I vincitori del Premio Innovazione Digitale in Sanità 2020 del Politecnico di Milano
L’ASL Roma 3, nella categoria “Servizi per l’integrazione ospedale-territorio”, l’ASL di Verbano Cusio Ossola, nell’area “Servizi per la presa in carico domiciliare di patologie specifiche”, l’ASST di Vimercate, nella categoria “Gestione di processi clinici e assistenziali ospedalieri”, l’APPS di Trento, nell’area “Servizi al cittadino”, l’ASL di Latina e la Fondazione Poliambulanza di Brescia, nella categoria “Gestione dell’emergenza Covid in ospedale e sul territorio”. Sono questi i vincitori dell’undicesima edizione del Premio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, il riconoscimento dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità che punta a creare occasioni di conoscenza e condivisione dei migliori progetti della Sanità digitale in Italia per capacità di utilizzare le tecnologie digitali come leva di innovazione e miglioramento, assegnato ieri pomeriggio in occasione del convegno online “Rivoluzione Connected Care: se non ora, quando?”. A seguito delle valutazioni di una giuria qualificata, il riconoscimento è stato consegnato alle realtà che si sono maggiormente distinte nella capacità di utilizzare le moderne tecnologie digitali, selezionate tra i 17 finalisti.
A questi vincitori si aggiunge l’ASST di Lodi, premiata dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere per un progetto di Tele-monitoraggio domiciliare dei pazienti malati di Covid19, basato in parte su algoritmi di Intelligenza Artificiale. Una menzione speciale, infine, è andata all’AUSL Reggio Emilia, per il progetto “PosDeb-Concentratore posizioni debitorie e ottimizzazione pagamenti nella PA”, AUSL di Bologna, per un progetto di Continuità Assistenziale ospedale-territorio, Istituti Clinici Scientifici Maugeri, per il progetto “Personalized Rehabilitation Program digitalization”, ASST di Monza, per il progetto “Covid ZeroCoda”, Cooperativa Cosma, per un’iniziativa di Telemedicina e ambulatorio mobile organizzato nella Provincia di Lecco, Campus Bio-Medico, per il progetto “COVID-IT-NET”, Regione Veneto, per un Sistema di Biosorveglianza in emergenza Covid, Policlinico San Matteo con ICS Maugeri e Università degli studi di Pavia, per il progetto “ALFABETO”.
“I progetti premiati e menzionati sono esempi virtuosi di come il digitale può contribuire a rendere il sistema sanitario più connesso e personalizzato sulla base delle esigenze del paziente – spiega Cristina Masella, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità –. Si tratta di casi che sfruttano tecnologie di frontiera come l’Intelligenza Artificiale, raccolgono, integrano e valorizzano i dati provenienti dai pazienti e dalle strutture e impiegano strumenti di Telemedicina per potenziare la medicina sul territorio, semplificare l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari e monitorare il paziente da remoto. L’obiettivo del premio è valorizzare queste esperienze di successo, affinché diventino best practice a vantaggio dell’intero sistema sanitario nazionale”.
L’ASL Roma 3 ha ritirato il premio nella categoria “Servizi per l’integrazione ospedale-territorio” con una piattaforma di Telemedicina sviluppata tra fine 2018 e primo semestre 2019. La piattaforma consente al medico specialista e al Medico di medicina generale, tramite una App dedicata, di usufruire di un sistema di video call center che integra la videocomunicazione tra i vari utenti e la loro collaborazione, grazie a strumenti per la visualizzazione di referti e di immagini in diversi formati. Per la gestione del paziente, sono presenti un sistema di misurazione dei parametri vitali a domicilio e un fascicolo clinico del paziente. Diversi sono anche i servizi a supporto del caregiver. È inoltre presente un sistema AI Based First-Aid, cioè un’interfaccia virtuale che interrogata in linguaggio naturale può prestare un valido aiuto alla autoanalisi dei sintomi; tali funzioni sono fruibili anche attraverso chatbot integrabili con Google Home o Alexa. L’utilizzo del sistema ha portato a una riduzione degli accessi impropri in Pronto Soccorso, delle liste di attesa per visite di cardiologia, neurologia e broncopneumologia e degli esami inappropriati, oltre a un miglioramento della customer satisfaction e alla riduzione dei reclami.
