Il Cluster Scienze della Vita Friuli Venezia Giulia premia le migliori 11 idee innovative
Il Cluster Scienze della Vita del Friuli Venezia Giulia, gestito dal Polo Tecnologico Alto Adriatico, su incarico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha assegnato un contributo a fondo perduto di euro 10mila alle 11 migliori idee innovative selezionate tramite una Call 4 Ideas. Questa iniziativa è rivolta a startup, spin-off, micro, piccole e medie imprese regionali, italiane ed estere, che presentano idee e progetti innovativi nel settore delle Scienze della Vita finalizzati all’identificazione di nuove soluzioni tecnologiche per migliorare la qualità della vita umana.
Il Cluster promuove la collaborazione e l’innovazione mediante lo scambio e il trasferimento di conoscenze e competenze, contribuendo così allo sviluppo e alla valorizzazione dell’ecosistema delle Scienze della Vita regionale.
I vincitori della Call 4 Ideas, che avranno accesso ad un bando per una seconda linea di finanziamento di euro 150mila ciascuno per trasformare le idee in progetti di ricerca da sviluppare in sinergia con realtà consolidate operanti sul territorio, provengono da: Piemonte, Lombardia, Marche, Puglia e Friuli Venezia Giulia.
“Il nostro impegno è volto a rafforzare la collaborazione con le imprese,– ha commentato Franco Scolari, Direttore del Polo Tecnologico Alto Adriatico –La ricerca produce risultati significativi quando si integra con l’industria, sviluppando soluzioni all’avanguardia che rispondono meglio ai bisogni dei cittadini. Iniziative come quella di oggi, che premia i migliori progetti, sono fondamentali per stimolare questo ecosistema e promuovere l’innovazione”.
“Questa Call 4 Ideas rende concreto l’impegno del Cluster Scienze della Vita nel voler attrarre innovazione in Friuli Venezia Giulia valorizzando la rete tra istituzioni, aziende e centri di ricerca per promuovere lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche volte al miglioramento della vita dell’essere umano nel territorio regionale – ha dichiarato Stefano De Monte, Cluster Scienze della Vita FVG Manager – Ad esempio, il 48% delle proposte proviene da imprese con base fuori dal Friuli Venezia Giulia, ed è suddiviso tra Lombardia, Lazio, Piemonte, Veneto, Marche, Toscana, Molise e Trentino. Territori nei quali risiedono delle realtà molto significative nell’ambito delle Scienze della Vita e con i quali, in un’ottica nazionale di sistema, la collaborazione è già attiva e viene così ampliata”.
Il Cluster vuole così ottemperare al mandato della Regione di valorizzare il proprio ecosistema delle Scienze della Vita tramite lo sviluppo di un insieme coerente di iniziative e progetti nel campo delle Scienze della Vita. Partendo dal promuovere una collaborazione sinergica tra le realtà operanti sul territorio – Istituti di ricerca, IRCCS, università, Istituti tecnologici superiori ed imprese – l’obiettivo è quello di ottenere una sempre maggiore integrazione tra ricerca, innovazione e impresa. Questa sinergia sarà una fonte ulteriore di attrattività per idee innovative ed investimenti.
“La ricerca e lo sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative costituiscono un fattore fondamentale non solo per la salute pubblica e il benessere a lungo termine dei cittadini, ma anche per la sicurezza del Paese e la sua competitività, come è stato evidente in seguito all’emergenza pandemica da Covid-19. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ritiene sia fondamentale attrarre sul territorio investimenti in ricerca e sviluppo ed è profondamente convinta che le soluzioni innovative nel campo della scienze della vita siano un fattore chiave non solo per la tutela e il benessere a lungo termine dei cittadini, ma anche per la sicurezza del Paese e la sua competitività, come è stato evidente in seguito all’emergenza pandemica da Covid-19 – ha dichiarato Alessia Rosolen, Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Per questo motivo la Regione si è impegnata fortemente nella costruzione di un ecosistema multidisciplinare e di alto livello nel settore, inserendolo nelle linee programmatiche di sviluppo promosse dall’Amministrazione. Il bando “Call 4 Ideas” è solo uno degli strumenti per stimolare idee innovative che possano diventare progetti di ricerca, sviluppo e innovazione da realizzarsi sul territorio regionale e per sostenere la collaborazione tra i diversi attori del territorio. Favorire queste idee non solo contribuisce a elevare le performance del settore sanitario e socio-sanitario regionale, ma è anche un volano per incentivare un ulteriore sviluppo della competitività del Friuli Venezia Giulia, attraendo nel nostro territorio altri investimenti e nuovi soggetti imprenditoriali, in grado anche di incrementare opportunità di lavoro”.
Il Cluster SDV, nell’ambito della strategia regionale di specializzazione intelligente per l’Area “Salute, Qualità della vita, Agroalimentare e Bioeconomia”, opera su quattro traiettorie: sistemi e soluzioni per il mantenimento della salute e il supporto alla cura; soluzioni e sistemi biomedicali innovativi: sviluppo integrato di dispositivi medici; soluzioni e sistemi per terapie innovative; soluzioni e sistemi di active & assisted living per il supporto alla fragilità.
“Le idee e i progetti premiati oggi rappresentano non solo l’inizio di un futuro imprenditoriale, ma anche la speranza per una salute migliore – ha concluso Ennio Tasciotti, Direttore Human Longevity Program IRCCS San Raffaele Roma, Professore Ordinario Università San Raffaele Roma e Advisor Scientifico Cluster Scienze della Vita Friuli Venezia Giulia – I vincitori hanno dimostrato di avere il coraggio di sognare e di avere una visione avanzata sul futuro delle scienze della vita. Adesso la sfida che li aspetta è quella di trasformare quei sogni in progetti concreti. Il mio consiglio è di continuare ad essere audaci e a credere nell’innovazione ma allo stesso tempo di impegnarsi a realizzarli con passione e determinazione. È solo attraverso la ricerca traslazionale che possiamo rispondere alle esigenze sanitarie più urgenti del nostro tempo e questa trasformazione non è solo un atto di innovazione, ma un imperativo etico che deve tradursi in benefici reali per i pazienti, in cure più efficaci e accessibili, in diagnosi più precise e in una migliore qualità della vita”.