Solo in Italia, ogni anno, i parrucchieri buttano oltre 5 mila tonnellate di capelli tagliati. Una quantità considerevole e difficile da gestire: i capelli vanno conferiti nella raccolta indifferenziata e, se inceneriti, possono rilasciare sostanze tossiche, senza considerare le relative emissioni di CO2.

Ma se invece fossero una risorsa? È la domanda che si è posto il team Enactus La Sapienza, composto da 9 studenti dell’Università La Sapienza di Roma. E la risposta è valsa loro il titolo di “Champion” dell’VIII National Competition di Enactus Italia, nonché l’onore di rappresentare il nostro Paese alla prestigiosa Enactus World Cup 2024 in programma a ottobre in Kazakhistan, dove studenti provenienti da tutto il mondo si sfideranno a colpi di idee imprenditoriali sostenibili volte a risolvere problemi di grande attualità.

Proprio come KERALIGHT, l’innovativo progetto di economia circolare messo a punto dagli studenti de La Sapienza Emilia Nappi, Aurora Cascioli, Marina Teodori, Francesco Parca, Vittorio Blasoni, Ester Russo, Ginevra Solano, Anna Pace e Marianna Bonito, sotto la guida del Professor Francesco Ricotta e della Dott.ssa Francesca Celio, che prevede la creazione di un network di parrucchieri per facilitare la raccolta dei capelli tagliati, un processo sostenibile di estrazione della cheratina dai capelli raccolti e la sua conversione in idrogel, materiale che ha applicazioni vastissime.

Nei settori farmaceutico e biomedico, ad esempio, l’idrogel è impiegato per alleviare i bruciori della pelle, facilitare la rigenerazione dei tessuti, o nei bendaggi per la ricostruzione della superficie oculare. Nell’industria cosmetica è invece un ingrediente chiave dei patch per gli occhi, delle maschere idratanti, dei prodotti per la cura dei capelli, ma anche delle protesi per la chirurgia estetica. Non solo: grazie alla sua enorme capacità di trattenere l’acqua, l’idrogel è utilizzato anche in agricoltura, nel recupero ambientale e persino nella produzione alimentare.

Il progetto KERALIGHT realizza quindi una perfetta economia circolare, dando nuovo valore a oltre 5 mila tonnellate di rifiuti. E va oltre, perché sfrutta il network di parrucchieri non solo per la raccolta dei capelli tagliati, ma anche per raggiungere i loro clienti per informarli e sensibilizzarli sui possibili ri-usi dei capelli e, più in generale, sul grande valore che spesso i nostri rifiuti possono ancora avere grazie al riciclo o al riuso.

«Keralight nasce dalla volontà di creare un business attento all’ambiente, trasformando in risorsa un rifiuto tanto comune come possono essere i capelli tagliati tutti i giorni dalle migliaia di parrucchieri nel nostro Paese. Ma vogliamo fare di più: risolvere la disinformazione sul conferimento dei capelli e alimentare la consapevolezza del loro valore presso le persone. I capelli, infatti, sono un materiale straordinario che, grazie alla loro resistenza e capacità di assorbire liquidi, può essere utilizzato per applicazioni innovative. E, con Keralight, abbiamo trovato il modo di dare una seconda vita anche ai capelli tagliati, creando un circolo virtuoso da cui ogni attore, dai parrucchieri, alle industrie, ai consumatori, può trarre beneficio» spiegano Emilia Nappi e Aurora Cascioli, rispettivamente leader e vice – leader del team Enactus La Sapienza.

I saloni di bellezza, infatti, risolvono il problema del conferimento dei capelli abbassando al contempo la loro impronta ecologica, i produttori possono utilizzare un idrogel realizzato con cheratina ottenuta da un processo sostenibile, mentre i consumatori, sempre più attenti alle tematiche ambientali, possono fare scelte più consapevoli e informate scegliendo parrucchieri e prodotti eco-friendly.

«Ispirare gli studenti universitari a contribuire al miglioramento del mondo attraverso l’azione imprenditoriale: questo è l’obiettivo che perseguiamo ogni giorno. E da sempre la National Competition rappresenta un’occasione preziosa per avvicinare i futuri leader a valori di leadership imprenditoriale, principi aziendali, innovazione e impatto positivo sostenibile. Keralight ne è la perfetta sintesi e siamo felici che questo progetto del team Enactus La Sapienza, con cui mi congratulo, rappresenti l’Italia alla prossima Enactus World Cup» dichiara Daniele Di Cristina, Presidente Enactus Italia, l’organizzazione sociale, parte di una rete internazionale attiva in 33 Paesi dal 1975, che solo in Italia coinvolge annualmente oltre 250 studenti, conta ad oggi più di 200 alumni e decine di accademici di 25 atenei e rappresentanti aziendali.

Oltre al titolo di “Champion” della National Competition di Enactus Italia, il team Enactus La Sapienza è stata premiata con il trofeo realizzato da Krill Design, azienda che ha fatto proprio dell’economia circolare la sua cifra distintiva. Krill Design, infatti, dona nuova vita ai sottoprodotti organici delle aziende trasformandoli in REKRILL, un biopolimero biodegradabile e compostabile, con cui realizza prodotti di eco-design funzionali alle esigenze dell’azienda stessa che ha generato lo scarto. Quest’anno, Krill Design ha reso la National Competition di Enactus Italia ancora più sostenibile, realizzando i trofei a partire da scarti di limone, arancia e lime che, trasformati in biopolimeri Rekrill© 100% compostabili e biodegradabili, hanno preso nuovamente vita nel design che caratterizza Enactus Italia: lo storico origami.

Non solo: il progetto KERALIGHT è stato notato anche dagli organizzatori del Contest Baite, che hanno partecipato all’VIII National Competition di Enactus Italia in qualità di giudici e selezionato il team Enactus La Sapienza. Il premio consiste nella partecipazione alla fase finale del Contest BAITE Award che prevede un percorso formativo di una settimana, dal 18 al 24 luglio, all’interno del Forum NanoValbruna, dedicato a giovani ricercatori, studenti ed aspiranti imprenditori che desiderano candidare le proprie idee imprenditoriali ad un percorso di formazione e crescita all’interno di un contesto unico nel suo genere.