Disturbi alimentari: continua a crescere la domanda di assistenza in seguito alla pandemia
Riorganizzare al meglio le risorse del Servizio sanitario nazionale per rispondere alle domande più urgenti di cura e assistenza, può produrre risultati immediati anche in scenari difficili come quello generato dalla pandemia. È questa una delle indicazioni che emergono dall’analisi dei dati diffusi dall’Istituto Auxologico di Piancavallo (VB). Nei primi giorni dello scorso gennaio, l’Istituto ha riconvertito il suo reparto di nutrizione per dedicarlo in modo esclusivo ai disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, in forte crescita a causa dello stress generato dalle restrizioni legate al Covid e della paura vissuta nell’ultimo anno e mezzo. In pochi mesi, nel nuovo reparto diretto dal dottor Leonardo Mendolicchio, psichiatra ed esperto di Dan, sono state ricoverate oltre 110 ragazze affette da anoressia, più di 80 colpite da bulimia e diversi pazienti affetti da alimentazione incontrollata. “Abbiamo avuto la possibilità di effettuare interventi selettivi e mirati grazie al sostegno della nutrizione artificiale e alla riabilitazione fisica. Abbiamo inoltre lavorato sugli aspetti dell’immagine corporea, che in questi pazienti sono distorti, con processi di riabilitazione e rieducazione alimentare personalizzati. Le nostre dietiste hanno infine proposto una riabilitazione individuale per ogni paziente. In questo modo siamo riusciti a fornire delle risposte efficaci, innovative e inclusive in uno scenario come quello dei disturbi alimentari che è molto complicato”, spiega il dottor Mendolicchio. Il reparto dell’Istituto Auxologico di Piancavallo dispone attualmente di 40 posti letto. La sua costituzionerisponde a una domanda di assistenza per i disturbi alimentari in rapidissima crescita. Nonostante il grande lavoro svolto sinora, i tempi di attesa dell’istituto restano infatti lunghi: sono in media dieci le persone che ogni settimana si aggiungono alla lista d’attesa, mentre occorre attendere circa quattro mesi prima di essere ricoverati.
In Italia sono più di tre milioni le persone che soffrono di disturbi alimentari e ogni anno quasi 3mila muoiono a causa di queste patologie. Per fornire una risposta adeguata alla crescente domanda di assistenza nel campo dei disturbi del comportamento alimentare il Movimento Lilla, fondato di recente per mantenere alta l’attenzione sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, del quale fa parte anche il dott. Mendolicchio, ha chiesto e ottenuto al sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri un tavolo di lavoro sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione con l’obiettivo di prevedere un budget autonomo e vincolato per ogni regione italiana dedicato a queste patologie.