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Fondazione Mondino e IIT di Genova insieme per sviluppare “i-GYM”

La Fondazione Mondino di Pavia e l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova hanno stipulato una convenzione per la creazione di un laboratorio congiunto volto alla realizzazione di una palestra interattiva e multisensoriale – i-GYM – dotata di supporti tecnologici, dedicata alla valutazione ed alla riabilitazione di bambini e ragazzi non vedenti e ipovedenti.

L’investimento complessivo, a cui partecipano in parti uguali entrambi gli istituti, è di circa 1 milione di euro per 5 anni e prevede l’assunzione di 4 nuove unità di personale che svilupperanno le attività del laboratorio congiunto IIT – Fondazione Mondino.

Per la prima volta in Italia verrà sviluppata all’interno di un istituto di cura – la Fondazione Mondino IRCCS di Pavia – una struttura di questo tipo, nella quale gli strumenti tradizionalmente utilizzati per diagnosi e riabilitazione di soggetti con disabilità visiva in età evolutiva verranno migliorati mediante lo sviluppo di nuovi test e protocolli di valutazione e nuovi dispositivi.

Nella i-GYM, che occuperà 60 metri quadrati, i pazienti con deficit visivo saranno supportati da medici e riabilitatori professionisti della Fondazione Mondino, che si avvarranno del know-how nel campo delle tecnologie per la disabilità dei ricercatori IIT.

I team di ricerca di Mondino e IIT che saranno guidati rispettivamente da Sabrina Signorini, responsabile del Centro di Neuroftalmologia dell’età evolutiva della Fondazione Mondino, e Monica Gori, responsabile del team di ricerca IIT UVIP.

“Una sfida che ci impegna a fondo, al fianco di una delle vere eccellenze italiane nel campo dell’innovazione e di respiro internazionale – spiega Livio Tronconi, Direttore Generale della Fondazione Mondino – in un programma che disegna nuove prospettive per migliorare la qualità di vita di migliaia di bambini e ragazzi, e, nel contempo, apre nuovi percorsi di ricerca e sviluppo a Pavia e in tutta Italia”.

“Un traguardo decisamente importante – commenta Sabrina Signorini, Responsabile del Centro di Neuroftalmologia – che potrà offrire supporto alla prassi clinica già in essere e fornire nuovi strumenti diagnostici e riabilitativi utili a una miglior comprensione degli aspetti sensoriali e neuropsichici globali del bambino con deficit visivo e della sua cura con il fine ultimo di migliorare il suo sviluppo, la qualità di vita, l’autonomia e l’interazione sociale”.

“Spesso si assiste a una certa distanza fra chi realizza le tecnologie a supporto della disabilità e chi le utilizza da operatore sanitario o da utente finale” aggiunge Monica Gori dell’Istituto Italiano di Tecnologia “Questo laboratorio congiunto è la dimostrazione di una sinergia virtuosa tra un centro con grande esperienza clinica e un istituto di ricerca che sviluppa dispositivi che rispondo alle reali esigenze delle persone con disabilità”.

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