Una patologia ad alto impatto sociale e in continua crescita che, date le molteplici cause e le svariate complicanze in diversi distretti dell’organismo, non è più possibile affrontare con l’impegno di un solo specialista. È il diabete, per il quale sta diventando impellente la necessità di un approccio e di una presa in carico multidisciplinari e che si associa sempre più spesso a un’altra grande emergenza sanitaria del momento: l’obesità, con cui convive ormai oltre il 10% degli italiani adulti. Su questo e sul futuro delle terapie, sia farmacologiche sia tecnologiche, si confronteranno esperti provenienti da tutta Europa durante l’evento “Update on Diabetes and Cardiovascular Disease”, promosso con il patrocinio dell’IRCCS MultiMedica, dell’Università degli Studi di Milano Statale e di D&CVD – Diabetes and Cardiovascular Disease Study Group di EASD, l’Associazione Europea per lo Studio del Diabete.

“Il diabete è diventato un’epidemia globale, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo”, dichiara Paola Muti, Direttore Scientifico dell’IRCCS MultiMedica, Professore Ordinario e Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche dell’Università degli Studi di Milano. “Secondo l’International Diabetes Federation, nel 2019 circa 463 milioni di adulti convivevano con questa patologia e si prevede che questo numero salirà a 700 milioni entro il 2045. Il diabete è una condizione cronica che richiede una gestione permanente e, a livello globale, la sua prevalenza pone sfide significative ai sistemi sanitari. Il summit di Milano rappresenta un momento fondamentale di sintesi e valutazione del lavoro scientifico, in parte effettuato anche dai ricercatori clinici del Gruppo MultiMedica, per l’identificazione e la validazione di nuove strategie preventive e terapeutiche per il diabete”.

“Uno degli aspetti cruciali della gestione del diabete riguarda il suo carattere multidisciplinare: la patologia metabolica contribuisce ad aumentare il rischio cardiovascolare con le note complicanze macrovascolari e microvascolari”, evidenzia Cesare Berra, Responsabile Diabetologia Clinica, Dipartimento Universitario Endocrino-Metabolico dell’IRCCS MultiMedica, fra i responsabili scientifici dell’evento. “Non possiamo più fronteggiarlo guardandolo da un solo punto di vista. È essenziale che diversi specialisti uniscano le loro competenze. Curare il diabete oggi significa prevenire infarto del miocardio, ictus cerebrale e insufficienza renale. Tanto che diversi farmaci sviluppati inizialmente per il diabete vengono ormai usati con successo anche da colleghi cardiologi e nefrologi in pazienti non diabetici”.

Altro tema di grande attualità che verrà discusso durante il meeting sarà la gestione dell’obesità, elemento chiave per la prevenzione delle patologie metaboliche e cardiovascolari. “Anche per l’obesità sarà presto imprescindibile un approccio multidisciplinare – aggiunge Berra – ed è quello che stiamo implementando da un paio di mesi nel nuovo Centro per l’Obesità dell’IRCCS MultiMedica, una delle poche strutture in cui opera una squadra composta da psicologo, dietista, endocrinologo e dal team della chirurgia bariatrica. In questo contesto, il paziente viene indirizzato verso una terapia cognitivo-comportamentale, con dieta e attività fisica, verso quella farmacologica, con le nuove molecole man mano che sono a disposizione oppure, se necessario, verso la chirurgia”.

Gli esperti discuteranno, inoltre, l’impatto che le principali complicanze del diabete hanno non solo sulla qualità di vita dei pazienti ma anche sulle comunità, comportando in oltre il 75% dei casi un ricovero ospedaliero. “Le malattie cardiovascolari sono tra le complicanze più frequenti del diabete e, soprattutto, la prima causa di morte per le persone affette da questa malattia”, sottolinea Antonio Ceriello, Consulente per la Ricerca presso l’IRCCS MultiMedica e Presidente del D&CVD – Diabetes and Cardiovascular Disease Study Group di EASD. “I recenti progressi nella diagnosi precoce di tali complicanze, ma soprattutto le nuove terapie di cui disponiamo, SGLT-2 inibitori e GLP-1 agonisti, ci forniscono strumenti molto importanti per la lotta alle malattie cardiovascolari”.

Il meeting fornirà, infine, importanti anticipazioni sulle innovazioni terapeutiche in arrivo nei prossimi anni. “Parliamo di farmaci che avremo a disposizione nella seconda metà del 2024 e alcuni nel 2025, come le nuove insuline reingegnerizzate che sarà possibile assumere una volta alla settimana invece che giornalmente. Ma anche nuove classi farmacologiche, o farmaci già noti che stanno acquisendo nuove indicazioni. Come gli agonisti del GLP-1, già impiegati nel diabete, che si sono dimostrati efficaci anche nell’obesità, riducendo il rischio di eventi cardiovascolari. O gli inibitori SGLT2 di cui si sta esplorando il potenziale neuroprotettivo. È, insomma, un’area terapeutica che ha in serbo davvero tante novità”, conclude Cesare Berra.