Diagnostica: al Poma di Mantova arriva la biologia molecolare
La biologia molecolare arriva al Poma di Mantova, grazie a una strumentazione di ultima generazione, che consentirà la valutazione dei principali target predittivi per il trattamento delle neoplasie maligne, in particolare del polmone, del colon-retto e del melanoma. A partire da febbraio questa attività diagnostica, attualmente affidata in gestione ad altri centri, sarà effettuata dai professionisti della struttura di Anatomia Patologica, diretta da Rosa Rinaldi. Un’iniziativa fondamentale, che consentirà di migliorare le tempistiche di refertazione e il conseguente trattamento del paziente, puntando a terapie personalizzate e riducendo in modo significativo la spesa a carico della struttura pubblica. L’obiettivo è fornire diagnosi accurate, complete, tempestive, sempre più integrate con i dati derivanti da tecniche di biologia molecolare. La struttura si propone quindi come unico laboratorio di riferimento per la provincia di Mantova in questo settore, oltre che nelle indagini cito-istologiche e di screening, per un bacino di utenza di circa 400.000 abitanti. L’autonomia comporterà il miglior trattamento specifico del paziente, l’abbattimento dei rischi di trasporto del materiale, dei costi, dei tempi, nonché la valorizzazione delle competenze già presenti all’interno del servizio, un team multidisciplinare connesso con un network di aziende ospedaliere. L’avanzamento scientifico e tecnologico ha permesso di identificare un elevatissimo numero di potenziali biomarcatori, bersaglio contro il quale sviluppare farmaci personalizzati. Il nuovo approccio alle neoplasie, che integra criteri clinico-patologici con le analisi molecolari, esige l’integrazione tra diverse figure professionali – oncologo, biologo molecolare, anatomopatologo e farmacologo – per permettere una corretta interpretazione dei dati e la scelta della più adeguata strategia terapeutica. La figura del patologo molecolare diventerà sempre più importante. Le diagnosi molecolari offriranno agli oncologi la possibilità di progettare terapie targettizzate, migliorando la sopravvivenza e la qualità della vita.