IBM e JDRF, l’organizzazione globale che raccoglie fondi per la ricerca sul diabete di tipo 1, hanno annunciato una nuova collaborazione mirata allo sviluppo e all’applicazione di metodi di machine learning, o apprendimento automatico, per l’analisi dei dati generati da anni di ricerca a livello mondiale sul T1D e l’identificazione dei fattori che causano la sua insorgenza nei bambini.
Circa 1,25 milioni di cittadini americani è affetto dal T1D e attualmente non esiste una cura. Si prevede che questa ricerca collaborativa costituisca la tappa iniziale nell’ambito della medicina di precisione per il T1D, grazie al collegamento dei team di esperti di JDRF che si occupano di ricerca in tutto il mondo con la preparazione tecnica e potenza computazionale di IBM.
Gli scienziati di IBM analizzeranno almeno tre diverse serie di dati ed applicheranno gli algoritmi di machine learning per cercare di individuare i modelli e i fattori in gioco, con l’obiettivo di capire in che modo ritardare, o addirittura evitare, l’insorgenza del T1D nei bambini. Per abbinare le variabili e i formati di dati, e confrontarne le diverse serie, gli scienziati sfrutteranno i dati raccolti in precedenza tramite i progetti di ricerca globale di JDRF. L’analisi dei dati esaminerà l’inclusione delle variabili genetiche, familiari e relative agli autoanticorpi al fine di generare una serie di caratteristiche che sono alla base e condivise in tutti i set di dati. I modelli che saranno prodotti quantificheranno il rischio del T1D in base ai set di dati combinati. Di conseguenza JDRF avrà migliori possibilità di raggruppare i pazienti sulla base dei maggiori fattori di rischio e di esplorare i numerosi modelli per prevedere l’esordio della malattia.
Le future fasi della collaborazione potranno includere l’approfondimento dell’analisi dei big data, con l’obiettivo di comprendere meglio le cause del T1D. Tale collaborazione potrà inoltre analizzare set di dati più complessi, come ad esempio il miocrobioma e la genomica o i dati della trascrittomica. Infine, ma non per questo meno importante, la conoscenza acquisita tramite queste analisi potrà aiutare JDRF nella ricerca di una cura per le persone affette da T1D.