Con oltre 4mila presenze, si è chiuso questo pomeriggio il Forum Sistema Salute, giunto alla sua quarta edizione. L’evento, inaugurato ieri alla Stazione Leopolda, si è confermato un momento di confronto creativo che ha offerto risposte alle grandi sfide sanitarie del presente e del futuro.
Più di 500 attori del sistema sanitario, dai soggetti pubblici a quelli privati, passando per le imprese e il mondo della ricerca, hanno animato oltre 40 eventi in programma: dibattiti, workshop e think tank sono serviti a fare il punto sullo stato di salute dei cittadini e sulle maggiori criticità, dalle malattie croniche connesse all’allungamento delle prospettive di vita alle patologie rare, passando per l’antibiotico-resistenza.
Il Forum ha offerto anche un’analisi dettagliata del sistema sanitario e delle sfide che è chiamato ad affrontare in vista di una sempre maggiore disparità sociale e della spinta della rivoluzione tecnologica.
«Il Sistema sanitario nazionale ha ancora oggi clinici di valore internazionale, tecnologie eccellenti, è uno dei migliori al mondo. E soprattutto garantisce le cure a tutti, nel rispetto del dettato costituzionale di un diritto alla salute universale. Ma deve cambiare e deve farlo velocemente se non vuole perdere la sfida travolgente posta dalla digitalizzazione e dalla diffusione dell’intelligenza artificiale» ha commentato a questo proposito l’organizzatore del Forum, Giuseppe Orzati. «È un sistema sotto attacco perché l’innovazione sta galoppando e vede l’ingresso di nuovi attori, come le web company che hanno enormi risorse e una grandissima quantità di dati: possono offrire servizi sociosanitari a una vastissima platea di persone. Il sistema sanitario si deve attrezzare, soprattutto deve rendersi capace di prendere decisioni con velocità, perché il futuro si giocherà sull’erogazione di servizi su misura a una popolazione sempre più anziana e fragile. Se perderà questa sfida rischierà di arroccarsi su una posizione di altissima specializzazione lasciando ad altri la gestione del sistema dei servizi socio sanitari».