Il San Raffaele vince 3 ERC Starting Grant 2024
Lo European Research Council ha annunciato i vincitori degli Starting Grant 2024: tra loro, i ricercatori del San Raffaele, Irene Franco, Project Leader presso la Molecular Genetics of Renal Disorders Unit, Attya Omer e Samuele Ferrari, rispettivamente ricercatrice post-dottorato e project leader della Novel Gene Therapy Strategies Unit.
Gli ERC Starting Grants forniscono sostegno a ricercatori di talento all’inizio della loro carriera, che hanno un CV promettente e già ottenuto risultati eccellenti, e pronti a lavorare in modo indipendente, mostrando il potenziale per diventare leader della ricerca. Con i loro ERC Starting Grants, i dottori Franco, Ferrari e Omer riceveranno fino a 1,5 milioni di euro ciascuno per un periodo di 5 anni.
Lo scorso anno, i ricercatori dell’Ospedale San Raffaele e dell’Università Vita-Salute San Raffaele hanno ricevuto 8 grant ERC. Questa tradizione di eccellenza e competitività a livello europeo continua quindi anche nel 2024. Con questi ultimi tre, il San Raffaele raggiunge 31 progetti ERC assegnati dal 2007,anno di nascita del programma europeo.
Il Progetto di Irene Franco, presentato con UniSR, con l’IRCCS Ospedale San Raffaele come partner, è “IDENTIKIT: IDENTIfication and tracking of cancer-prone cells in KIdney Tubules”.
Lo studio si concentra sull’invecchiamento cellulare e sul suo impatto sul cancro, con particolare attenzione alle mutazioni del DNA che si accumulano nelle cellule. Queste mutazioni possono trasformare le cellule normali in cellule tumorali, ma si sa poco su quali siano le cause. Il progetto esamina in particolare il rene, dove è stata identificata una rara popolazione di cellule con un numero di mutazioni molto più elevato rispetto ad altre circostanti. Queste mutazioni sono comuni nei tumori renali e hanno delle caratteristiche specifiche che possono essere utilizzate come “marcatori” per identificare le cellule ad alto rischio di diventare cancerose. Il progetto mira a sviluppare metodi per isolare e studiare queste cellule per capire quali fattori aumentano il rischio di cancro.
Dichiara la dottoressa Franco: “Il finanziamento ERC arriva in un momento perfetto. Da un paio di anni ho iniziato come leader di un piccolo gruppo di ricerca, composto – oltre a me – da altri due ricercatori. Abbiamo messo a punto alcune tecniche innovative e ottenuto degli ottimi risultati, e adesso siamo pronti per applicare i nostri metodi su una scala più ampia. Il finanziamento ERC garantisce a ognuno di noi la sicurezza del contratto per 5 anni, un budget adeguato a svolgere ricerca di eccellenza e l’iniezione di fiducia di cui abbiamo bisogno per competere con i migliori esperti del settore. Sono ottimista e convinta che otterremo risultati importanti. Siamo un gruppo piccolo e giovane, ma con conoscenze e competenze in diverse discipline e una grande creatività”.
Il Progetto di Samuele Ferrari, presentato con l’IRCCS Ospedale San Raffaele, è “ResolVE-XAS – Addressing Unknowns and Unmet Needs of VEXAS Syndrome by Multiomics Clonal Tracking and Targeted Gene Editing”.
Le cellule staminali del sangue sono cellule speciali del nostro midollo osseo che producono per tutta la vita tutti i diversi tipi di cellule del sangue di cui il nostro corpo ha bisogno per funzionare correttamente. Con l’avanzare dell’età, queste cellule possono accumulare mutazioni nel loro DNA, creando uno squilibrio che può portare a malattie come il cancro e l’infiammazione cronica. La sindrome VEXAS, una malattia scoperta di recente che colpisce gli anziani causando infiammazione in diversi organi e molte altre manifestazioni gravi, è poco conosciuta e i trattamenti attuali non sono molto efficaci. Questa ricerca mira a studiare il DNA e il comportamento delle cellule nei pazienti con sindrome VEXAS, utilizzando moderne tecniche di editing genetico per creare modelli sperimentali. L’obiettivo è comprendere meglio la malattia e sviluppare nuovi modi per curarla o prevenirla.
Commenta il dottor Ferrari: “Ottenere l’ERC Starting Grant è per me è grande motivo di orgoglio. Ad UniSR e a OSR, prima come studente e poi come ricercatore, ho avuto il privilegio di imparare dai migliori e di ricevere la loro fiducia. Adesso è il momento, grazie a questo prestigioso riconoscimento, di mettere in campo tutto ciò che mi è stato trasmesso. È un “nuovo inizio”, con l’opportunità e la responsabilità di sviluppare nuove linee di ricerca per comprendere alcune patologie e sviluppare terapie migliori. Vorrei che questo risultato possa essere d’ispirazione a tanti ragazzi in Italia che hanno il sogno di diventare ricercatori ma che temono che sia impossibile da realizzare, restando nel nostro Paese. Il mio consiglio è: tenete duro! Con la determinazione, il sacrificio, le giuste scelte, la collaborazione sincera con gli altri, e anche un po’ di fortuna, nulla è impossibile!”.
Il Progetto di Attya Omer, presentato con UniSR è “eHSCT – Harnessing Hematopoietic Stem Cell Breakthroughs to Pioneer Advances in Transplantation Therapies”.
Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche è un trattamento potente che può curare gravi malattie del sangue e del sistema immunitario sostituendo le cellule danneggiate con quelle sane. Tuttavia, in genere è riservato ai casi più critici a causa di numerose sfide, sia di tipo clinico che tecnico. Una delle principali difficoltà risiede nel raccogliere un numero sufficiente di cellule staminali sane, poiché il processo che porta le cellule a migrare dal midollo osseo al flusso sanguigno non è sempre efficace. Anche dopo aver raccolto e infuso le cellule con successo, le staminali sane devono migrare nuovamente nel midollo osseo e iniziare a produrre nuove cellule del sangue, ma molte di esse non riescono a farlo, portando a risultati del trattamento meno efficaci. Inoltre, prima che queste nuove cellule possano avere effetto, le cellule esistenti vengono solitamente distrutte mediante la chemioterapia. Sebbene necessario, questo processo può causare gravi effetti collaterali danneggiando altri organi.
Il progetto della dottoressa Omer mira ad affrontare queste sfide e a rendere l’HSCT un’opzione più sicura ed efficace per una gamma più ampia di pazienti. Il progetto si concentra sul miglioramento del comportamento delle cellule staminali, studiando modi per implementare la loro capacità di migrare e integrarsi con successo nel midollo osseo. Inoltre, cerca di sviluppare metodi più sicuri che non si basino sulla chemioterapia, rendendo l’intera procedura più sicura ed efficiente.
Dichiara Omer: “Lo ERC Starting Grant ha il potere di mettere a tacere la sindrome dell’impostore che molti di noi affrontano, ed è una pietra miliare personale che mi dà la sicurezza necessaria per credere nel mio posto nella comunità scientifica. Professionalmente, è un catalizzatore continuare ad ampliare i confini del mio campo e ispirare gli altri a fare lo stesso”.