In occasione della Giornata internazionale dell’infermiere viene inaugurata una mostra virtuale dal titolo “DA QUESTA CRISI USCIREMO CAMBIATI SE CAMBIAMO ADESSO: l’infermiere di endoscopia di fronte all’esigenza di cambiamento”, voluta e realizzata da Fujifilm insieme all’Associazione Nazionale Operatori Tecniche Endoscopiche e all‘Associazione Nazionale Infermieri di Gastroenterologia e Associati.

Un progetto nato con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica verso l’importanza di questa figura nell’ambito endoscopico e della sanità mondiale, che ha saputo crescere e cambiare nel tempo per fronteggiare le diverse problematiche storiche e il cui ruolo è stato ed è fondamentale non solo all’esame endoscopico ma anche al supporto psicologico del paziente.

Nell’ambito della collaborazione con ANOTE-ANIGEA, Fujifilm ha quindi realizzato una mostra che mette al centro la figura dell’infermiere di endoscopia ed il percorso fatto in risposta alle diverse esigenze di cambiamento dettate dalla storia.

La mostra si articola in 3 diverse sezioni che includono foto, video, citazioni e parti di testo:

  1. LA NASCITA DELL’ASSISTENZA E DELLA FIGURA DELL’INFERMIERE: RISPOSTA AD UN BISOGNO, RISPOSTA AD UNA ESIGENZA DI CAMBIAMENTO. In questa sezione viene raccontata la nascita dell’assistenza infermieristica, dalle origini ad oggi, e il percorso di cambiamento effettuato dalla professione in risposta alle necessità specifiche del tempo.
  • L’INFERMIERE IN ENDOSCOPIA: L’EVOLUZIONE DEL RUOLO E DELLE RESPONSABILITÀ. Nella sezione si descrive l’endoscopia e quali sono le attività che svolge l’infermiere in questo campo e viene mostrata l’evoluzione dal punto di vista tecnologico, sottolineando la differenza nell’attività svolta tra ieri e oggi. In questa sezione vengono mostrati, inoltre, i cambiamenti improvvisi che sono stati introdottia causa della pandemia, come la diversa gestione dell’ambiente endoscopico, del paziente, del parente, ect.
  • L’ONDA ANOMALA DEL COVID-19: OCCHI CHE HANNO VISTO, OCCHI CHE HANNO VISSUTO. All’interno della terza ed ultima sezione del percorso si raccontano le esperienze vissute da un gruppo di infermieri, selezionati tra i soci di ANOTE-ANIGEA e tra i professionisti, che sono stati vicini all’associazione durante il periodo di pandemia e che lavorano presso alcune strutture ospedaliere del territorio italiano.

“Siamo orgogliosi di presentare questo importante progetto e ci tengo a ringraziare tutte le persone che hanno contribuito alla sua realizzazione. – afferma Davide Campari, General Manager Fujifilm Italia div Medical Systems – La mostra intende non solo valorizzare l’impegno dell’infermiere, oggi come nel passato, ma anche far comprendere l’importanza della partnership tra azienda e società scientifica per il raggiungimento di obiettivi comuni di crescita e della consapevolezza del ruolo chiave delle figure professionali nella sanità.”

Per Alessandra Guarini, Presidente dell’associazione ANOTE-ANIGEA. “L’idea di questoprogetto è natanel 2020, l’anno in cui si sarebbe dovuto festeggiare l‘anniversario dei 200 anni dalla nascita di Florence Nightingale, riconosciuta come fondatrice dell’infermieristica moderna. Il 2020 doveva essere l’anno dell’infermiere e purtroppo con la crisi pandemica lo è stato a tutti gli effetti. Ringrazio Fujifilm che ci ha permesso di raccontare la nostra esperienza vissuta durante la pandemia e ci ha permesso di mettere in risalto il cambiamento che ha avuto la nostra professione nel tempo. Inoltre, ringrazio i colleghi che hanno lavorato insieme a me alla realizzazione di questo lavoro.”

Antonio Mezzacapo, Endoscopy Marketing and PreSales & Clinical Application Manager di Fujifilm Italia commenta “Lavorare insieme ad ANOTE-ANIGEA a questo progetto è stato un‘importante step di crescita professionale e personale. La mostra vuole sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul contributo importantissimo che hanno dato gli infermieri nella gestione della crisi pandemica e far conoscere a fondo la figura dell’infermiere, che negli anni ha saputo cambiare e adattarsi alle diverse situazioni per stare di fronte, nelle diverse condizioni, ai bisogni del malato, persona prima ancora che paziente.“