Il Centro Cardiologico Monzino inaugura una nuova attività clinica e di ricerca dedicata alla diabetologia
In occasione della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra domani, il Centro Cardiologico Monzino annuncia l’avvio della nuova Unità di Diabetologia, Endocrinologia e Malattie Metaboliche, a sottolineare il profondo legame esistente tra diabete e malattie cardiovascolari.
In Italia una persona su tre con diabete mellito di tipo 2 ha complicanze cardiovascolari. Chi soffre di diabete ha un rischio di mortalità per infarti e ictus fino a quattro volte superiore rispetto a chi non ne soffre. «Sono dati che non possiamo ignorare e ci obbligano a fare di più – dichiara Elena Tremoli, Direttore Scientifico del Centro Cardiologico Monzino – per questo abbiamo scelto di attivare una nuova Unità interamente dedicata alla ricerca e alla cura di diabete, malattie endocrinologiche e metaboliche, e alla loro relazione con il sistema cardiovascolare».
«Esiste una relazione pericolosa tra diabete e malattie di cuore e vasi sanguigni. È come se un problema alimentasse l’altro, generando meccanismi molto complessi che devono essere gestiti necessariamente in modo multidisciplinare» – afferma Stefano Genovese, Responsabile della neonata Unità di Diabetologia, Endocrinologia e Malattie Metaboliche. Le competenze di diabetologo ed endocrinologo al Monzino sono integrate a quelle di ricercatori e cardiologi in team multispecialistici, che lavorano in sinergia anche con infermieri specializzati nel trattamento dei pazienti diabetici e, quando necessario, nutrizionisti e psicologi. «Sono orgoglioso di continuare la mia attività nel luogo del cuore per eccellenza – dichiara Genovese – d’ora in poi la diabetologia è al servizio dei programmi di prevenzione del Monzino, completa l’inquadramento diagnostico del paziente cardiologico e ne integra le possibilità terapeutiche, perché i farmaci di nuova generazione per la cura del diabete incidono positivamente sulla riduzione di eventi cardiovascolari, con una riduzione della mortalità fino al 38%». Un’attenzione speciale della nuova Unità è rivolta alle più recenti tecnologie per la cura del diabete mellito di tipo 1, che colpisce fin dalla giovane età, alle terapie per il diabete mellito di tipo 2, con particolare esperienza nell’impiego dei farmaci innovativi anche in fase di sperimentazione clinica, alla diagnosi e cura della sindrome metabolica.
L’attività della neonata Unità si estende anche all’Endocrinologia. «L’alterazione dei principali assetti ormonali può avere conseguenze di tipo cardiovascolare – evidenzia Maurizio Rondinelli, medico della nuova Unità – basta pensare, per esempio, a come i disturbi della funzione tiroidea impattano sul ritmo cardiaco, o al ruolo che le patologie ipofisarie e surrenaliche hanno nelle forme più resistenti di ipertensione arteriosa». Un focus particolare è dedicato alla donna: «Le alterazioni ormonali connesse alla menopausa e all’osteoporosi – continua Rondinelli – possono avere ricadute importanti sulla salute cardiovascolare femminile, e questo aspetto merita tutta la nostra attenzione nell’ambito di una medicina che deve essere sempre più sensibile alle differenze di genere».
«Con la nuova Unità di Diabetologia, Endocrinologia e Malattie Metaboliche, il Centro Cardiologico Monzino rinnova il suo credo per una cardiologia sempre più aperta e integrata alle altre specialità, consapevole che la lotta alle malattie cardiovascolari non può prescindere dall’interazione sinergica, dal confronto continuo e dallo scambio profondo con altri ambiti specialistici» – conclude la professoressa Elena Tremoli.