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EQUISTASI: device per malattie come Parkinson, Sclerosi Multipla, Atassie e per la prevenzione di infortuni sportivi

Biotecnologie al servizio della biomeccanica e della riabilitazione: questo in sintesi è Equistasi, dispositivo medico indossabile, basato su una nanotecnologia vibrazionale innovativa, tutta italiana, capace di rivoluzionare la vita di chi soffre di malattie neuro-degenerative. Il dispositivo nasce dalla ricerca avanzata sul recupero muscolare in assenza di gravità di Mycroclean Italia.

In grado di migliorare la coordinazione dei movimenti e l’utilizzo della forza muscolare,Equistasi è uno stabilizzatore posturale e un potenziatore del controllo motorio con numerose applicazioni. Per esempio le patologie legate al Parkinson, che influenzano gravemente la qualità della vita causando instabilità nell’equilibrio e frequenti cadute e fratture, con conseguenti ricoveri ospedalieri, trattamenti invasivi e, nei casi più critici, interventi chirurgici.

Si presenta come una piccola placca rettangolare di 1×2 cm per un peso di soli 0,17 grammi. Applicato sulla cute con un cerotto come ausilio nella terapia riabilitativa, il dispositivo produce, sfruttando il calore corporeo, una leggera sollecitazione meccanica di tipo vibratorio che consente la stimolazione del sistema propriocettivo del paziente: aiutandolo a ricostruire la percezione del proprio corpo per l’esecuzione di movimenti più corretti, migliora l’equilibrio generale riducendo il tasso di cadute.

Cinque le caratteristiche principali: è indossabile in totale autonomia, può essere riutilizzato più volte, non è soggetto a scadenza, non contiene elementi farmacologici. E, soprattutto, non possiede alcuna controindicazione, tanto che il paziente non percepisce in genere nemmeno lo stimolo vibratorio.

“Dopo 10 anni di studi e ricerca – commenta la CEO Milena Baroni – nel 2020 eravamo pronti a uscire sul mercato con il dispositivo, ma il blocco legato al Covid ci ha rallentati. Ora lo stiamo lanciando in Italia attraverso la nostra rete distributiva e le Academy, per allargarci immediatamente dopo all’Europa. Si tratta di un dispositivo unico e rivoluzionario – prosegue Baroni – sostenuto da una forte letteratura scientifica, ma soprattutto dall’accoglienza molto positiva ricevuta da chi lo utilizza in terapia: medici, fisioterapisti, responsabili della neuro-riabilitazione”.

Per le patologie degenerative come il Parkinson, la Sclerosi Multipla e l’Atassia, costituisce uno strumento di grande efficacia anche per agevolare la socialità. Non cura la malattia ma, alleviando il dolore e dando maggiore sicurezza al paziente, lo spinge a superare imbarazzi e timori e uscire di casa, con una conseguente maggiore vita sociale.

“In realtà parliamo di un dispositivo indicato per chiunque soffra anche solo di mal di schiena causato da cattive posture o di “cervicale” – aggiunge il co-fondatore di Equistasi, Giacomo Frassica – Nello sport, in particolare, potenzia il controllo motorio e la stabilità posturale riducendo il rischio infortuni, mentre la minore dispersione energetica garantisce una migliore performance atletica”.

Ma l’utilizzo del dispositivo non consente solo il miglioramento della qualità della vita e la riduzione degli infortuni. Secondo l’analisi Health Technology Assessment, prendendo in considerazione solamente il 4% dei pazienti trattati con Equistasi rispetto al totale dei soggetti eleggibili, il suo utilizzo consentirebbe una notevole riduzione di spesa sia per il Sistema Sanitario Nazionale sia per le famiglie stesse dei pazienti. La spesa relativa all’assistenza ospedaliera per i pazienti con Parkinson, ad esempio, è stata stimata in 298 milioni di euro l’anno: una cifra che risente fortemente del verificarsi di fratture da cadute, giacché un paziente fratturato costa in media 10.824 euro, mentre in assenza di frattura quasi la metà.

L’efficacia rivoluzionaria di Equistasi è certificata da numerose pubblicazioni scientifiche comparse sulle più prestigiose riviste di settore, tra cui 15 articoli tecnico-scientifici su PubMed.

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