Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mira a rivitalizzare la competitività e la produttività del Sistema Paese, mettendo in luce l’importanza di promuovere l’innovazione e la digitalizzazione. Tale evoluzione tecnologica è quindi supportata dal legislatore, che, con la legge di bilancio 2023 ha prorogato il finanziamento per una serie di misure legate al Piano Transizione 4.0, volte ad accompagnare il passaggio verso un approccio più tecnologico e digitale. Tra queste misure viene annoverato anche il credito d’imposta del 20% per l’acquisto di beni strumentali innovativi interconnessi, esteso a tutte le imprese italiane, inclusi gli operatori sanitari, come le cliniche.
Ma qual è lo stato dell’arte della conoscenza di tali incentivi da parte delle cliniche private del Bel Paese? Per scoprirlo, MioDottore ha condotto un’indagine tra le cliniche partner per investigare il loro percepito sulle opportunità offerte, la loro propensione verso l’utilizzo degli incentivi e gli investimenti in digitalizzazione già effettuati o in programma per il futuro.
In base alla ricerca di MioDottore, la maggioranza delle cliniche intervistate ha familiarità con il piano di Transizione 4.0 del 2023 e del modello di agevolazione fiscale per i beni innovativi interconnessi, ma nessuna è in grado di spiegarli nel dettaglio.
Tra chi ne ha sentito parlare, meno della metà riuscirebbe a esplicitarne le condizioni e comunque solo in termini generali, mentre la restante parte non saprebbe individuare i vantaggi oppure non è consapevole che tale opportunità si possa applicare anche al campo sanitario.
Esaminando i dati a livello regionale, emerge che le cliniche che hanno sentito parlare di questi incentivi si trovano soprattutto nel nord Italia rispetto a quelle del centro o del sud.
Nonostante la poca chiarezza su cosa effettivamente comporti, oltre la metà delle cliniche intervistate afferma di aver già fatto ricorso a tali incentivi prima del gennaio 2023 per acquistare nuovi beni. Cambia però la tipologia degli strumenti acquisiti: solo il 10% li ha utilizzati per dotarsi sia di bene tradizionali che strumentali 4.0, la maggioranza li ha richiesti solo per l’acquisto di beni tradizionali, mentre il restante 10% per quelli strumentali 4.0.
A partire da gennaio 2023, a seguito della legge di bilancio, il campo di applicazione degli incentivi si è ristretto esclusivamente ai beni strumentali 4.0 andando a escludere invece quelli tradizionali, fino a quel momento ricompresi nell’agevolazione.
MioDottore ha quindi chiesto alle cliniche se, a partire dall’inizio del 2023, abbiano sfruttato il credito d’imposta del 20% per l’acquisto dei beni tecnologici e interconnessi e oltre la metà di esse ha dato risposta negativa. Una parte dei rispondenti, però, ha affermato di non averlo utilizzato finora, ma ha lasciato aperta la possibilità per i prossimi mesi del 2023, affermando di volerne acquistare entro la fine dell’anno.
Andando a esplorare il mancato utilizzo delle agevolazioni fiscali, si evince che uno dei motivi principali è l’eccessiva complessità nel determinare il raggio d’azione del credito d’imposta in ambito sanitario a causa della frammentazione delle normative di riferimento, portando molte cliniche a desistere senza provare prima ad approfondire.
Anche la complessità e la poca chiarezza della procedura e della documentazione da presentare post-acquisto per accedere al beneficio hanno portato il 16% delle cliniche coinvolte nel sondaggio a non ricorrere al credito d’imposta. Infine, un altro 16% ritiene che la misura del credito di imposta così come concepita nell’attuale normativa non sia particolarmente conveniente quanto le precedenti misure dell’iperammortamento e del superammortamento, disincentivando così il suo utilizzo.
Dallo studio condotto da MioDottore, emerge che le cliniche hanno le idee abbastanza chiare sul futuro: il 43% non intende utilizzare il credito d’imposta del 20% entro la fine del 2023.
I motivi sono vari: alcune hanno già investito in beni strumentali 4.0 e non intendono farlo ulteriormente, altre invece non hanno come priorità al momento l’acquisto di tali beni. Di opinione opposta è il 38% delle cliniche intervistate, che ha già in mente di ricorrere all’agevolazione nei prossimi mesi.
Ma quali sono le aree nelle quali è più importante investire al momento? Secondo il 48% delle cliniche, sono sia i beni strumentali materiali che quelli immateriali, sottolineando quindi una necessità eterogenea e diffusa. Non è invece dello stesso avviso il 29%, che preferirebbe investire esclusivamente in beni materiali, come ad esempio dispositivi e strumentazione.
“MioDottore è da sempre in prima linea per promuovere la digitalizzazione del sistema sanitario in Italia. Riteniamo, infatti, che l’evoluzione tecnologica possa giovare a tutto il sistema sanitario, consentendo alle cliniche di essere maggiormente competitive grazie alle innovazioni adottate, ai medici di riappropriarsi del tempo della cura e dell’ascolto snellendo le loro attività burocratiche, e ai pazienti di ricevere un’assistenza migliore e più puntuale, sentendosi parte attiva del processo di cura. Continueremo quindi a fare la nostra parte per favorire un dialogo aperto tra e con le cliniche, i medici, i cittadini-pazienti e i decision maker, affinché il futuro della sanità italiana possa rispondere pienamente alle necessità dei suoi protagonisti.”, dichiara Luca Puccioni, CEO di MioDottore.
Per creare un ecosistema in grado di favorire un dialogo aperto e approfondire la questione della Transizione 4.0 e del credito d’imposta come strumenti per accelerare la digitalizzazione a un costo ridotto, MioDottore ha organizzato nell’ambito del ciclo di incontri “MioDottore Connect – Leading Digital Health Transformation” un workshop su questo tema che si terrà a Milano il 29 settembre e che vedrà la partecipazione di Donatello Romaniello, Head Of Finance di MioDottore, Federico Giovannini, Consultant di Gellify e Myriam Mazzanti, Quality Manager del Poliambulatorio Quality & Rehab.