I trend della Digital Health per il 2022
Il futuro della salute sta prendendo sempre più forma e questa evoluzione è resa possibile dalla digitalizzazione e dall’utilizzo di tecnologie che puntano a rispondere alle mutate esigenze di medici e pazienti: i primi necessitano di strumenti che li aiutino a ottimizzare i processi e delegare le mansioni più ripetitive, guadagnando tempo da dedicare alla cura dei pazienti; i secondi, invece, ricercano modalità più immediate ed efficaci per comunicare con gli specialisti sanitari, nonché servizi e percorsi terapeutici cuciti “su misura” a seconda delle singole specificità. In questo scenario e in occasione dell’inizio del nuovo anno, MioDottore ha fatto il punto sull’evoluzione del ruolo delle tecnologie in ambito sanitario nel corso degli ultimi 12 mesi, al fine di delineare i trend nell’ambito della Digital Health che promettono di caratterizzare il 2022 appena iniziato.
Negli scorsi mesi, l’emergenza sanitaria da COVID-19 ha portato il mondo ad affrontare nuove sfide, ha impattato a diversi livelli ogni settore e ha ridefinito le abitudini delle persone e il loro stile di vita, ponendo l’accento sulla salute e ridisegnando la cosiddetta “normalità”, anche in termini di prevenzione, monitoraggio e gestione del proprio benessere. La tecnologia è sempre più protagonista nella gestione della salute degli italiani e MioDottore ha avuto modo di trovarne conferma sia dal punto di vista dei pazienti che dei medici, rispondendo con azioni mirate. Nello specifico, la piattaforma a marzo 2020 con rapidità ha lanciato il programma di video consulenza online per consentire alle persone di fare comunque visite mediche da remoto coinvolgendo 7.000 esperti ed effettuando 500.000 visite online. Al tempo stesso, lato specialisti, MioDottore ha lanciato un software per i Medici di Medicina Generale, un gestionale multi-input e multicanale in grado di offrire supporto concreto per ottimizzare agende e lavoro quotidiano. In termini di ripresa sia sul breve sia sul lungo periodo, si rivelerà fondamentale anche la capacità di interpretare dati e trend per attuare pratiche operative volte al miglioramento dell’impiego della tecnologia nell’ambito sanitario.
“Proporre una nuova generazione di servizi e investire in tecnologia nel settore sanitario in Italia può avere un impatto dirompente per migliorare il benessere delle persone e la loro qualità di vita, assistendo alla ridefinizione del modello medico-paziente. In questo scenario, la tecnologia gioca un ruolo determinante nella gestione dei task operativi dello specialista consentendogli di investire risorse in aree più strategiche e dedicarsi maggiormente alle cure del paziente; mentre, gli utenti saranno sempre più coinvolti nel processo clinico-assistenziale. Inoltre, si delineerà un miglioramento dell’accesso alla sanità, una maggiore sicurezza nella gestione di cartelle cliniche e terapie e un abbattimento di costi e tempi”, dichiara Luca Puccioni, CEO di MioDottore.
Osservando lo scenario andato delineandosi negli ultimi mesi, MioDottore ha quindi identificato i trend che caratterizzeranno il settore della telemedicina per il 2022:
L’Intelligenza Artificiale potrà trasformare i modelli di organizzazione e gestione dell’assistenza sanitaria attraverso i suoi algoritmi in grado di incorporare le informazioni delle cartelle cliniche dei pazienti e di progettare piani terapeutici personalizzati. L’utilizzo dell’AI da parte della sanità avrà lo scopo di migliorare i processi tradizionali modificando radicalmente l’esperienza di fruizione del servizio da parte del paziente e dei suoi familiari e aumentare la qualità delle cure. In questo contesto, l’Intelligenza Artificiale potrà diventare parte integrante della relazione e dell’esperienza terapeutica dei pazienti attraverso l’uso di device comuni come smartphone e assistenti personali virtuali, affinché si sentano maggiormente coinvolti in tutte le fasi di cura.
La Realtà Virtuale, in un futuro non troppo lontano, potrebbe trovare molteplici applicazioni sia per medici che pazienti. Tra gli esempi pratici ipotizzabili, si potrà pensare ai giovani chirurghi che avranno l’occasione di simulare operazioni complesse facendo pratica senza nessun rischio; mentre, lato pazienti, le persone sottoposte a lunghe ospedalizzazioni potranno entrare in contatto tramite realtà virtuale con la propria casa e le persone amate in qualsiasi momento, alleggerendo la loro sofferenza emotiva durante la degenza.
La Realtà Aumentata, diversa dalla VR, consente agli utenti di non “perdere contatto” con la realtà, ma di percepirla invece come appunto “aumentata”. Nello specifico, l’AR può proiettare informazioni o immagini digitali sull’ambiente già esistente riuscendo a spiegare fenomeni complessi difficilmente comprensibili in 2D, faciliterebbe così la comunicazione tra paziente e medico e favorirebbe l’educazione dell’utente. Ad esempio, le persone potranno vedere come funziona un farmaco in 3D davanti ai propri occhi invece di leggere il foglietto illustrativo o il manuale di medicina, caratterizzati da un registro linguistico talvolta poco immediato per i non addetti ai lavori.
La quantità di device tecnologici in commercio, come tracker, wearable e sensori, lascia intuire dove il futuro della medicina si stia incanalando e di quanto le persone sempre più stiano imparando a tenere sotto controllo in autonomia alcuni parametri relativi al proprio benessere, come il peso corporeo o l’attività sportiva. Un esempio di come le health app siano intervenute a modificare il rapporto tra medici e pazienti, è il fatto che alcuni wearable con l’ausilio di algoritmi predittivi sono in grado di registrare anomalie nel battito cardiaco e allertare immediatamente lo specialista di riferimento.
Nello scenario della Digital Health, la robotica è uno degli ambiti in più rapida crescita che sta ridisegnando il rapporto medico-utente ed è un supporto eccezionale per gli specialisti durante le operazioni chirurgiche, così come per i pazienti, soprattutto per quelli affetti da paralisi. Inoltre, esistono robot progettati per fare compagnia alle persone sole o affette da disturbi mentali, magari ricordando il momento in cui assumere un farmaco o anche più semplicemente selezionando uno spettacolo per la serata.
Durante l’emergenza COVID-19, la stampa 3D ha già dimostrato di essere una risorsa fondamentale per rispondere alle esigenze del settore sanitario. In particolare, attraverso questi tool gli operatori sanitari potrebbero chiarire ai pazienti le loro condizioni di salute e di conseguenza aiutarli a prendere decisioni più consapevoli, perché sarebbero effettivamente coscienti dell’entità di lesioni maligne o benigne.