“La vaccinazione COVID-19 va considerata attualmente compatibile con l’allattamento al seno. La plausibilità biologica suggerisce che, in un bambino allattato al seno, il rischio conseguente alla vaccinazione COVID-19 della madre sia estremamente basso, mentre per contro l’interruzione dell’allattamento porterebbe ad una sicura perdita dei suoi ben documentati benefici”.

Lo affermano le società scientifiche dell’area perinatale SIN, Società Italiana di Neonatologia, SIP, Società Italiana di Pediatria, SIMP, Società Italiana di Medicina Perinatale, SIGO, Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia, AOGOI, Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani e SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, nel documento “COVID-19: consenso inter-societario su allattamento e vaccinazione”.

La pronuncia delle società scientifiche si è resa necessaria in seguito al dibattito scaturito negli ultimi giorni in diversi Paesi europei e la pronuncia dell’EMA, European Medicines Agency e dell’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco sulla vaccinazione COVID-19 per donne in gravidanza ed allattamento.

“L’allattamento al seno va promosso, protetto e sostenuto in considerazione del   positivo impatto su salute materno-infantile, società e ambiente. Ne consegue che la formalizzazione di un’eventuale controindicazione ad allattare deve fondarsi su precise motivazioni medico-sanitarie”, si legge nel documento.

Le donne in allattamento non vanno sistematicamente poste nelle condizioni di dover smettere di allattare per potersi vaccinare contro il COVID-19. La decisione di un’eventuale somministrazione del vaccino COVID-19 alla donna che allatta va infatti presa d’intesa comune da lei e dai professionisti sanitari, tenendo conto delle specifiche condizioni di salute, socio-familiari e lavorative.