettivo principale dello screening è di evitare la progressione della malattia che può evolvere in un distacco della retina e quindi portare alla cecità”.

Lo screening oftalmologico va eseguito nei nati prima della 32° settimana o con un peso inferiore ai 1.500 grammi. Fondazione Poliambulanza si propone di estendere l’esame anche ad altre categorie di neonati a rischio di alterazioni retiniche e ai casi sospetti di sindrome da scuotimento.

In caso di malattia, si interviene mediante fotoablazione con laser a diodi che consiste nell’eliminazione di quelle aree retiniche prive di vascolarizzazione, che rischiano di compromettere la normale funzionalità della retina.

Dato che il bambino pretermine è più a rischio nello sviluppare successivamente difetti visivi e strabismo, in Poliambulanza viene seguito con un percorso completo di visite oculistiche e ortottiche durante i primi anni di vita.

Il nuovo sistema di imaging retinico offre anche il vantaggio di operare in telemedicina. Essendo l’oculistica neonatale del prematuro una branca superspecialistica in evoluzione, le immagini acquisite possono essere inviate ad altri centri di oftalmologia pediatrica per confronti e pareri aggiuntivi. Questo permette di evitare lo spostamento del piccolo paziente riducendo i rischi legati al trasporto del pretermine e aiuta lo sviluppo di una rete telematica tra le diverse strutture ospedaliere, delle quali fa parte Poliambulanza, e la realizzazione di progetti interospedalieri.