Al via i primi test di screening sierologico che individuano anticorpi per la sorveglianza sanitaria degli operatori sanitari e sociosanitari.
Il test sierologico prevede il prelievo di poche gocce di sangue dalla punta del dito; le gocce vengono poste in un pozzetto a contatto con un reagente e in 15 minuti si ha il risultato che può confermare o meno la presenza di anticorpi contro il coronavirus.

I soggetti positivi al test sierologico saranno sottoposti a ulteriori indagini, i soggetti risultati negativi verranno testati nuovamente dopo 15 giorni.

“Grazie alla rapidità e alla facilità di esecuzione del test – afferma il direttore generale del Policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna Chiara Gibertoni – il test può screenare un grande numero di soggetti: dal personale sanitario e sociosanitario lo screening potrà essere esteso ai corpi di Polizia, ai Vigili del fuoco, alle guardie carcerarie. Sulla popolazione inizierà un monitoraggio a campione per mettere a punto sistemi di alert e cogliere ed evitare la riaccensione di focolai”.

A Bologna sono andati 6.860 kit di cui 4.360 all’Azienda sanitaria di Bologna, 2.000 all’ospedale Sant’Orsola e 500 all’Istituto ortopedico Rizzoli.
Sono stati eseguiti i primi 150 prelievi. A regime verranno eseguiti 650 test al giorno al personale della Ausl, 350 a quello del Sant’Orsola, e 100 all’Istituto Rizzoli.
Proprio per garantire la copertura di massa, sono già stati ordinati ulteriori 100mila test, con l’obiettivo di arrivare a 200mila complessivi, che saranno effettuati attraverso un piano e un calendario programmato dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute della regione Emilia Romagna.