FDA approva tofersen per il trattamento della SLA associata a mutazione SOD1
FDA ha approvato la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio per tofersen, sottoposta da Biogen all’ente regolatorio statunitense lo scorso giugno.
Tofersen è un oligonucleotide antisenso per il trattamento delle persone adulte colpite da Sclerosi Laterale Amiotrofica associata a mutazione del gene della superossido dismutasi 1, una forma genetica rara della malattia che riguarda circa il 2% dei 168mila casi di SLA stimati a livello globale. Attualmente, l’aspettativa di vita media per le persone con questa mutazione è estremamente variabile e in alcuni casi non supera l’anno.
Tofersen è il primo trattamento approvato mirato a colpire una causa genetica di SLA. Biogen ha collaborato con Ionis Pharmaceuticals per il suo sviluppo in fase iniziale.
L’approvazione accelerata è stata concessa da FDA sulla base della riduzione dei livelli plasmatici di neurofilamenti a catena leggera, proteine rilasciate nel sangue o nel liquido cerebrospinale in caso di danno neuroassonale e neurodegenerazione, che li rende un biomarcatore surrogato con ragionevole probabilità di prevedere il beneficio clinico legato a tofersen.
La procedura accelerata prevede che, per confermare appieno l’approvazione di tofersen, Biogen debba verificarne il beneficio clinico tramite uno studio confirmatorio che l’azienda sta attualmente conducendo, lo studio di fase 3 ATLAS, coinvolgendo persone presintomatiche con mutazione del gene SOD1, per valutare se il trattamento con tofersen possa ritardare l’insorgenza di manifestazioni cliniche quando iniziato in individui presintomatici con mutazione genetica SOD1 ed evidenza di biomarcatori di attività della malattia.
“Da oltre dieci anni Biogen è fortemente impegnata per il progresso della ricerca scientifica sulla SLA, con l’obiettivo di raggiungere una comprensione più approfondita di tutte le forme in cui si manifesta questa malattia neurodegenerativa rara e progressiva, che ha un impatto devastante su coloro che ne sono colpiti e sulle loro famiglie. Abbiamo quindi intrapreso, con lo spirito pionieristico che ci caratterizza, un percorso difficile, in un’area complessa e in larga parte inesplorata, in cui c’è un elevatissimo bisogno insoddisfatto”, spiega Giuseppe Banfi, Amministratore Delegato di Biogen Italia. “Oggi, l’approvazione della FDA americana tramite iter accelerato di tofersen rappresenta un traguardo fondamentale in questo percorso, un passo in avanti importantissimo che ci permetterà di rendere disponibile una nuova opzione terapeutica – al momento solo in US – alle persone adulte con SLA associata a mutazione SOD1.”
L’approvazione con iter accelerato concessa da FDA si basa sui risultati di uno studio di Fase 1 su volontari sani, su uno studio di Fase 1/2 che ha valutato livelli crescenti di dosaggio del farmaco, sullo studio di Fase 3 VALOR e sulla sua estensione in aperto. Nello studio di fase 3 VALOR e nella sua estensione in aperto, il trattamento precoce con tofersen ha ridotto il declino della funzionalità clinica, respiratoria, motoria e della qualità di vita nei pazienti con SOD1-SLA3. I risultati dello studio VALOR e della sua estensione in aperto sono stati anche oggetto, recentemente, di pubblicazione sulla prestigiosa rivista peer-reviewed “New England Journal of Medicine”.
A dicembre 2022, EMA ha formalmente accettato la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio di tofersen per il suo utilizzo nei pazienti affetti da SLA associata a mutazione SOD1.
“Oggi è un bel giorno per la storia di questa malattiaperché l’approvazione da parte di FDA, cui speriamo seguirà quella di EMA in tempi brevi – commenta il prof. Mario Sabatelli, presidente della Commissione Medico-Scientifica di AISLA e direttore clinico area adulti del Centro NeMO presso il Policlinico Gemelli di Roma, che continua – non è solo un “fatto burocratico” ma rappresenta un passaggio fondamentale per consentire l’accesso al farmaco ad un numero maggiore di ammalati”.
La speranza della comunità dei pazienti è che si acceleri anche il lavoro dell’Agenzia Europea dei Medicinali che, a dicembre 2022 ha accettato la domanda di Biogen, ora bisogna attendere l’esito della risposta. Sulle terapie avanzate, purtroppo, negli ultimi anni l’Europa perde terreno. È evidente che la possibilità è data dalla necessità di snellire il processo regolatorio e, proprio per questo, lo sviluppo delle Terapie Avanzate dovrebbe coinvolgere sempre di più società, Istituzioni, ricercatori e, non ultime, le associazioni di pazienti. Il grande dibattito globale dovrebbe concentrarsi sulla capacità di portare risposte sempre più immediate ai bisogni delle persone.
“Alla luce di questa magnifica notizia, – dichiara Fulvia Massimelli, presidente nazionale di AISLA –continueremo il nostro impegno nel garantire la possibilità a tutte le persone con SLA di accedere al test genetico e, aspetto fondamentale, di avere risultati in tempi brevi. I dati che la Comunità Scientifica ha messo a disposizione ci dicono, infatti, che la condizione essenziale perché il farmaco sia efficace è quella di intervenire il più precocemente possibile.”
Per le persone con SLA in Italia, oggi continua ad essere attiva la modalità prevista dallo scorso ottobre 2021 di somministrazione di tofersen attraverso il programma di accesso anticipato, uso compassionevole, regolato dal decreto ministeriale del 7 settembre 2017 “Disciplina dell’uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica”. Sulla base di tale decreto, ogni neurologo può richiedere per i propri pazienti SLA con mutazione nel gene SOD1, indipendentemente dalla progressione di malattia, l’accesso al farmaco sperimentale.