Menzione speciale all’AUSL di Bologna per un progetto di continuità assistenziale fra ospedale e territorio, realizzato in collaborazione con Softech, che prevede la dematerializzazione dei processi di dimissione protetta dei pazienti fragili. Il progetto ha consentito di migliorare la patient experience: il paziente che arriva al Pronto Soccorso può essere restituito alla rete senza passare per l’ospedalizzazione, con il riferimento dell’Infermiere di Continuità.
L’ASL di Verbano Cusio Ossola ha vinto nella categoria “Servizi per la presa in carico domiciliare di patologie specifiche”, grazie a un sistema di videodialisi che si avvale di una stazione di controllo presso le strutture sanitarie, una stazione periferica presso il domicilio del paziente e un centro di controllo informatico con server in cloud, per acquisire informazioni oggettive indicative della condizione di salute del paziente. La soluzione consente al medico di fornire in tempo reale indicazioni personalizzate o, nei casi più complessi, di richiedere di recarsi presso la struttura sanitaria per un approfondimento. Con questa modalità, il paziente deve recarsi presso la struttura sanitaria solo in una minoranza di casi e allo stesso tempo è molto contenuto il numero di visite domiciliari che si rendono necessarie. L’ASL stima inoltre un rischio infettivo ridotto.
Nella categoria hanno ricevuto una menzione speciale gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri per il progetto “Personalized Rehabilitation Program Digitalization”, un sistema di intelligenza artificiale che elabora le pianificazioni giornaliere delle attività riabilitative, massimizza l’efficienza delle strutture riabilitative e migliora la qualità delle cure ai pazienti.
L’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Vimercate ha ottenuto il riconoscimento nella categoria “Gestione di processi clinici e assistenziali ospedalieri”. L’ASST ha utilizzato Intelligenza Artificiale e Big Data Analytics, alimentati dal patrimonio informativo sanitario dell’azienda e in particolare dall’elevato numero di dati disponibili nell’ambito della Cartella Clinica Elettronica, per sviluppare modelli predittivi su specifiche patologie croniche: insorgenza di retinopatie, nefropatie e patologie cardiovascolari in pazienti affetti da diabete; eventuale trattamento dialitico in pazienti con insufficienza renale cronica; re-ospedalizzazione in pazienti dimessi con scompenso cardiaco. Si è riscontrata un’accuratezza del 89% e una precisione del 98% sulle prestazioni del modello in grado di prevedere le retinopatie, nefropatie e patologie cardiovascolari in pazienti diabetici; accuratezza e precisone del 93% sul modello predittivo in grado di prevedere l’entrata in dialisi per pazienti affetti da insufficienza renale; accuratezza e precisione del 77% sul modello di re-ospedalizzazione dei pazienti con scompenso. Il progetto ha contribuito a costruire all’interno dell’organizzazione una “cultura del dato”.
L’APSS Trento ha ricevuto il premio nella categoria “Servizi al cittadino” e anche il premio dedicato a Idano Barozzi assegnato dal pubblico, per le iniziative CUP@ttivo e PostoLibero, sviluppate in collaborazione con GPI e pensate per migliorare il percorso di accesso alle cure del paziente. CUP@ttivo prevede, nei casi in cui il cittadino abbia dato il consenso, che sia il CUP a chiamare il cittadino, per offrire supporto nella prenotazione a seguito dell’emissione di una ricetta da parte del Medico di Medicina Generale, riducendo i tempi di attesa al telefono. PostoLibero fornisce una notifica al paziente nel caso in cui si liberi uno slot prima dell’appuntamento prefissato. Il servizio, basato su un sistema di Intelligenza Artificiale, tiene conto delle preferenze del paziente e monitora costantemente la disponibilità di slot, contribuendo a snellire le liste di attesa.
Menzione speciale all’ASST di Monza per il progetto “Covid ZeroAttesa”, sviluppato in collaborazione con Artexe, che semplifica l’accesso del cittadino alla struttura grazie a un sistema che consente di prenotare l’accesso da PC o altri device, evitando così assembramenti nelle sale d’attesa per coloro che devono effettuare il tampone o devono accedere ad altre prestazioni.
