Progetto Rempark: un aiuto concreto ai pazienti di Parkinson
Il progetto REMPARK promette di dare sollievo ai malati di Parkinson e di aiutare i medici a migliorare le cure. Un gruppo di ricercatori sta infatti sviluppando un sistema sanitario in grado di rilevare e registrare lo stato motorio del paziente e di aiutarlo a recuperare movimenti quasi normali.
Il sistema consiste in un sensore da indossare al polso, uno smartphone che funge da portale per inviare e ricevere informazioni, un server che riceve i dati e che comunica con il personale medico, un sistema di cueing uditivo e un dispositivo di stimolazione elettrica funzionale sensoriale. Il sensore monitora lo stato motorio del paziente in tempo reale ed è in grado di identificare i sintomi specifici del Parkinson. Valuta il cosiddetto “stato di Discinesia ON/OFF”. “ON” indica che il paziente è in grado di muoversi quasi correttamente, mentre “OFF” indica che il paziente ha difficoltà a muoversi e che ha problemi di tremolio o altri spasmi muscolari involontari che spesso caratterizzano il Parkinson.
Quando il paziente inizia ad avere difficoltà a muoversi in modo regolare, un auricolare collegato al sistema riproduce un clic ritmico molto simile a un metronomo. Il sistema di guida dell’andatura aiuta il paziente a ritrovare il ritmo normale e a svolgere le attività di tutti i giorni.
Normalmente i neurologi visitano i pazienti affetti da Parkinson un paio di volte l’anno e così hanno una visione solo istantanea dello stato del loro paziente. Con il sistema REMPARK, invece, i neurologi possono visionare e analizzare l’evoluzione della malattia. Il Body Area Network del paziente invia dati al server nel cloud per mezzo di uno smartphone. Queste informazioni sono accessibili in remoto per il medico e gli permettono di valutare lo stato del paziente e di monitorare l’evoluzione della malattia. Usando il sistema, il medico può poi dare indicazioni al paziente.
Usando le informazioni ottenute mediante l’analisi, i neurologi possono regolare la terapia del paziente di conseguenza, rimanendo nella “finestra terapeutica” in cui gli effetti desiderati dei farmaci sono superiori a quelli indesiderati.
Se il paziente si trova in difficoltà senza accorgersene, il sistema può avvertirlo mediante un messaggio sul suo smartphone, in modo che sia più consapevole dello stato del proprio corpo e possa reagire di conseguenza. In caso di emergenza, come ad esempio per una caduta, il sistema avverte la famiglia del paziente, il medico o un call center.