Nell’ambito di Euro BioHighTech è stato firmato l’accordo Icgeb-Biovalley-Serichim per il trasferimento tecnologico di tre famiglie di molecole. Si tratta del primo accordo di questo genere sottoscritto in Italia da Icgeb. L’obiettivo è quello di consentire a BioValley Investments Partner di Trieste e Serichim di Torviscosa di produrre bio-farmaci. L’importante convenzione è stata firmata dal prof. Mauro Giacca dell’Icgeb, dal dott. Fausto Ferrazzi, presidente di Serichim srl e dall’ing. Diego Bravar, presidente di BioValley Investments Partner Srl. “Si tratta di una operazione che va a vantaggio della sanità pubblica e quindi dei cittadini. I bio-farmaci per un paziente costano 100 volte di più all’anno – ha ricordato Bravar -. Riuscire a passare da un bio-farmaco a un farmaco generico significa, per ogni paziente, ridurre i costi del 30% all’anno. E di conseguenza rendere la sanità pubblica più sostenibile”. Serichim si occuperà dello sviluppo regolatorio e produttivo, mentre BioValley Investments Partner partecipa all’accordo in qualità di facilitatore dei capitali di investimento necessari all’avvio della produzione.
L’accordo ha una forte valenza strategica. I bio-farmaci, infatti, sono medicinali di origine biologica, come ad esempio ormoni, anticorpi monoclonali, eparina, prodotti per la terapia oncologica, vaccini. Sono riconosciuti globalmente come medicinali sicuri ed ad alta efficacia terapeutica. L’OMS, l’EMA e l’FDA hanno predisposto delle linee guida per la loro valutazione, dimostrandone la piena corrispondenza in termini di qualità, efficacia e sicurezza.Le proiezioni economiche prevedono un mercato mondiale, nel 2020, pari a 390 miliardi di dollari di fatturato con una quota del 28% dell’intero business farmaceutico. Ad oggi l’EMA ha approvato 29 biosimilari in Europa, tra cui l’Omnitrope, ormone umano della crescita. Con l’aumento della competizione nella produzione e commercializzazione dei bio-farmaci, i sistemi sanitari potrebbero ricavare forti risparmi, favorendo l’accelerazione dello sviluppo di questo mercato, con enormi opportunità sia in termini di salute pubblica sia di politica economica e di qualità della vita. Al salone espositivo di Euro BioHighTech 2018, organizzato da Aries Venezia Giulia, BioHighTech NET, CBM – Cluster Regionale “Smart Health” e Confindustria Venezia Giulia, hanno partecipato oltre 30 imprese ed enti di ricerca e Università. Inoltre sono stati presentati 35 progetti di Ricerca&Sviluppo altamente innovativi in un settore sempre più strategico come quello della salute, che conta ben 5 mila addetti regionali; un numero importante se si pensa che il settore navalmeccanico ne conta 7mila. Da ricordare che la Regione FVG ha effettuato investimenti in questo settore, nel periodo 2016-2020, pari a oltre 14 milioni di euro, finanziando progetti di R&S collaborativi tra imprese e centri di ricerca e Università – fondi destinati per oltre 8 milioni alle imprese e per oltre 6 milioni agli Enti di ricerca e alle Università.