Grazie a un’importante donazione dell’Associazione Italiana Leucemie, linfomi e mieloma della sezione di Pordenone, il laboratorio di analisi del movimento del Centro di Riferimento Oncologico si è arricchito di un’ulteriore componente a beneficio della riabilitazione oncologica.

Il laboratorio nasce da un progetto di ricerca finanziato dal Piano Operativo Regionale del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale con la collaborazione degli ingegneri dell’INAIL e si occupa di ricostruire e studiare il movimento dei pazienti mediante lo studio elettromiografico dei muscoli e biomeccanico delle articolazioni. Accanto a queste attività, nei prossimi mesi sarà possibile creare dei percorsi sperimentali riabilitativi a distanza grazie a una piattaforma studiata per la telemedicina formata da una postazione di allenamento e training, allestita in Istituto, e da specifici kit comprensivi di accelerometro, saturimetri e connessione a internet mediante tv, da assegnare agli utenti. In questo modo i pazienti potranno, dal loro domicilio, connettersi con il nostro Istituto ed eseguire le serie di esercizi terapeutici studiati su misura e proposti dal fisiatra e dal fisioterapista. Lo specialista in fisioterapia potrà collegarsi regolarmente con il paziente e seguire i parametri vitali durante l’esercizio fisico, correggere gli errori e misurare i miglioramenti.

Il programma sperimentale di riabilitazione personalizzata a domicilio sarà avviato per i pazienti con una diagnosi di mieloma multiplo, per poi essere gradualmente estesa ad altre patologie. La scelta è stata guidata dalle caratteristiche del mieloma multiplo che molto spesso si presenta con localizzazioni ossee che rendono necessaria una personalizzazione dei programmi di allenamento e potenziamento muscolare. Le terapie del mieloma multiplo rendono il sistema immunitario particolarmente fragile aumentando il rischio di infezioni. Inoltre le moderne terapie biologiche in questi pazienti sono ancora gravate da una neurotossicità sui nervi periferici che rende il cammino e il movimento più difficoltoso.

L’opportunità di potenziare il laboratorio per l’analisi del movimento con la piattaforma per teleriabilitazione, apre le porte a un programma sperimentale di riabilitazione personalizzata sui reali bisogni del paziente, in grado di contenere il rischio di infezioni, essendo domiciliare, con tutti i prevedibili vantaggi in termini di risparmio di tempo, riduzione degli spostamenti tra casa e ospedale e ridotto rischio di infezioni per gli utenti. Da questo progetto di ricerca ci si aspetta una maggiore efficacia data dalla continua correzione dell’esecuzione degli esercizi e un’aderenza terapeutica grazie al continuo supporto del fisioterapista nel seguire online ogni singolo paziente.

“Ringraziamo l’INAIL per la preziosa consulenza nel rendere possibili i progetti e ringraziamo l’AIL di Pordenone per il costante supporto e le donazioni utili all’acquisto e alla fornitura di materiali per l’assistenza e la ricerca oltre che per finanziare borse di studio per giovani ricercatori” hanno detto Mariagrazia Michieli, responsabile dell’Oncoematologia, trapianti emopoietici e terapie cellulari, e Luca Miceli, responsabile della Medicina del dolore clinica e sperimentale. “La passione con cui l’AIL segue tutti i malati di tumori del sangue dell’area pordenonese e affianca ricercatori, medici e infermieri del nostro Istituto, ci dimostra costantemente come la sinergia tra funzioni pubbliche e volontariato sia la chiave per il miglioramento delle cure”.