L’ASL di Latina e la Fondazione Poliambulanza di Brescia vincono nella categoria “Gestione dell’emergenza COVID in ospedale e sul territorio”.
L’ASL di Latina per un protocollo di tele-monitoraggio domiciliare per i pazienti Covid-19 che ha permesso di intercettare precocemente eventuali situazioni di peggioramento clinico, di erogare servizi di cure a domicilio per i pazienti positivi con sintomatologia non grave e di garantire una risposta sanitaria territoriale in linea con le direttive regionali. La centrale di monitoraggio è composta da personale infermieristico dedicato, con consulenze specialistiche pneumologiche di supporto e interazione con Medicina del Territorio. I pazienti ricevono un kit di tele-monitoraggio con cellulare hub e le relative misurazioni da svolgere negli orari prestabiliti. Tra il 28 marzo e il 15 settembre sono stati gestiti da remoto 325 pazienti.
La Fondazione Poliambulanza, invece, per una “dashboard Covid”, una soluzione integrata con il sistema informativo ospedalieroche consente di visualizzare i dati salienti sulle condizioni dei pazienti, sullo stato dei posti letto dei diversi setting di assistenza e di monitorare anche l’esito di tamponi e test sierologici in laboratorio. La piattaforma ha permesso una governance adeguata dell’emergenza, consentendo, ad esempio, di spostare i pazienti nel setting idoneo in funzione della necessità di ossigeno, di prendere decisioni rapide e di intervenire in modo proattivo in caso di criticità.
Nella categoria sono state assegnate 4 menzioni speciali: Cooperativa COSMA, per aver garantito la continuità di cura ai pazienti cronici e fragili della provincia di Lecco attraverso l’impiego della Telemedicina e di un ambulatorio mobile; Campus Bio-Medico, per il progetto COVID-IT-NET, un software di intelligenza artificiale che integra la diagnosi e monitora la polmonite da Covid19, raccogliendo dati relativi al rischio di infezione Covid19 e fornendo misure di densità, morfologia e volume delle lesioni sospette; Regione Veneto per un sistema di Biosorveglianza in emergenza Covid sviluppato in Hybrid Cloud, grazie anche alla collaborazione con Google Cloud, in grado di raccogliere dati inerenti all’epidemia e metterli al servizio di vari attori del sistema regionale; Policlinico San Matteo con ICS Maugeri e Università degli studi di Pavia per il progetto “ALFABETO”, una piattaforma di AI sviluppata in collaborazione con Laife Reply, che integra i dati delle immagini diagnostiche condivise con i dati delle anamnesi rilevati dai sistemi informativi, in modo da valutare la gravita dell’infezione Covid senza che il paziente transiti in ospedale.
AUSL Reggio Emilia ha ricevuto una menzione speciale nella categoria “Processi amministrativi” per il progetto PosDEb – Concentratore posizioni debitorie e ottimizzazione pagamenti nella PA, che consente di concentrare le posizioni debitorie di pratiche sanitarie e non, abilitando il pagamento delle prestazioni in modalità multicanale.
L’ASST di Lodi ha vinto il Premio FIASO per la co-progettazione e implementazione di un applicativo, basato anche su algoritmi di AI, per il tele-monitoraggio domiciliare di pazienti affetti da Covid. La soluzione permette al paziente di inserire su una piattaforma web i parametri vitali e i sintomi. I dati inseriti vengono poi elaborati tramite un sistema di Intelligenza Artificiale e resi disponibili agli operatori clinici in diversi formati. A seconda della priorità dettata dal codice colore, il personale sanitario chiama i pazienti per effettuare un approfondimento clinico ed effettuare, nel caso, un test a domicilio. La risposta clinica ai test genera un secondo codice colore che, in combinazione con quello precedente, può condurre alla riprogrammazione dell’inserimento dei parametri, all’attivazione di accesso medico domiciliare o all’attivazione diretta del servizio di emergenza-urgenza. Dal 19 marzo ad oggi sono stati tele-assistiti a domicilio più di 550 pazienti, per un totale di oltre 25.000 dati sanitari tracciati.